Politica
Venezuela, De Grazia in carcere dei servizi a Caracas. Di...
Venezuela, De Grazia in carcere dei servizi a Caracas. Di Giuseppe (Fdi): “E’ un centro tortura”
Sparito un altro italiano. Antonio Calvino si aggiunge alla lunga lista di persone 'scomparse', dopo i disordini a seguito del voto
Américo Giuseppe de Grazia Veltri, politico venezuelano naturalizzato italiano sparito da giorni, si trova presso la sede dei servizi segreti venezuelani. Lo riferisce all'Adnkronos il deputato di Fdi eletto all'estero, Andrea Di Giuseppe. "De Grazia in questo momento è prigioniero in un centro penitenziario che si chiama El Helicoide. Ho parlato con la figlia del nostro connazionale, la quale mi ha confermato che De Grazia si trova in questo penitenziario, che è un centro di tortura. Uno dei peggiori posti in cui ci si possa trovare in Venezuela", afferma Di Giuseppe.
El Helicoide è un edificio situato a Caracas, di proprietà del governo venezuelano e utilizzato come struttura e prigione per prigionieri regolari e politici del Servizio di intelligence nazionale bolivariano. "A breve parlerò con il console per accertarmi delle condizioni di De Grazia", aggiunge Di Giuseppe.
Sparito un altro italiano
Intanto è sparito un altro italiano. Antonio Calvino si aggiunge alla lunga lista di persone 'scomparse' in Venezuela, dopo i disordini a seguito del voto, contestatissimo, che ha visto la rielezione del presidente uscente Nicolas Maduro. Lo conferma il deputato Di Giuseppe. "Calvino - spiega il parlamentare all'Adnkronos - stava andando a una riunione di un gruppo di italiani a Caracas; uscito da casa non è mai arrivato alla riunione. Ci ha avvertito il rappresentante del Comites di Caracas. Abbiamo provato a contattarlo, nessuno degli amici lo aveva sentito. Al telefono non risponde. Ho chiamato il console, che sta andando ora a controllare a casa sua".
La sparizione di Calvino arriva dopo quelle di Williams Davila, deputato dell'Assemblea nazionale venezuelana e membro dell'istituto liberale internazionale Milton Friedman, e di Americo de Grazia, ex deputato, simbolo dell'opposizione a Maduro.
Attualmente, prosegue Di Giuseppe, non è possibile fornire un numero preciso degli italiani che mancano all'appello: "I dati sono molto fluidi, le persone si nascondono di appartamento in appartamento. La comunità italiana in Venezuela è il 30% della popolazione totale. Basta un post di appoggio all'opposizione per essere arrestati. Stanno facendo dei posti di blocco dove controllano il telefono. Poi vengono a casa e controllano anche lì. E' una situazione che purtroppo non può che peggiorare. La priorità - sottolinea il deputato di Fratelli d'Italia - è mettere in sicurezza la comunità italiana".
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Sondaggio politico, Fratelli d’Italia scende e Pd...
I dati del rilevamento Swg per il Tg La7
Fratelli d'Italia scende, il Pd sale. Sono le novità del sondaggio politico Swg per il Tg La7 che fotografa le intenzioni di voto se si andasse alle elezioni in questo momento. Fratelli d'Italia si conferma il primo partito con il 30,2% e cede lo 0,1%.
La formazione guidata da Giorgia Meloni vede diminuire il vantaggio sul Partito Democratico, che guadagna lo 0,2% e arriva al 22,5%. Passo indietro del M5S che cede lo 0,1% e ora vale l'11,5%. Forza Italia passa dall'8,4% all'8,5% e svalca la Lega, che perde lo 0,2% e passa all'8,3%. In ascesa Verdi e Sinistra, che fanno segnare +0,3% e ora si attestano al 7,2%.
Seguono Azione (3,2%), Italia Viva (2,6%), +Europa (1,7%), Pace Terra e Dignità (1,1%).
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Segre: “Il fascismo non è mai morto, molti...
La senatrice a vita ospite di 'Il cavallo e la torre' su Rai 3 alla vigilia del suo 94esimo compleanno
"Io penso che il fascismo non sia mai morto e che molti l'abbiano sempre molto rimpianto perché dava questo senso dell'importanza dell'italianità". Con le parole della senatrice a vita Liliana Segre inizia la terza stagione del programma 'Il cavallo e la torre' in onda da questa sera alle 20.40 su Rai3. Intervistata alla vigilia del suo 94esimo compleanno da Marco Damilano, la senatrice sottolinea come certe "simpatie non si sono mai spente". "Conosco persone - aggiunge - che non si limitano più a dire quando si stava peggio si stava meglio. Quei detti sciocchi, quelle frasi fatte che ho sempre odiato ritornano".
E sullo ius scholae Segre dice: "Sono molto favorevole a dare la cittadinanza tramite la scuola perché la scuola è molto importante". "Il mese di settembre già per me è un mese sempre importante, perché c'è il mio compleanno e nel 1938 compivo otto anni, ero una bambina serena che andava a scuola in via Ruffini a Milano" spiega la senatrice. "Mi ricordo quel momento così lontano, come fosse oggi - prosegue Segre - quei visi di mio papà e dei miei nonni che con grande tristezza cercavano di spiegare a questa bambina stupida com'ero io, sciocca, semplice, che per delle leggi, che erano poi le leggi razziste, le leggi razziali, ai bambini ebrei la scuola pubblica era proibita". "Tengo molto allo ius scholae proprio perché sono stata esclusa. Ho piacere che siano inclusi" aggiunge Segre.
Nell'intervista concessa al programma di Rai3, la senatrice usa parole nette anche sul premierato: "Innamorata come sono dell'articolo tre della Costituzione ogni volta che ho sentito che si vuol cambiare questo, che si vuol cambiare quello, si mette a repentaglio quell'etica morale dei nostri padri costituenti che avevano vissuto la Resistenza". "Mi sono battuta e mi batterei con le mie forze rimaste contro il premierato", sottolinea.
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