La “Superluna Blu” illumina il cielo del 19 agosto: un evento celeste da non perdere
La notte del 19 agosto, il firmamento sarà adornato da una Superluna particolarmente vicina e luminosa, coincidente con il fenomeno raro della “Luna Blu”.
Nella serata del 19 agosto, gli appassionati di astronomia e i curiosi del cielo notturno avranno l’opportunità di assistere a un evento astronomico di rara bellezza: la “Superluna Blu“. Questo fenomeno si verifica quando la Luna piena coincide con il suo punto più vicino alla Terra, il perigeo, rendendola apparentemente più grande e più luminosa nel cielo.
La Luna raggiungerà la sua fase piena alle 20:26, anticipando di circa 35 ore il suo passaggio al perigeo, a una distanza di 360.198 km dalla Terra – significativamente più vicina rispetto alla distanza media di oltre 384.000 km. Questa combinazione di fattori fa sì che la Luna appaia non solo più grande, ma anche eccezionalmente luminosa, un fenomeno che nel linguaggio popolare è meglio conosciuto come “Superluna”.
L’evento di agosto è ancor più speciale poiché rappresenta la terza Luna piena di una stagione che ne conta quattro, un’occasione definita “Luna Blu” nella tradizione anglosassone. Questo termine indica la rarità dell’evento, esemplificato dal detto “Once in a Blue Moon”, che sottolinea la sua sporadica frequenza. La precedente Luna Blu si verificò nel 2021 e non se ne prevedono altre fino al 2027.
Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, spiega che sebbene le variazioni di grandezza e luminosità della Superluna siano sottili, aggiungono un indiscutibile fascino all’osservazione del nostro satellite. La visibilità ottimale di questo fenomeno si verifica al tramonto o all’alba, quando la Luna si contrappone al Sole, sorgendo mentre il Sole cala e viceversa.
L’aspetto più incantevole del sorgere o del tramontare della Luna, secondo Masi, è dato dall’illusione ottica che la fa apparire più grande quando vista in prossimità dell’orizzonte, a confronto con altri elementi del paesaggio. Questo crea uno scenario spettacolare, specialmente in contesti afflitti da inquinamento luminoso, dove la luminosità intensa della Luna piena riesce a emergere con forza.
Per l’occasione, il Virtual Telescope si prepara a catturare questo evento celeste dalla sua postazione sul Mar Tirreno, promettendo di condividere le immagini della Superluna Blu con entusiasti da tutto il mondo. Il commento live dell’evento sarà a cura dello stesso Masi, che guiderà il pubblico attraverso le meraviglie di questa notte speciale.
La Superluna del 19 agosto si posizionerà tra le stelle della costellazione dell’Acquario, offrendo uno spettacolo astronomico di rara bellezza, accessibile sia agli astronomi dilettanti sia ai semplici ammiratori del cielo notturno. Non perdete l’opportunità di guardare verso il cielo in questa notte magica, quando la Luna, più vicina, luminosa e misteriosa che mai, ci inviterà a riscoprire la bellezza del cosmo.
Cronaca
Addio a un gigante della neurologia: il professor Giancarlo...
C’è un vuoto enorme, immenso e non si riesce proprio a descriverlo. E sapete una cosa? Cercare di trovare le parole giuste è dura, anzi, quasi impossibile. Come fai a spiegare una perdita così grande? Come? Il professor Giancarlo Comi – uno di quelli che non dimentichi, che ti rimangono dentro per sempre, una di quelle menti luminose che nascono una volta ogni tanto, una di quelle anime che metteva il cuore in tutto quello che faceva, soprattutto nella battaglia contro la sclerosi multipla – se n’è andato. Il 26 novembre 2024. Così, senza preavviso. Un colpo secco, che ci ha tolto il fiato. Nessuno se lo aspettava, nessuno era pronto. E adesso? Adesso siamo qui: giornalisti, colleghi, pazienti, amici, tutti col cuore in frantumi, pieni di domande che, chissà, forse non troveranno mai risposta.
