M5S, diffida Grillo a Conte: “Nessun confronto su nome, simbolo e 2 mandati”
"No consultazione su temi in contrasto con principi fondativi. Io interprete insindacabile dello statuto" si legge nella diffida visionata dall'Adnkronos
"Non è possibile né aprire un confronto deliberativo" né "deliberare o mettere in discussione tra gli iscritti i principi fondativi del MoVimento 5 Stelle", ovvero nome, simbolo e regola del doppio mandato. Così Beppe Grillo scrive nella diffida - che l'Adnkronos ha potuto visionare - inviata al leader del M5S Giuseppe Conte lo scorso 5 settembre.
La diffida di Grillo
Questi principi, sottolinea il garante, rappresentano "elementi che costituiscono i nostri valori fondamentali e sono imprescindibili per la vita attuale e futura del MoVimento 5 Stelle e dunque - mette in guardia Grillo - nessuna consultazione tra gli iscritti potrà avere ad oggetto eventuali modifiche del nome del MoVimento 5 Stelle, delle modifiche o dell'uso del simbolo e della regola dei due mandati, come specificato nel mio post del 20 agosto u.s.". Ma non è tutto. Secondo Grillo, non vi è spazio per una discussione nemmeno su "quegli ulteriori temi che dovessero risultare anche all'esito della consultazione tra gli iscritti in netto contrasto con i principi fondativi del MoVimento 5 Stelle, come ideato e fondato da me e Gianroberto Casaleggio".
"La presente - rimarca Grillo - vale ad ogni effetto di legge e si formula espressa avvertenza che, in difetto di quanto sopra, sarò costretto ad esercitare tutti i miei poteri e prerogative per impedire che i nostri valori e principi vengano stravolti e snaturati". Poteri che vengono richiamati da Grillo nell'incipit della mail: "Nella mia qualità di garante del MoVimento 5 Stelle scrivo per ribadire formalmente la mia posizione sulla imminente Assemblea costituente degli iscritti che è la seguente".
Il fondatore del M5S fa riferimento anche alle "prerogative concessemi dallo Statuto del MoVimento 5 Stelle" ovvero quelle indicate nell'articolo 12 e "che possono essere riassunte nella mia posizione di custode dei Valori fondamentali dell'azione politica del MoVimento 5 Stelle e di interpretare in modo insindacabile le previsioni statutarie". (di Antonio Atte)
Politica
Ius Italiae, cosa prevede la proposta di legge di Forza...
"Le regole puntano la loro sostanza sulla serietà e sui diritti. Essere cittadino italiano è una cosa seria'', ha detto il vicepremier Tajani presentando la proposta di legge
Si articola su tre punti cardine la proposta per l'ottenimento della cittadinanza presentata da Forza Italia, denominata Ius Italiae e illustrata oggi a Milano dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in chiusura della Giornata dell’Economia organizzata dal partito a Palazzo Lombardia. Il testo, ha tenuto a precisare Tajani, "non è contro qualcuno ma serve a risolvere un problema". Ius Italiae sarà presentato alla Camera e al Senato "ma prima di farlo ne parleremo con i nostri alleati", ha garantito il ministro, ai quali "abbiamo inviato il testo della proposta perché la possano valutare".
Dieci anni di scuola dell'obbligo e altri requisiti
La proposta introduce lo Ius Italiae e prevede che lo straniero nato in Italia o lo straniero che arriva in Italia entro il compimento del quinto anno di età, che risiede ininterrottamente per dieci anni in Italia e frequenta e supera con profitto le classi della scuola dell'obbligo (5 anni elementari, 3 anni di medie, 2 di superiori) può ottenere la cittadinanza italiana (a 16 anni). Finché è minorenne la richiesta deve essere fatta da un genitore. Se il genitore non esercita questa facoltà, il ragazzo potrà chiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno. "Abbiamo lavorato intensamente per dare nuove regole per l'acquisizione della cittadinanza italiana - ha detto Tajani -. Non si tratta di regole permissiviste e non vogliono favorire l'immigrazione illegale nel nostro Paese ma le regole puntano la loro sostanza sulla serietà e sui diritti. Essere cittadino italiano è una cosa seria''.
"Per essere cittadini italiani - ha detto il vicepremier - bisogna conoscere l’italiano, la storia e la geografia italiana, la Costituzione e l’educazione civica: ecco perché diciamo nella nostra proposta che dopo 10 anni di scuola dell’obbligo condotta con profitto puoi diventare cittadino italiano”.
Il principio dello 'ius sanguinis'
Il secondo punto riduce la possibilità di trasmissione della cittadinanza per lus sanguinis. Lo straniero con sangue italiano non potrà più avere la cittadinanza se genitori, i nonni e i bisnonni sono nati all'estero. Questa disposizione si applica esclusivamente ai nati dopo l'entrata in vigore di questa legge. "Abbiamo deciso di ridurre l'albero genealogico: il principio è valido fino al bisnonno e poi basta, non fino al 1861 come in precedenza - ha spiegato il ministro -. Quello che vogliamo evitare sono le truffe: la cittadinanza non è un business né una barzelletta: vogliamo veri italiani, non persone che chiedono la cittadinanza solamente per avere un passaporto comunitario".
