Israele si prepara ad attacco Iran. Hamas: “No nuovi colloqui ma piano Biden”
Il presidente Usa: "Cessate il fuoco tra Israele e Hamas è ancora possibile"
Mentre Israele si prepara all'attacco rappresaglia da parte dell'Iran, Hamas, piuttosto che andare avanti con nuovi colloqui, chiede che venga attuato quello che è stato accettato il 2 luglio, ossia il piano elaborato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden per il cessate il fuoco di sei settimane nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas, in cambio della liberazione degli ostaggi e allo stesso tempo di centinaia di detenuti palestinesi, come si legge in una nota pubblicata sui social dal movimento palestinese. Nuovi colloqui sono previsti al Cairo o a Doha giovedì.
Hamas, "ha partecipato a molti round di negoziati e ha fornito tutta la flessibilità e la positività necessarie per raggiungere gli obiettivi e gli interessi del suo popolo, risparmiare il loro sangue e fermare il genocidio contro di loro, in un modo che apra la strada a uno scambio di prigionieri, al soccorso per il nostro popolo, al ritorno degli sfollati e alla ricostruzione di ciò che è stato distrutto dall'aggressione", si legge nella nota.
Hamas, "ha accettato il piano del 2 luglio" ma "il nemico ha aggiunto nuove condizioni che non erano sul tavolo durante tutto il processo negoziale, ed è andato a intensificare la sua aggressione contro il nostro popolo e a commettere altri massacri, portando all'assassinio del capo del movimento, il leader martire Ismail Haniyeh a conferma delle sue intenzioni di continuare l'aggressione e non raggiungere un accordo di cessate il fuoco".
Hamas chiede ai mediatori "di presentare un piano per attuare ciò che hanno presentato al movimento e approvato il 2 luglio scorso, sulla base del piano di Biden e della risoluzione del Consiglio di sicurezza, e di obbligare l'occupante a farlo, invece di fare nuovi round di negoziati o nuove proposte che forniscono copertura per l'aggressione dell'occupante e gli danno più tempo per perpetuare la guerra genocida contro il nostro popolo".
"Biden cessate il fuoco è ancora possibile"
Ieri Biden ha detto che un cessate il fuoco è ancora possibile nella guerra tra Israele e Hamas. "Sì. È ancora possibile - ha affermato - Il piano che ho messo insieme, approvato dal G7, approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è ancora praticabile. E sto lavorando letteralmente ogni singolo giorno, con il mio team, per assicurarci che" la situazione "non degeneri in una guerra regionale. Ma può facilmente accadere".
La posizione di Israele
Secondo Barak Ravid, su 'Axios', il fatto che Hamas abbia annunciato che non parteciperà ai negoziati previsti per giovedì per Israele non sarebbe altro che "una mossa tattica" in vista di un possibile attacco e nel tentativo di strappare condizioni migliori per l'accordo sul cessate il fuoco. "Un alto funzionario israeliano coinvolto nei negoziati - scrive il giornalista israeliano - ha affermato che la dichiarazione di Hamas è 'una mossa tattica in vista di un possibile attacco da parte dell'Iran e di Hezbollah e nel tentativo di ottenere condizioni migliori per l'accordo'. Il funzionario ha aggiunto: 'Se Hamas non si siede al tavolo, continueremo a decimare le sue forze a Gaza'".
Israele si prepara ad attacco Iran
Israele intanto si sta preparando per un attacco iraniano più forte rispetto alla notte dei droni dello scorso aprile. A sostenerlo è il canale israeliano 'Kan' che cita fonti dell'apparato di sicurezza israeliano i quali sostengono che "gli iraniani sarebbero determinati ad attaccare il prima possibile con un attacco più forte rispetto a quello di aprile, nonostante nei giorni scorsi si ipotizzava che Teheran stesse facendo marcia indietro di fronte alle pressioni politiche".
"Non si sa ancora quando avverrà l'attacco iraniano, ma secondo lo scambio di messaggi e minacce tra Iran e Israele, i prossimi giorni saranno estremamente tesi", sottolinea il canale tv israeliano.