Perché Comi non era solo un medico, no. Era molto di più. Era uno che ci credeva davvero, uno che aveva il fuoco dentro. Un pioniere, un visionario, uno che ci metteva tutto, anima e corpo, senza mai, mai tirarsi indietro. Uno di quelli che, quando tutto va a rotoli, ti prendono per mano e non ti mollano. Per chi vive ogni giorno con la sclerosi multipla, quella malattia che è come un’ombra che non ti lascia mai, Comi era una luce accesa in mezzo al buio. Era un punto fermo, qualcosa a cui aggrapparsi quando tutto sembra scivolare via. Qualcuno che, anche nei giorni più neri, riusciva a farti credere che c’era una speranza. E ora, senza di lui? Sì, tutto sembra più buio. Ma sapete una cosa? Il suo spirito è ancora qui. Rimane. Resta in ogni piccola battaglia quotidiana, nelle storie di chi non si arrende mai, nelle mani che non smettono di lottare. Perché quello che ci ha lasciato non è solo un ricordo: è una fiamma viva, che continuerà a bruciare. Dentro ognuno di noi che ha avuto la fortuna di conoscerlo, di vedere da vicino quanto era grande, quanto era straordinariamente umano.
Una vita al servizio della ricerca e dei pazienti
Comi non passava mai inosservato, mai. Era uno di quei nomi che, appena lo senti, ti fa fermare. Cioè, davvero, uno di quei nomi che ti fa dire: “Wow, questo qui fa la differenza“. Professore Onorario di Neurologia, Direttore Scientifico… certo, tutti quei titoli altisonanti, roba grossa, roba importante. Ma sapete cosa? Non erano i titoli a farlo chi era, per niente. Non erano quelle targhe lucide, quelle pergamene incorniciate. No. Comi era quello che ogni mattina si alzava, magari con il sonno ancora addosso, ma con un solo pensiero fisso in testa: come posso fare la differenza per chi oggi conta su di me? Come posso migliorare la vita di chi mi affida tutto? E ci metteva tutto. Non solo il cervello, ma il cuore, l’anima, ogni piccolo pezzo di se stesso. Ogni singolo giorno. E ce l’ha fatta. Alla grande. Non è facile dire questo, ma ce l’ha fatta davvero. Ha scritto più di mille articoli scientifici, roba che ti fa girare la testa solo a pensarci. Un h-index sopra il 100, numeri che sembrano quasi irreali. Ma alla fine, cosa contano quei numeri, veramente? Anche se non avete la minima idea di cosa sia un h-index, lasciate che vi dica una cosa: quei numeri parlano di uno che non si è mai fermato, che ha lasciato un segno indelebile. Uno che non si è mai girato dall’altra parte, mai, nemmeno una volta.
Ma, sapete, quello che lo rendeva davvero speciale non erano i numeri, non erano i titoli. Era la sua dedizione, così semplice, così pura. Era l’umanità che ci metteva, il modo in cui riusciva a farti sentire ascoltato, capito, come se fossi l’unico al mondo. Ogni paziente, ogni collega che gli è stato vicino, tutti hanno visto oltre lo scienziato. Hanno visto l’uomo. Quello vero. Quello che non si fermava alla malattia ma vedeva la persona dietro. E forse è proprio questo il più grande regalo che ci ha lasciato: far sentire ognuno di noi importante, nonostante tutto.
Riconoscimenti che raccontano una storia
Comi, nel corso della sua carriera, ha raccolto premi e onorificenze come pochi altri. E non parliamo di premi qualunque. C’era l’Ambrogino d’Oro che ha ricevuto dal Comune di Milano nel 2016 e poi il titolo di Ufficiale della Repubblica Italiana nel 2018, per i suoi meriti scientifici. Ma non è tanto per vantarsi. Non è di quei riconoscimenti che si mettono in vetrina per far bella figura. Sono la prova di quanto fosse grande il suo lavoro. Di quanto fosse cruciale. Perché Comi è stato davvero un leader. Uno di quelli che, quando ci sono, senti che tutto è possibile. Una guida vera, una luce che brillava per tutta la comunità scientifica. Non è un’esagerazione dire che quello che ha fatto lui ha cambiato tutto. Ha segnato un’epoca. Ha aperto strade nuove. E questo, alla fine, è quello che conta di più.
