Milano tra 10 migliori città al mondo per le ‘workcation’ nel 2024
Per la pratica di combinare lavoro e tempo libero per prolungare le vacanze
Anche per il 2024, Milano è tra le migliori destinazioni al mondo per il workation, termine con il quale si indica la pratica di combinare lavoro e tempo libero per prolungare le vacanze. È quanto emerge dal secondo Barometro annuale 'Work from Anywhere' (Wfa) di International Workplace Group, il più grande operatore al mondo di spazi di lavoro flessibili e ibridi. Con oltre 4.000 sedi di uffici flessibili in più di 120 paesi, la rete di International Workplace Group comprende 30 città leader per le 'workcation' che sono state valutate in base a 10 criteri chiave per creare il secondo Barometro annuale 'Work from Anywhere'. A ciascuna località è stato assegnato un punteggio da 1 a 10 in base a clima, cultura, alloggio, trasporti, cibo e bevande, felicità, velocità della banda larga, sostenibilità e disponibilità di spazi di lavoro flessibili.
Il capoluogo lombardo è nella top 10 delle migliori città al mondo. In cima alla classifica delle location più apprezzate troviamo Budapest, Barcellona e Rio de Janeiro.
Ottenendo buone valutazioni per i prezzi dei trasporti e degli alloggi, la velocità della banda larga e la disponibilità di spazi di lavoro flessibili, Budapest si distingue come la migliore destinazione per i lavoratori ibridi nel 2024. Situata nel cuore dell'Europa centrale e sullo sfondo dello splendido Danubio, la capitale ungherese è famosa per la sua architettura classica. La città, che attira circa 12 milioni di turisti internazionali all’anno, vanta oltre 200 musei e gallerie, quartieri vivaci e ampi spazi verdi, il che la rende una scelta ideale per i nomadi digitali che cercano un equilibrio tra lavoro e tempo libero.
Destinazione top nel 2023, Barcellona rimane un luogo privilegiato secondo i lavoratori ibridi, grazie a un’atmosfera vivace, un'architettura straordinaria e un clima soleggiato quasi tutto l'anno. La città è diventata un hub popolare per coloro che cercano un ambiente di lavoro diversificato che combina sole, mare e sabbia con un'atmosfera cosmopolita. Il visto flessibile per nomadi digitali offerto dalla Spagna, unito all'eccellente infrastruttura di trasporto di Barcellona e al costo della vita relativamente contenuto, garantisce che rimanga una destinazione privilegiata per le 'workcation'.
Al secondo posto c'è Rio de Janeiro al secondo posto a pari merito, che è salita dal sesto posto nel barometro dell'anno scorso grazie a punteggi impressionanti su alloggio, offerta food, costi di trasporto e velocità della banda larga - accessibile ma potente. Sede del famoso carnevale mondiale, Rio è ricca di locali, ristoranti e ampi spazi verdi. Rio offre i servizi di una grande città insieme a spiagge famose in tutto il mondo, escursioni e altre attrazioni all'aperto, rendendo la città una destinazione memorabile per le workcation per qualsiasi lavoratore ibrido.
Le "workcation" sono esplose in popolarità da quando il lavoro ibrido è diventato il modello di lavoro prevalente per molti. Più di quattro su cinque (84%) lavoratori ibridi, infatti, hanno esteso, o prenderebbero in considerazione di estendere, una vacanza per lavorare da remoto. Ciò ha spinto l'80% a prendere in considerazione destinazioni che prima non avrebbero preso considerato.
Tra le città emergenti nel Barometro 'Work from Anywhere' di International Workplace Group figurano: Austin, Texas - nota anche come la "capitale mondiale della musica dal vivo", vanta un'impressionante offerta culturale e un contesto tecnologico dinamico che rendono la città una destinazione ideale per i lavoratori remoti; Podgorica, Montenegro, nonostante le sue piccole dimensioni, vanta una fiorente comunità di start-up e un numero crescente di spazi di co-working, il che la rende una scelta sempre più popolare per i lavoratori che cercano tranquillità e convenienza incastonata tra le montagne e il Mare Adriatico.
