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Paglieri presenta il Bilancio di Sostenibilità 2023: un impegno concreto per un futuro sostenibile

Presenza internazionale: prodotti venduti in oltre 50 Paesi; l'export è cresciuto dell'11,4%.

Impegno per il territorio: rafforzato il legame con Alessandria attraverso iniziative locali e sostegno a progetti sociali.

Benessere dei dipendenti: 170 dipendenti beneficiari di iniziative di welfare e oltre 1.000 ore di corsi di formazione.

Sostenibilità ambientale: realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico ad Alessandria e riduzione del 19% delle emissioni di CO2.

Innovazione: continuo impegno nella ricerca e sviluppo.

Alessandria, 16 settembre 2024 – Paglieri, azienda piemontese leader di mercato nella produzione di prodotti per la cura del corpo, del bucato e della casa, annuncia la pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità 2023.

Il documento riflette l’impegno di Paglieri nel perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, in linea con la strategia aziendale Future Vision - avviata a maggio 2022 - per guidare la crescita societaria lungo direttrici di natura industriale e di cultura organizzativa. Il perseguimento della Future Vision è prioritario per Paglieri in quanto la stessa ha l’obiettivo di rafforzare l’identità e far crescere la capacità competitiva del marchio in mercati sempre più esigenti; per questo, è stato predisposto per il raggiungimento degli obiettivi strategici un piano economico che prevede circa 27 milioni di euro di investimenti per il triennio 2024 - 2026.

“Il Bilancio di sostenibilità dimostra l’impegno di Paglieri nell’affrontare non solo le sfide future interne all’azienda, ma anche le sfide connaturate al contesto in cui operiamo, per fornire ai consumatori prodotti di qualità sempre maggiore e agli stakeholder una visione completa dell’azienda - dichiara Fabio Rossello, CEO di Paglieri - Avere un impatto positivo sul territorio e sulle persone è possibile solo grazie ad una buona politica di investimenti industriali e di capitale umano, alla riduzione delle emissioni dirette di gas clima alteranti e alla ricerca di una catena del valore sempre più adatta alle sfide ambientali, economiche e sociali del futuro.”

“Il 2023 ci ha visto affrontare tematiche legate al consumo energetico, alla gestione dei luoghi di lavoro e alla proposta Made in Italy dell’azienda. In linea con la nostra vision, i nostri obiettivi futuri prevedono un utilizzo più consapevole dei materiali e delle risorse, con una rinnovata attenzione a stakeholder e consumatori nella continuità della tradizione che ci guida da oltre 200 anni” - afferma Debora Paglieri, CEO di Paglieri.

Il modello di business di Paglieri

Da ormai sette generazioni, i valori della famiglia e della tradizione sono elementi trasversali alla base dell’implementazione e dell’evoluzione del modello di business di Paglieri. Ogni generazione che ha guidato l’azienda ha lasciato a quella successiva una realtà sana con solide basi per continuare a crescere e perdurare nel tempo. L’azienda fonda il suo modello di business sulla co-esistenza sinergica di innovazione e tradizione italiana, valorizzando nel sistema paese e all’estero i suoi brand quali simboli della qualità del Made in Italy.

Paglieri ha infatti la sua sede operativa ad Alessandria, mentre la produzione avviene per il 70% all’interno dello stabilimento di Spinetta Marengo (AL), che si estende su una superficie totale di 76.000 m². All’interno dello stabilimento sono presenti sei linee produttive per la cosmetica, due linee per il talco e una linea di ammorbidenti.

Nel 2023, Paglieri ha raggiunto un fatturato netto di 203,1 milioni di euro, servendo oltre 50 Paesi nel mondo con i suoi 7 brand: Felce Azzurra, Felce Azzurra Bio, Cléo, Labrosan, SapoNello, Mon Amour e Aria di Casa. L'azienda ha inoltre prodotto 112 milioni di pezzi grazie a 9 linee produttive, e Paglieri, insieme ai suoi brand Felce Azzurra e Schiapparelli, sono stati riconosciuti nel 2023 dall'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi come marchi storici di interesse nazionale.