Il vuoto e l’eredità di un grande uomo
Con la sua scomparsa, la comunità scientifica ha perso un un punto di riferimento che ora non c’è più e fa male. Il Centro Studi Sclerosi Multipla di Gallarate, che ha avuto l’onore di averlo come guida, ha espresso tutto il suo dolore, ricordando quanto lui fosse una fonte di ispirazione inesauribile. Non solo per i medici ma per tutti, pazienti compresi. Accettare che una persona così fondamentale se ne sia andata non è per niente facile. Però c’è una cosa che possiamo dirci per consolarci un po’: il suo lavoro, la sua eredità, continueranno a vivere. Nei suoi studi, certo, ma anche nelle vite di tutte quelle persone che ha toccato, nei ricercatori che seguiranno le sue orme.
La lotta contro la sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative non finisce qui. Non può fermarsi qui. Le prossime generazioni raccoglieranno il testimone. L’impegno di Comi, la sua passione, quella forza indomabile… tutto questo resterà vivo. E così, il professor Comi sarà per sempre parte di questa battaglia, un esempio da seguire, una presenza che, anche se invisibile, continuerà a fare la differenza. Non è facile dire addio ma è confortante sapere che, grazie a persone come Giancarlo Comi, il mondo è un po’ migliore. Grazie, professore.
Scienza
La Superluna Piena del Castoro: Uno spettacolo naturale...
15 Novembre 2024 – Allora, eccoci qui. Oggi il cielo ha deciso di darci qualcosa di unico. Non è una di quelle cose normali, no, è uno di quei momenti che ti fa alzare lo sguardo, ti ferma e ti lascia a bocca aperta a guardare l’infinito. Parliamo della Superluna Piena del Castoro. E non è una Superluna qualsiasi: è l’ultima del 2024! Quindi, non puoi proprio perdertela.
Ti chiederai: “Perché si chiama proprio così, ‘Superluna del Castoro’?” Aspetta che te lo spieghi. Ecco, questa Luna piena è proprio il momento in cui la nostra cara Luna si avvicina più che mai alla Terra, quello che gli esperti chiamano ‘perigeo’. In parole povere? Beh, significa che stasera la Luna sarà gigantesca, splendente, un vero spettacolo da togliere il fiato. Un po’ come se volesse dirci: ‘Ehi, guardami, sono qui, più vicina e luminosa che mai!‘ Insomma, preparati a una visione che ci farà sognare.
Perché si chiama Luna del Castoro?
Il nome, “Luna del Castoro”, deriva da antiche tradizioni dei nativi americani. Immagina un momento: siamo a novembre, fa freddo, l’inverno è alle porte. I castori iniziano a costruire le loro dighe, preparandosi a resistere al gelo. Ed ecco che, nello stesso periodo, le tribù piazzavano trappole per catturare questi animali, essenziali per le loro pellicce, indispensabili per affrontare il freddo. In fondo, è una Luna di preparazione, di resilienza e rappresenta la capacità di adattarsi ai cambiamenti della natura. Un po’ come noi, no?
Questa storia è arrivata fino ai giorni nostri, portandosi dietro tutto il suo carico simbolico. E poi diciamocelo, è anche una tradizione romantica che ci fa sentire in connessione con il passato e con la natura.
Cos’è una Superluna, poi?
La Superluna non è altro che il momento in cui la nostra Luna è piena e si avvicina più del solito alla Terra. In pratica, diventa enorme. Sì, sembra più grande e più luminosa del solito e non è solo un’impressione: cresce di circa il 5% e diventa fino al 15% più luminosa. Insomma, stasera alza gli occhi e preparati a vedere una Luna che sembra quasi volerci abbracciare.
E pensa un po’, stasera è l’ultima Superluna di questo 2024, la quarta! Sì, abbiamo già avuto il piacere di vederne altre tre: ad agosto, settembre e ottobre… ma questa è davvero l’ultima occasione dell’anno. Non possiamo perdercela, no? La Luna sarà a circa 361.867 chilometri dalla Terra, praticamente come se volesse avvicinarsi un po’ di più per salutarci. Uno spettacolo che merita di essere vissuto, senza dubbio.
Quando e come osservarla?