E ancora Marrakech, Marocco ha affascinato i viaggiatori per secoli con i suoi vivaci souk, la splendida architettura e il ricco patrimonio culturale. Ora sta guadagnando attenzione anche come destinazione per le workcation grazie a un'infrastruttura in crescita per supportare il lavoro da remoto, offrendo un'allettante miscela di tradizione e modernità ai lavoratori ibridi che cercano di immergersi in un'esperienza culturale unica; La Valletta, la capitale maltese e patrimonio mondiale dell'Unesco, è rinomata per la sua architettura storica, i porti pittoreschi e il fascino mediterraneo. Le dimensioni accessibili di La Valletta e il clima soleggiato la rendono un luogo ideale per i lavoratori remoti.
Il fondatore e ceo di International Workplace Group, Mark Dixon, ha dichiarato: "Da quando il lavoro ibrido offre l'opportunità di lavorare da ovunque, per un numero sempre crescente di lavoratori sono finiti i giorni di lunghi spostamenti quotidiani. Grazie alla tecnologia cloud, è ormai realtà lavorare da qualsiasi parte del mondo, purché sia disponibile una connessione Internet di alta qualità. Non c'è da stupirsi, quindi, che sempre più persone stiano abbracciando l'idea di combinare il lavoro con il viaggio, sia che si tratti di pochi giorni aggiunti alla fine di una vacanza o di alcuni mesi come nomade digitale. Questa tendenza è destinata ad accelerare ulteriormente il fenomeno e continueremo a vedere sempre più aziende adottare politiche Wfa per migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita privata dei dipendenti e aumentare l’attrattiva come datore di lavoro".
Con marchi come Regus, Spaces e HQ, International Workplace Group offre accesso a una rete globale senza pari e l'opportunità di lavorare da qualsiasi parte del mondo, con una forte presenza nelle destinazioni più ricercate, da Barcellona a Bruxelles, e da Sofia a Singapore. Attraverso l’ampia rete di spazi di lavoro flessibili, il gruppo supporta la crescente tendenza del lavoro da remoto e delle workcation, consentendo alle persone di cogliere opportunità entusiasmanti e abbracciare uno stile di vita lavorativo più flessibile e appagante.
Lavoro
Cgil e Inca, basta con le campagne televisive diffamatorie...
Comunicata diffida al conduttore Giletti
Cgil e Inca diffidano formalmente la Rai dal pubblicare e mandare in onda trasmissioni, servizi, inchieste, notizie, atti e documenti che possano ledere i diritti, l’onore, l’identità, l’immagine e la reputazione personale e professionale del sindacato e del patronato e dei loro rappresentanti e dirigenti. La diffida è stata formalmente comunicata, tramite Pec, venerdì 29 novembre, alla Rai, al conduttore della trasmissione 'Lo stato delle cose' e al giornalista, autore dell’inchiesta, in risposta ai servizi mandati in onda nelle ultime due puntate del programma, rispettivamente l’11 e il 18 novembre, con accuse pesanti, false e diffamatorie, che hanno leso l’onorabilità del Sindacato e del Patronato.
Cgil e Inca avvertono la necessità di appellarsi al ruolo imprescindibile del 'servizio pubblico' offerto dalla Rai che, in questo particolare caso, inspiegabilmente, è stato piegato a mera offesa e dileggio politico contro la Cgil e l’Inca. Cgil e Inca precisano che il patronato “non esercita attività di impresa volta a ‘fare i soldi’, ma esercita, legittimamente e in modo trasparente e sotto il controllo degli enti pubblici, le funzioni ad esso attribuite dalla legge nelle modalità e forme da essa prescritte”.
Richiamando le disposizioni della legge 152/01, che disciplina il funzionamento di tutti i Patronati, Cgil e Inca ricordano che “per lo svolgimento delle attività all’estero, gli istituti di patronato e di assistenza possono avvalersi di organismi esteri, giuridicamente autonomi e distinti, che attraverso la stipula di convenzioni specifiche si impegnano a svolgere tutte quelle attività previste dalla legge 152/2001 per consentire ai cittadini italiani all’estero di esercitare i propri diritti di natura previdenziale e/o assistenziale. Pertanto, l’Inca, ente con personalità giuridica italiana, non ha sedi proprie e dirette all’estero e l’operato degli enti/organismi esteri convenzionati e dei suoi funzionari non può essere ricondotto al patronato medesimo”.