Benessere comune

Il benessere e la crescita professionale delle 170 persone che lavorano negli uffici e nel sito produttivo di Paglieri, sono una priorità per l’azienda, che si impegna per offrire un programma di benefit completo attraverso iniziative di welfare, tra cui l'estensione di servizi a sostegno della conciliazione vita-lavoro e l'introduzione di programmi volti a fornire un supporto psicologico, legale e fiscale per i dipendenti.

L'azienda ha anche investito significativamente nella crescita delle competenze professionali dei suoi talenti, con un focus sulle tematiche legate alla sostenibilità e all'innovazione tecnologica tramite l’implementazione di nuovi programmi di formazione e sviluppo professionale, con oltre 1.000 ore di formazione erogate nel 2023.

Nonostante la sua dimensione internazionale, Paglieri è prima di tutto un'azienda radicata ad Alessandria, con l’obiettivo di creare valore e lavoro per il territorio. Lo scorso anno, in occasione del centenario di Felce Azzurra, l’azienda ha rafforzato il legame con la città piemontese attraverso iniziative come la "mostra sospesa" - con l’esposizione delle opere di Stefano Riboli - e l'albero di Natale apposto in Piazza della Libertà. Inoltre, l’azienda ha sostenuto "La forza e il sorriso Onlus" – associazione che supporta le donne che affrontano il cancro - e ha partecipato a incontri universitari per promuovere lo sviluppo di giovani talenti e il loro inserimento in un ambiente inclusivo.

L’impegno per l’ambiente

L'analisi ambientale condotta da Paglieri ha identificato ambiti prioritari e azioni per migliorare le performance legate alla sostenibilità dell'azienda. Questo processo ha portato a definire investimenti strategici per il futuro, mirati a ottimizzare i consumi energetici e a introdurre soluzioni innovative nella produzione, in armonia con la Future Vision.

Per questo, n el 2023 è stato installato nuovo impianto fotovoltaico presso lo stabilimento di Alessandria, con una potenza di 650 kWp, capace di generare energia rinnovabile sufficiente a coprire il 4% del fabbisogno energetico dell'azienda. Questo progetto ha consentito di diminuire del 19% l'emissione di CO2 rispetto al 2022.

Il profumo della qualità e dell’innovazione

Nel 2023, dimostrando il suo impegno nel perseguire sinergicamente innovazione e tradizione nell’ambito della ricerca e dello sviluppo, l'azienda ha lanciato nuove linee di prodotti che combinano l'alta qualità delle materie prime con formule eco-sostenibili, mantenendo inalterata l'attenzione per la sicurezza e la salute dei consumatori.

Paglieri è la sola azienda nel settore in Italia ad ospitare un Laboratorio di Profumeria interno, e proprio in questo Laboratorio è stata brevettata la linea Felce Azzura – Fiori di Luna, sviluppata in collaborazione con gli specialisti dell’Accademia Italiana di Medicina del Sonno per sensibilizzare sull’importanza del sonno e sull’impatto che il riposo ha sulla salute e il benessere. La fragranza di Fiori di Luna, realizzata a seguito di 7 anni di ricerche, oltre 400 test di qualità del sonno e 3000 ore di sonno analizzate, si avvale della tecnologia olfattiva brevettata DreamScentz™ che utilizza ingredienti capaci di agire sulle zone del cervello che controllano il sonno, è stata studiata per favorire il rilassamento e aiutare a dormire meglio.