Il motivo del rinvio dell'attacco finora da parte di Teheran sarebbe legato alla necessità di tappare le "falle di sicurezza" scoperte dopo l'assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh.
Intanto il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, riferisce 'The Times of Israel', ha affermato che l'Idf e la Difesa israeliana "stanno monitorando la situazione" e che le "truppe sono schierate e preparate" a far fronte ai possibili attacchi.
Esteri
Il capo dei nazionalisti francesi: “Vannacci sospeso...
Il capodelegazione dei nazionalisti francesi del Rassemblement National nel Parlamento Europeo, Jean-Paul Garraud, annuncia, a Strasburgo, di aver ‘silurato’ l’eurodeputato eletto con la Lega Roberto Vannacci, che è stato “sospeso” dalle sue funzioni di vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa, in cui la Lega siede insieme ai colleghi del partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Si risolve così un ‘giallo’ che durava da due mesi: la destituzione di Vannacci era stata prima annunciata e poi smentita.
Esteri
Germania, nuova esplosione a Colonia: ferito un passante
La deflagrazione nella notte in un negozio di abbigliamento, a poche centinaia di metri dal luogo dell'esplosione al Vanity Club di lunedì mattina
Un'altra esplosione a Colonia, in Germania. Nella notte si è verificata una deflagrazione in un negozio di abbigliamento con appartamenti sovrastanti in Ehrenstraße, a poche centinaia di metri dal luogo dell'esplosione al Vanity Club di lunedì mattina. Lo riporta la Bild.
"I servizi di emergenza sono stati allertati intorno alle cinque", ha dichiarato un portavoce della polizia al tabloid. Gli agenti di polizia hanno isolato l'area intorno al negozio distrutto. Un passante è rimasto leggermente ferito nell'esplosione ed è già stato ascoltato come testimone.
Esteri
Cercapersone esplosivi, il retroscena: le ragioni del piano...
Israele non rivendica né commenta, nella notte morti altri tre esponenti di Hezbollah. Segnale acustico poco prima dell'esplosione
Israele, che ancora non rivendica l'azione, avrebbe attivato il piano messo a punto per far esplodere i cercapersone di cui erano in possesso i membri di Hezbollah "nel timore che il complotto stesse per essere scoperto dal gruppo terroristico". A riferirne sono tre funzionari statunitensi citati da Axios.
"Era una situazione in cui si rischiava di perdere le capacità non utilizzate", ha dichiarato un funzionario statunitense illustrando le ragioni che hanno spinto Israele a compiere l'attacco ieri.
Un ex funzionario israeliano citato da Axios ha poi spiegato che Israele aveva pianificato di ricorrere all'uso dei cercapersone esplosivi in apertura di un'eventuale guerra totale con il gruppo. Negli ultimi giorni tuttavia era emerso il timore che le trappole esplosive potessero essere scoperte.
Due esponenti di Hezbollah, riferisce infatti il sito Al Monitor, citato da Axios, avrebbero recentemente espresso dubbi e si sarebbero insospettiti in merito ai dispositivi.
Il segnale acustico poco prima dell'esplosione
I cercapersone di cui erano in possesso gli esponenti di Hezbollah hanno emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima di esplodere. Lo riferisce al New York Times un membro del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, secondo il quale i dispositivi hanno emesso un segnale di circa 10 secondi, durante i quali i possessori li hanno avvicinati al volto per cercare di leggere il messaggio.
In particolare, secondo la stessa fonte, il cercapersone dell'ambasciatore iraniano in Libano ha emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima che il diplomatico lo prendesse e venisse investito dall'esplosione.
Mojtaba Amani, ambasciatore iraniano in Libano, ha perso un occhio ed è rimasto gravemente ferito, spiegano ancora i Guardiani della Rivoluzione, secondo cui le ferite riportate dal diplomatico sono più gravi di quanto inizialmente riferito. Amani verrà trasferito a Teheran per le cure. Il quotidiano - citato dal Times of Israel - riporta anche la notizia di video circolati sui social che ritraggono Amani dopo la deflagrazione in una strada libanese.