Ok, parliamo del punto fondamentale: quando guardare il cielo? La Luna piena raggiungerà il suo apice questa sera alle 22:28 ora italiana, ma sarà visibile già dal tramonto, previsto intorno alle 16:30. Se ti capita di essere fuori a quell’ora, guarda verso l’orizzonte sud-est. Vedrai la Luna che si alza pian piano… e, credimi, è uno spettacolo che ti fa restare senza parole, vale davvero la pena di fermarsi un attimo e goderselo.
E se posso darti un consiglio spassionato: cerca un posto buio, lontano dalle luci della città. Vai in campagna, o in montagna, se puoi. Lontano da tutto quel caos luminoso. Lì il cielo è più limpido e la Luna? Beh, la Luna è semplicemente spettacolare. Vuoi fare qualcosa in più? Portati dietro un binocolo o un telescopio. Anche se, diciamocelo, è stupenda anche solo con gli occhi, però con qualche strumento riesci a vedere quei dettagli, come i crateri, che altrimenti non noteresti mai.
E se proprio non riesci a uscire di casa, non abbatterti: c’è il Virtual Telescope Project che trasmetterà tutto in streaming dalle 19:15. Sarà un po’ come essere lì fuori, ma con il comfort del divano.
Un significato più profondo
La Luna del Castoro non è solo uno spettacolo per gli occhi, è molto di più. Ha un valore simbolico che va oltre la sua bellezza. Novembre è quel mese strano… il mese del cambiamento. Le giornate si accorciano, l’aria comincia a pizzicare di freddo e la natura sembra quasi volerci dire: ‘Preparati, l’inverno sta arrivando’. Ecco, questa Superluna è come un promemoria, un invito a fermarci un attimo e chiederci: cosa vogliamo costruire? Cosa vogliamo proteggere per il nostro futuro? Un po’ come i castori che si danno da fare con le loro dighe, no? Anche noi dobbiamo pensare a come prepararci per quello che verrà.
E non è solo la Luna che si illumina stanotte. Dovremmo brillare anche noi, almeno un pochino. Magari è il momento giusto per riflettere, per apprezzare le cose belle che abbiamo e per pensare a quello che vogliamo fare meglio, quello che vogliamo proteggere. È una di quelle notti che ti fa guardare dentro, non solo in alto.
La Luna nelle culture e nelle leggende
La Luna, da sempre, ci fa sognare, ci ispira, ci fa raccontare storie. Pensateci un attimo: dai miti greci, dove la Luna era Selene, quella dea bellissima che guidava il suo carro nel cielo notturno, a tutte le leggende in giro per il mondo. In Oriente, la Luna piena è un simbolo di unità familiare e prosperità. Una cosa dolcissima, se ci pensate, no? E poi, i nativi americani: per loro ogni fase della Luna aveva un significato, un momento per riflettere o celebrare. Ogni Luna con la sua storia, con il suo senso.
E anche oggi, guardando la Luna, c’è qualcosa che ci fa sognare, che ci tocca. Magari non tutti ci credono, ma alcuni dicono che la luce della Luna possa influenzare il nostro umore, il nostro sonno… ci sono studi a riguardo, anche se non tutti sono d’accordo. Ma sapete che vi dico? A me piace pensare che il nostro umore sia legato a quello che succede nel cielo. C’è qualcosa di poetico, di magico in questo, non trovate?
Curiosità scientifiche sulla Superluna
- La Luna di solito sta a circa 384.400 chilometri da noi, ma quando c’è la Superluna si avvicina di quei 22.000 chilometri che fanno davvero la differenza. Ed è per questo che la vediamo così enorme. Insomma, sembra quasi volerci venire incontro.
- E poi c’è quella cosa dell’illusione lunare… sai, quando la Luna è bassa sull’orizzonte e ti sembra ancora più grande? Beh, è tutta una questione di testa, un effetto psicologico. Non è che sia davvero più grande, ma il nostro cervello ci gioca un po’ su. E, sai che c’è? Ci caschiamo tutti e va bene così.
- Anche se la Superluna è più luminosa, non cambia in modo significativo le maree. Certo, le maree possono essere un po’ più alte o basse, ma nulla di così straordinario.