Per quanto riguarda la truffa ai danni dei pensionati italiani in Svizzera, Cgil e Inca rigettano le accuse sottolineando che il “patronato non ha frodato e/o raggirato nessuno dei suoi iscritti, né ha mai avuto alcuna condanna in tal senso”; ad essere stato invece condannato per truffa, in via definitiva, dall’autorità giudiziaria svizzera, è stato il sig. Antonio Giacchetta, che ha agito “da solo per un fine strettamente personale ed egoistico assolutamente estraneo ai fini ed agli interessi dell’Inca, ed avendo incassato i soldi su conti personali”.
"Ed è pertanto scandaloso - secondo Cgil e Inca - quanto deontologicamente discutibile, che sia il conduttore del programma, Massimo Giletti, che l’autore dell’inchiesta, Alessio Lasta, basino le loro accuse consentendo al signore Giacchetta di rilasciare dichiarazioni false, senza le opportune, quanto doverose verifiche".
In ragione di queste considerazioni, Cgil e Inca comunicano di “aver già dato mandato ai legali di intraprendere le azioni civili e penali necessarie per tutelare i diritti lesi e ristabilire la verità sui fatti narrati nei suddetti servizi televisivi, il che a questo punto può avvenire soltanto nelle competenti sedi giudiziarie e non in una trasmissione televisiva”.
Lavoro
Welfare, Coricelli sposa la causa di Fondazione Pangea Ets
Con una edizione limitata del prodotto di punta, Profilo d’Autor
Coricelli, azienda olearia di Spoleto (Pg), abbraccia la causa di Fondazione Pangea Ets, Ente impegnato in Italia, India e Afghanistan da oltre 20 anni in progetti a favore delle donne e contro la violenza di genere. La collaborazione rientra nell’ambito delle iniziative di Corporate Social Responsibility dell’azienda olearia che, fin dalla sua fondazione, ha messo in atto una strategia che va oltre il mero successo commerciale, cercando di valorizzare la sinergia e la contaminazione tra persone, progetti e azioni. L’azienda è, infatti, impegnata da tre generazioni nel costruire una cultura d’impresa dove capacità inclusiva, rilevanza sociale, pari opportunità, impatto ambientale ed economico vanno di pari passo. Questa visione si concretizza in progetti e iniziative sociali che apportano benefici alla comunità e, in particolare modo, alle persone in difficoltà. Dalla collaborazione tra le due realtà prende vita una edizione limitata di circa 1.000 pezzi del prodotto di punta di Coricelli, Profilo d’Autore: l’olio extra vergine di oliva 100% italiano si vestirà per Pangea di un design esclusivo, grazie alle illustrazioni dell’artista Enrica Mannari. Le bottiglie saranno disponibili esclusivamente sui canali online e offline di Fondazione Pangea e il ricavato andrà a supporto dei progetti della Fondazione.
“Questa collaborazione nasce dalla visione comune di due donne a favore di altre donne. Come Coricelli, vogliamo supportare le attività di Pangea, una Fondazione che agisce senza fare troppo rumore ma in modo concreto ed efficace e con cui condividiamo i valori di libertà, autonomia, pari opportunità. Goccia dopo goccia, il nostro olio ci permette di sviluppare collaborazioni preziose per progetti solidali che nascono dal desiderio di costruire un futuro migliore attraverso percorsi di rinascita e affermazione individuale”, commenta Chiara Coricelli, presidente e Ceo di Pietro Coricelli.
“Tra il dire e il fare, c’è solo di mezzo il fare. E questa collaborazione con Coricelli ne è la prova. Quest’olio nasce dalla voglia e dalla determinazione di non fermarsi alle parole ma di fare qualcosa di concreto per aiutare le donne beneficiarie dei progetti di Pangea. Grazie a quest’olio Pangea potrà continuare ad aiutare e proteggere le donne, i loro bambini e bambine in Afghanistan, India e Italia. Insieme, non le stiamo lasciando sole”, dice Silvia Redigolo, responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi di Fondazione Pangea Ets. L’edizione limitata di Profilo d’Autore, online, è disponibile sullo shop di Pangea: https://pangeaonlus.org/contribuisci/.
Lavoro
Geometri italiani, al lavoro per identità digitale Arena di...