PAGLIERI SpA nasce nel 1807 ad Alessandria grazie alla maestria di Lodovico Paglieri. Oggi l’Azienda è leader di mercato nella produzione di prodotti per la cura del corpo, del bucato e della casa, tutti caratterizzati da un approfondito studio e sviluppo del profumo. Con i suoi oltre 200 anni di storia è simbolo d’imprenditorialità italiana in oltre 50 Paesi nel mondo. Creatrice del brand Felce Azzurra, ha continuato il suo percorso sviluppando nuovi marchi per esigenze specifiche. Nel ramo personal care, Paglieri è proprietaria dei marchi Felce Azzurra Bio, - una gamma per chi è particolarmente attento all’ambiente, Cléo – una linea appositamente concepita per la cura quotidiana del corpo femminile, Labrosan – burri di cacao per la cura delle labbra e SapoNello – la linea che si prende cura della pelle delicata dei più piccoli. Nel ramo home & fabric care Felce Azzurra il Bianco e Mon Amour – ammorbidenti, detersivi e additivi per un bucato protetto e profumato e Aria di Casa, una linea completa di profumatori per ogni stanza della casa. Oltre ai brand di proprietà, il Gruppo Paglieri fonda nel 2001 Selectiva Spa, che per prima porta il concetto del gourmand in profumeria declinato in bagni, creme corpo e profumi con i marchi Aquolina e Pink Sugar.

MSL ITALIA - Ufficio stampa PAGLIERI Spa

Laura Piovesan - laura.piovesan@mslgroup.com - 335 739 0159

Marta Rumoro - marta.rumoro@mslgroup.com - 340 006 6755

Marco Rivetta - marco.rivetta.ext@mslgroup.com - 02 773 36280

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Oltre il PIL, verso la felicità: presentato a Firenze il...

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Oltre il PIL, verso la felicità: presentato a Firenze il Manifesto dei giovani per una Nuova Economia Sociale e Civile

“Noi giovani ci impegniamo a sostenere e sviluppare imprese che abbiano come obiettivo non solo il profitto ma anche il miglioramento delle condizioni sociali e ambientali dei nostri territori. Ci impegniamo ad acquistare consapevolmente, informandoci sul luogo di provenienza dei prodotti e sulle condizioni di lavoro”. Sono questi i cardini del “Manifesto dei giovani per una Nuova Economia Sociale e Civile”, redatto dai molti studenti provenienti da tutta Italia durante la tre giorni del Festival Nazionale dell’Economia Civile che si è chiuso oggi a Firenze.

Il Festival, giunto alla 6ª edizione, ha scelto il tema della partecipazione. Quella delle ragazze e dei ragazzi ha preso forma nel Manifesto che è stato presentato e consegnato al comitato promotore del Festival: al presidente di Federcasse -BCC Augusto Dell’Erba, al presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, al Direttore Generale di NeXt Economia Luca Raffaele. Promuovere un nuovo paradigma, capace di andare oltre l’homo oeconomicus; andare oltre il PIL e guardare piuttosto alla felicità individuale e collettiva, come nei riferimenti della Ricerca del Benvivere, facendo del profitto uno strumento e non un fine: è la ricetta dei giovani autori del Manifesto, pienamente consapevoli che la qualità della vita non dipende solo dal denaro.

«Ogni anno aggiungiamo un mattoncino al ponte dell’Economia Civile, cercando di costruire la società che vogliamo - ha dichiarato Luca Raffaele Direttore Generale di NeXt Economia -. In questa sesta edizione abbiamo lavorato sulle città e su come il loro sviluppo può essere inclusivo e sostenibile: la Civil Social Business City che sperimenteremo qui a Firenze è un modello basato sulla partecipazione, in particolare dei giovani, che unisce l’impostazione dei 3 zeri di Yunus al sistema di azione dal basso e per le persone di La Pira».

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è impegnato a rendere sempre più protagonisti i giovani, sia con percorsi formativi (vedi l’impegno per la realizzazione della Lezione di Introduzione all’Economia Civile e alla sostenibilità integrale) sia lasciando spazio di elaborazione e proposta, come è accaduto per la stesura di questo Manifesto dei Giovani per la Nuova Economia che deve diventare a sua volta un punto di riflessione e azione.