Ultima chance del 2024
Quindi, eccoci qui: stasera è la tua ultima occasione per ammirare una Superluna quest’anno. Dopo questa Luna del Castoro, dovremo aspettare fino al 2025 per rivedere qualcosa di simile. E capisci bene che questo rende l’appuntamento di stasera ancora più speciale. Insomma, è un’occasione da non perdere, davvero. Che tu sia un appassionato di stelle e pianeti, oppure semplicemente uno che ama buttare lo sguardo all’insù ogni tanto, beh… questa Superluna del Castoro ha tutta l’intenzione di lasciarci un ricordo di quelli che non si scordano. Un ricordo che resta, di quelli che porti con te quando pensi alle notti belle.
Allora, cosa aspetti? Alza lo sguardo e lasciati incantare da questo spettacolo naturale. Che tu sia con amici, in famiglia o anche da solo, questa Luna è un regalo che vale la pena apprezzare.
Il fascino eterno della Luna
La Superluna Piena del Castoro è molto più di un evento astronomico. È un momento per sentirci parte della natura, per riscoprire le tradizioni e in qualche modo, per ritrovarci un po’ anche noi stessi. C’è qualcosa di speciale in quella luce, in quella grandezza… ci fa ricordare quanto il cielo di notte possa farci sognare, farci stupire, farci pensare.
Quindi, stasera, prenditi un attimo. Guarda il cielo. Lasciati catturare dalla bellezza della Luna, lasciati trasportare. Che sia un momento per sognare, per fermarti e riflettere, o solo per perderti nella meraviglia di quanto l’universo sia incredibile.
Buona osservazione e che la magia della Luna del Castoro ti accompagni!
Attualità
Al via a Cagliari i caffè scientifici promossi dal Cagliari...
Si chiama CaffeScienza, incontri e chiacchere di scienza, la nuova iniziativa che il Cagliari Festival Scienza inaugura in città a partire dal 14 aprile con l’intenzione di proporre incontri pubblici dedicati alla divulgazione scientifica e avvicinare il grande pubblico a temi di carattere sociale attraverso una formula agile e didattica. Ad aprire il ciclo sarà il prof. Davide Peddis, neo presidente dell’Associazione Scienza Società Scienza, organizzatrice del Festival che quest’anno giungerà, nelle consuete date di inizio novembre, alla sua sedicesima edizione. L’incontro d’apertura si terrà venerdì 14 aprile alle ore 17:30 nell’aula magna del Liceo “A. Pacinotti” e sarà dedicato al tema Divulgare la scienza: per un nuovo umanesimo scientifico.
Nella seconda metà del Novecento, l’editore Paolo Boringhieri scriveva che «la divulgazione scientifica è la pietra di paragone degli scienziati che riescono a comunicare le idee alla base della loro ricerca: non tanto il risultato particolare, quanto la struttura mentale che condiziona tutta la ricerca scientifica». L’intellettuale piemontese aggiungeva che «solo se questo obiettivo è raggiunto la scienza diventa un fatto culturale, diventa un elemento che entra nell’orizzonte dell’uomo colto». Partendo da questa visione nel corso dell’incontroPeddis, professore ordinario di chimica fisica presso l’Università di Genova e ricercatore associato con incarico di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ripercorrerà l’avvincente viaggio di scoperta della struttura della materia che il premio Nobel per la fisica William Bragg espose nella sua più famosa Christmas Lecture, L’architettura delle cose. Esploreremo la natura piu’ intima della materia e le idee alla base dello studio della stessa fino ad arrivare aiprogressi scientifici e tecnologici legati allo sviluppo della nanoscienza, e della rivoluzione scientifica e culturale scatenata da questa nuova disciplina.Proveremo, infine, a comprendere come questa visione della divulgazione scientifica possa influenzare “l’orizzonte dell’uomo colto”.
DavidePeddis (DP) è professore ordinario di chimica fisica presso l’Università di Genova e ricercatore associato con incarico di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Le sue attività di ricerca ricadono nei campi della chimica fisica dello stato solido e la fisica della materia condensata, e sono presentate in più di 160 pubblicazioni (citazioni Google Scholar: ~4800; h-index: 39), 6 capitoli di libri e oltre 300 comunicazioni scientifiche, comprese presentazioni su invito, a conferenze scientifiche nazionali e internazionali.