Progetto didattico 'Georientiamoci' di Fondazione geometri italiani
L’Arena di Verona e il ponte di Castelvecchio avranno presto la loro dimensione tridimensionale grazie alla categoria dei geometri italiani e all’IA. La realizzazione di una nuvola di punti, ottenuta con l’impiego della ultimissima versione di tecnologie di rilievo come il laser scanner 3D e il drone, sarà realizzata al più presto per due dei più celebri monumenti italiani a livello mondiale. Alla base della sinergia no profit fra la pubblica amministrazione della cittadina scaligera e il Collegio geometri di Verona, questi ultimi in rappresentanza della categoria dei geometri italiani, uno scopo sociale: contrastare la dispersione scolastica e il fenomeno dei Neet (la fascia di popolazione fra i 15 e i 29 anni che non studia e né risulta inserita in un percorso di formazione).
Questa la finalità del progetto didattico 'Georientiamoci' di Fondazione geometri italiani dedicato alle classi seconde e terze della scuola di primo grado, presentato in occasione di Job Orienta, il salone dell’orientamento scolastico, in corso in questi giorni a Verona. Si vuole consentire così, ai giovani e alle proprie famiglie, una scelta più consapevole sul futuro percorso di studi da intraprendere affermando, al tempo stesso, la validità dell’insegnamento degli istituti tecnici, settore tecnologico, indirizzo costruzioni, ambiente e territorio.
Alla rilevazione 3D parteciperanno 120 studenti dell’istituto Cat Cangrande di Verona, che avranno l’opportunità di sperimentare il proprio futuro professionale 'sul campo'. I rilievi permettono di creare una copia digitale in 3D dei monumenti, preservandone la memoria storica e facilitando interventi di conservazione e restauro nel tempo. I modelli tridimensionali dell’Arena di Verona e del Ponte di Castelvecchio, realizzati nell’ambito di questo progetto formativo, saranno donati al Comune di Verona e messi a disposizione come materiale didattico per tutti gli istituti Cat d’Italia.
“Con questo progetto innovativo - spiega Diego Buono, presidente di Fondazione geometri italiani e Cassa geometri - uniamo tecnologia e formazione, valorizzando il patrimonio culturale e investendo sui giovani. La creazione della copia digitale in 3D dell’Arena di Verona e del Ponte di Castelvecchio permetterà non solo di preservare questi monumenti, ma anche di offrire agli studenti dell’istituto Cat di tutta Italia l’opportunità di scoprire concretamente le potenzialità della professione di geometra. Il nostro obiettivo è formare professionisti preparati a rispondere alle sfide del futuro, dalla sostenibilità ambientale alla digitalizzazione, garantendo al tempo stesso un contributo concreto alla tutela del nostro territorio e del nostro patrimonio storico".
"Siamo entusiasti - commenta Barbara Bissoli, vicesindaca e assessora ai Beni culturali e Paesaggio - della collaborazione con il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Verona che mette al centro di questo straordinario laboratorio didattico i monumenti identitari di Verona, l'Arena e il Ponte di Castelvecchio sono convinta che sarà un'esperienza formativa importante per la crescita personale delle ragazze e dei ragazzi che vi parteciperanno e che prendere parte alle attività volte alla definizione dell'identità digitale di questi straordinari beni monumentali potrà accendere desideri per il loro futuro professionale".
“Il rilievo in 3D del nostro patrimonio architettonico più prezioso - afferma Romano Turri, presidente Collegio geometri e geometri laureati della Provincia di Verona - rappresenta un progresso fondamentale per la conservazione e lo studio dei monumenti il Collegio geometri, coinvolgendo direttamente gli studenti degli istituto Cat, mostra come la professione del geometra stia evolvendo grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e fa toccare con mano quali sono le sfide, intellettuali e professionali, con cui i ragazzi saranno chiamati a confrontarsi”.
I rilievi saranno effettuati con l’utilizzo della tecnologia XVS e SLAM (localizzazione e mappatura visiva simultanea), con il laser scanner 3D e con il drone si effettuerà il rilievo e la restituzione tridimensionale del Ponte di Castelvecchio e degli spazi esterni dell’Arena di Verona. Il tutto, ovviamente, senza entrare in contatto diretto con i monumenti, e quindi senza incorrere nel rischio di intaccare, il patrimonio storico del quale si sta realizzando il rilievo.
I modelli tridimensionali dell’Arena di Verona e del Ponte di Castelvecchio, realizzati nell’ambito di questo progetto formativo, saranno donati da Stonex al Comune di Verona e messi a disposizione come materiale didattico per tutti gli istituti Cat d’Italia.