«Un’edizione che ha dato tanto spazio ai giovani. Alle loro idee ed ai loro progetti concreti. È l’Italia migliore, inclusiva e generativa, quella che ha potuto esprimersi in questi quattro giorni a Firenze» ha detto il presidente di Federcasse - BCC Augusto dell’Erba. «Abbiamo discusso anche di nuove modalità di attenzione ai territori attraverso la creazione di reti di comunità dove, nello specifico della cooperazione di credito, un ruolo centrale potranno avere le banche di credito cooperativo. Individuare i migliori agenti del territorio, cucire relazioni, focalizzarsi sul bene comune. Partecipare. Questo l’impegno che ci lascia la sesta edizione di FNEC».

«Alla crescita del Pil deve far seguito la crescita del BES,il benessere equo e sostenibile. Quando l’economia risponde solo alla remunerazione del capitale accentua le diseguaglianze. Le famiglie in povertà assoluta sono 1,9 milioni, erano 800.000 nel 2005. Il 12% di italiani ha scelto, secondo il Censis, di non curarsi per mancanza di disponibilità economica pur avendone bisogno. Nella fascia 18-35 anni abbiamo 2 milioni di Neet. A questi ragazzi prima che un lavoro dobbiamo dare una speranza, un orizzonte», ha detto il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.

https://www.adnkronos.com/oltre-il-pil-verso-la-felicita-presentato-a-firenze-il-manifesto-dei-giovani-per-una-nuova-economia-sociale-e-civile_3g2HrQBI96CUHTxvNlbDjM

Ufficio Stampa Festival Nazionale dell’Economia Civile

Stefano Testini 3356138145

Matteo Spinelli 3347661138

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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Sachs: «La terra...

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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Sachs: «La terra trema sotto i nostri piedi. Serve un nuovo pensiero»

Jeffrey Sachs (Professore di Economia della Columbia University) è tornato al Festival Nazionale dell’Economia Civile.

L’economista americano ha preso parte al panel “Partecipare a un nuovo modello di coesione e giustizia sociale”, durante il quale si è parlato dell’impatto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, mettendoli a confronto con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in Europa e il Patto delle Nazioni Unite per il Futuro.

Sachs ha dichiarato: «Abbiamo bisogno di un nuovo pensiero, perché molto è cambiato e la terra trema sotto i nostri piedi. Pensiamo per esempio a tutti gli eventi degli ultimi anni, destabilizzanti e pericolosi, risultato di un mondo che cambia velocemente senza direzione. Il primo cambiamento è quello geopolitico, perché dopo che per molti decenni abbiamo vissuto in un mondo guidato dalla regione nordatlantica, ora la situazione è cambiata, ci troviamo in un mondo multipolare con una Cina sempre più forte, un est-asiatico in crescita, un aumento dell’unificazione africana. Abbiamo poi il cambiamento ambientale, causato dall’inquinamento, dalla distruzione ecosistemi e dalla perdita delle biodiversità. Il terzo dramma del nostro tempo è infine quello del cambiamento tecnologico, diseguale e iniquo e che a sua volta causa altra ineguaglianza nel mondo. L’idea dell’ONU è un’idea di equità, di pace e di sostenibilità ambientale».

Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.

https://www.adnkronos.com/festival-nazionale-delleconomia-civile-sachs-la-terra-trema-sotto-i-nostri-piedi-serve-un-nuovo-pensiero_230iC9HyC12lGdOTBAuFH0

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Arte e spettacolo al Festival Nazionale dell’Economia...