Le pratiche in Comune
Il terzo punto la proposta azzurra riconosce ai Comuni la facoltà di aumentare a 600 euro il contributo per le pratiche relative al riconoscimento della cittadinanza richiesta dagli oriundi e allo stesso tempo prevede il medesimo innalzamento a 600 euro del costo della documentazione che deve essere prodotta dai consolati per le medesime richieste di cittadinanza. Previsto anche un anno di tempo per i Comuni per lo smaltimento delle pratiche giacenti.
I tempi di attesa
La proposta riduce poi i tempi di attesa, portandoli dagli attuali tre anni (24 mesi prorogabili fino a un massimo di 36 mesi) a uno anno prorogabile di ulteriori 6 mesi (12 mesi prorogabili fino a un massimo di 18 mesi), previsti per dare risposta alle domande di ottenimento della cittadinanza richiesta a seguito di matrimonio, adozione di maggiorenne, residenza (decennale o quadriennale a seconda che il richiedente sia extracomunitario o comunitario) sul territorio italiano.
Politica
‘Ius scholae, Tajani scafista?’: la...
La replica di Forza Italia: "Dichiarazioni ingiuriose a Pontida, certi che la dirigenza della Lega prenderà le distanze"
A Pontida i giovani della Lega attaccano il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, sullo striscione che portano in corteo spunta la scritta 'Ius scholae in vista, Tajani scafista?'. Uno striscione che vede i giovani della Lega aggiungere il coro 'Tajani vaff...'. Tra gli striscioni si legge anche 'Salis, Orban ti aspetta'. Una volta arrivati nel tendono scatta poi lo slogan 'secessione, secessione'.
La replica di Forza Italia
"Le dichiarazioni che giungono da Pontida, ottusamente ingiuriose nei riguardi del nostro segretario nazionale Antonio Tajani, provengono evidentemente da ignoranti, perché evidentemente ignorano il contenuto della proposta di Forza Italia sullo 'Ius Italiae' e intervengono scompostamente con slogan volgari e frasi fatte di miserabile livello" scrive in una nota Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia e il capogruppo azzurro al Senato, Maurizio Gasparri. "Se così fosse, sono certo che la la dirigenza della Lega - una volta lette - prenderà le distanze da tali inqualificabili parole e non farà mancare il leale sostegno al segretario Tajani".
Politica
A Pontida cori giovani Lega contro Tajani:...
"Quei ragazzi sono 4 o 5 scemi, chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico" ha detto il leader del Carroccio
A Pontida i giovani della Lega attaccano il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, sullo striscione che portano in corteo spunta la scritta 'Ius scholae in vista, Tajani scafista?'. Uno striscione che vede i giovani della Lega aggiungere il coro 'Tajani vaff...'. Tra gli striscioni si legge anche 'Salis, Orban ti aspetta'. Una volta arrivati nel tendono scatta poi lo slogan 'secessione, secessione'.
"Slogan volgari e frasi fatte di miserabile livello", così sono state definite da Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia e il capogruppo azzurro al Senato, Maurizio Gasparri che, in una nota, hanno chiesto alla dirigenza della Lega di "prendere le distanze". Poco dopo è stato lo stesso leader del Carroccio Matteo Salvini a scusarsi.
Le scuse di Salvini
"Quei ragazzi sono 4 o 5 scemi, chiedo scusa a nome loro. Tajani è un alleato, ogni alleato è un amico" ha detto Matteo Salvini a Pontida. "E' un alleato, in un momento in cui c'è il rischio di una guerra mondiale devastante, lavoro perché non si arrivi allo scontro totale, no si può perdere tempo per beghe interne che non interessano a nessuno", aggiunge Salvini. "Noi lavoriamo contro quelli che stanno a sinistra, mi spiace che qualcuno sul prato sacro della Lega abbia mancato di rispetto a qualcuno".
"Non dobbiamo sbagliare niente, non stiamo giocando, rischio sei anni di carcere perché ho fatto quello che credevo, quindi non possiamo scherzare, gli avversari sono fuori, Tajani è un amico e un alleato, Meloni è una amica e un'alleata, se qualcuno vuole giocare il mondo è grande, ci sono tanti parchi gioco". "Gli attacchi alla maggioranza facciamoli fare alla Schlein e a Conte", aggiunge. "Se qualcuno - dice - vuole giocare, fuori dalle palle".
Tajani: "Grazie Salvini, anche per me ogni alleato è un amico"
"Grazie Matteo Salvini. Anche per me ogni alleato è un amico. La lealtà è il principio sul quale si regge la coalizione di centrodestra al governo dell’Italia" scrive su X Antonio Tajani, vicepremier e leader di Fi apprezzando le scuse del segretario nazionale della Lega che ha condannato i cori ingiuriosi dei giovani leghisti a Pontida.