Cercapersone prodotti da ungheresi partner di società di Taiwan
I cercapersone - secondo le ricostruzioni - erano stati fabbricati da una società partner ungherese della taiwanese 'Gold Apollo'. Ad annunciarlo è stata oggi la società di Taipei, spiegando in un comunicato - dopo che il New York Times ha riportato che i cercapersone Gold Apollo erano coinvolti nelle esplosioni - di essere legata da una "partnership a lungo termine" con la BAC Consulting KFT per l'utilizzo del suo marchio, e sottolineando che il modello citato dai media "è prodotto e venduto da BAC". Lo riporta il 'Times of Israel'.
Cosa è successo
L'azione coordinata contro Hezbollah ha avuto effetti dirompenti: almeno 12 morti e circa 4000 feriti in un attacco hi-tech che assesta un colpo durissimo ai miliziani.
A sferrare il colpo sarebbe stato Israele, che non ha rivendicato l'azione e non ha commentato le accuse. Le news che trapelano chiamano in causa il Mossad: gli uomini dell'intelligence avrebbero collocato una quantità di un potente esplosivo - la pentrite - all'interno dei 'pager', che sarebbero esplosi a causa dell'aumento delle temperature delle batterie.
Il piano rappresenta un unicum. Mai, fino ad ora, si era assistito ad un'offensiva di tale portata e con simili caratteristiche. Funzionari della sicurezza libanesi hanno rivelato che i dispositivi di comunicazione erano arrivati in Libano cinque mesi fa ed erano stati distribuiti di recente agli operativi di Hezbollah.
L'ipotesi più concreta prevede che prima della distribuzione siano stati intercettati proprio dai servizi segreti dello Stato ebraico: all'interno di ogni apparecchio sarebbero stati inseriti meno di 20 grammi di pentrite, una quantità sufficiente a innescare l'esplosione di strumenti che, generalmente, vengono tenuti in tasca.
"Duro colpo", l'ammissione. Nasrallah annuncia discorso
L'operazione è stata un duro colpo per il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran. Questa l'ammissione di un portavoce del Partito di Dio al quotidiano Al Akhbar, affiliato al gruppo islamista. "Nel giro di un minuto, il nemico è riuscito a infliggere uno dei suoi peggiori colpi a Hezbollah dall'inizio del conflitto", ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che "il nemico ha spinto la resistenza fuori dai confini delle tradizionali regole di ingaggio. Stiamo affrontando una nuova situazione". Il capo dell'Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah terrà quindi un discorso domani sul caso, ha annunciato il Partito di Dio in una dichiarazione.
Iran: "Atto di genocidio"
L'attacco di Israele alle apparecchiature di comunicazione in Libano è una prova di genocidio, sostiene intanto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani, ripreso da Ynet. "Israele mette di nuovo a rischio la pace e la sicurezza della regione e ciò richiede un'azione internazionale urgente", aggiunge Kanaani.
Altri tre morti nella notte
Hezbollah ha intanto annunciato in nottata la morte di altri tre esponenti del gruppo. Sale così bilancio totale dei morti di ieri, riporta oggi il Times of Israel. Da ottobre, Hezbollah ha denunciato l'uccisione da parte israeliana di 453 esponenti del gruppo.
Stop voli Lufthansa e Air France verso Israele e Iran
E' intanto stop ai voli verso Israele e Iran delle compagnie aeree del gruppo Lufthansa e Air France per motivi di sicurezza dopo le esplosioni coordinate dei cercapersone in Libano.
Lufthansa e le compagnie del gruppo (Swiss, Austrian, Brussels Airlines ed Eurowings) hanno sospeso tutti i collegamenti da e per Tel Aviv e Teheran, capitale dell'Iran, almeno fino a giovedì.
I voli per la capitale libanese Beirut restano sospesi a causa del conflitto in corso nella regione almeno fino al 30 settembre. Air France ha annunciato che anche i suoi voli da Parigi a Tel Aviv e alla capitale libanese Beirut sono stati sospesi, come riporta il quotidiano Le Parisien.