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Arte e spettacolo al Festival Nazionale dell’Economia Civile. Spanò (MUS.E-Federcasse): «La cultura è un diritto»

Arte e cultura al Festival Nazionale dell’Economia Civile. Nel panel dal titolo “La cultura come strumento di partecipazione e inclusione” si è parlato di come la cultura può fornire un grande contributo al benessere delle persone e allo sviluppo delle Comunità se è capace di individuare e sperimentare nuovi modelli di partecipazione e produzione culturale. L’idea è che la cultura possa e debba essere usata come uno strumento di inclusione sociale e partecipazione attiva, e per questo motivo si indagherà su come connettere i 6 temi dell’impatto culturale: servizi di prossimità, economia civile, società inclusive, sviluppo locale, efficientamento energetico ed economia circolare.

Matteo Spanò (Presidente MUS.E e Vice presidente Federcasse) ha dichiarato: «Partecipazione e cultura sono due elementi imprescindibili, per questo dobbiamo diffondere esperienza culturale; uno strumento sono i mass media. Quello alla cultura deve essere un diritto, capace di portare al bene comune e alla felicità pubblica, come affermava già Genovese. In questo momento in cui lo Stato ha meno possibilità di investire nel sistema culturale, oltre ai privati bisogna cercare altre soluzioni, anche territoriali».

Per Stefano Zamagni (Professore di Economia Politica all’Università di Bologna) «uno degli elementi che caratterizzano questa epoca di trasformazione è la crisi della cultura, e in questo ovviamente ha un ruolo la scuola. Già Genovesi affermava che la scuola anziché educare si limitava ad istruire. Negli anni del boom economico, nel nostro Paese, ci fu l’industrializzazione anche della cultura, che anche in questo campo condusse al “monoprodotto”. A partire da fine secolo scorso quel modello entrò però in crisi in tutto il mondo, e si verificò una frammentazione in subculture. Il risultato lo vediamo oggi, con il nostro ceto medio che soffre, perché non ha più accesso a un livello culturale intermedio, problema a cui ancora non si trova risposta».

Una risposta culturale ai tempi, però, ha cercato di darla il Festival stesso con serate ad hoc all’interno di Palazzo Vecchio. Le serate del FNEC, infatti, hanno reso protagonista l’arte, in tutte le sue forme. “L’Economia Civile a teatro. “Scoop. Donna Sapiens” è stato lo spettacolo che Giobbe Covatta ha portato a Firenze e con il quale, attraverso il suo linguaggio dissacratorio, ha dimostrato la superiorità della donna sull’uomo. Covatta ha poi affrontato anche temi di stretta attualità: «Ho dei figli in età lavorativa, in quel momento in cui cominciano a entrare nel mondo del lavoro, per cui ne condivido ovviamente tutte le difficoltà. Quello del lavoro è uno di quei problemi per cui i giovani cominciano a porsi alcune domande esistenziali: se qualcuno comincia a lavorare in maniera stabile a 40 anni, è chiaro che i progetti che si possono avere sono profondamente diversi da quelli che si avrebbero a 20 o 30 anni, quindi è proprio una logica di progettualità che entra in difficoltà. Non è soltanto la mancanza di lavoro o la precarietà, è un problema che incide su tutta la società e il “sistema paese”, se poi pensiamo a tutti i giovani che abbandonano l’Italia in cerca di altre opportunità».

Spazio poi alla musica con il suo linguaggio universale. In un talk sull’arte, si sono affrontati i temi della partecipazione e della promozione dell’Economia Civile attraverso la cultura. Sul palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo vecchio è tornato il format “Artisti per la sostenibilità”. Il talk – organizzato con la direzione artistica di Massimo Bonelli (Ceo di ICompany) – è stato moderato dalla conduttrice televisiva e radiofonica Carolina Di Domenico ed ha visto la partecipazione dei cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro.

Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.

https://www.adnkronos.com/arte-e-spettacolo-al-festival-nazionale-delleconomia-civile-spano-muse-federcasse-la-cultura-e-un-diritto_6ldAScCFq3yY8tTTIVBQXY

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