Napoli, Gianfranco Gallo: “La cultura è in mano alla politica, livello è pessimo”
L'attore parla della sua città a 'La Ragione'
La cultura a Napoli "è in mano alla politica, al di là dei partiti che cambiano al governo. E finché sarà così, i politici fanno gli impresari. Spesso il loro livello culturale e il loro gusto sono pessimi. Sono persone infognate in carriere da squali, in burocrazia, atti, battaglie contro avversari che diventano nemici. Non si vede quale arte e quale cultura possano proporre". Così l'attore Gianfranco Gallo, figlio dell’indimenticato Nunzio, e interprete di 'Gomorra' parla della sua Napoli a 'La Ragione', a partire da Scampia.
Gallo quando ha saputo che in una Vela di Scampia un ballatoio era venuto giù, ha deciso di scrivere un post su Facebook: "Le Vele che si auto abbattono, i parchi della Corrida, i decreti preteschi. L’onda della politica non ha colore, lascia solo schiuma. Gli uomini non valgono nulla, gli ideali non più, le idee quanto più corte e interessate, quelle valgono. E i cittadini a fare il minuto di silenzio e un’eternità di compromessi". Trovare un responsabile è l’esercizio retorico più diffuso in Italia. Gallo si esclude dai ricercatori della verità: "Non mi permetto di parlare di Scampia perché non conosco bene i fatti, dall’esterno posso dire che come impressione mi arriva un coacervo di colpe".
'Io me voglio salva’' diceva don Ciro tra le vele di Scampia, nel racconto cinematografico di “Gomorra” di cui Gianfranco Gallo è autorevole interprete. Salvarsi da Scampia - si legge su 'La Ragione' - luogo in cui si incrociano il sacro e profano, "il disagio e la speranza". L’attore sembra disilluso, pur essendo immerso completamente nella vita di Napoli: "Prediligo dare voce ai meno fortunati e alle minoranze". Riflette sulla complessità delle responsabilità, evita i facili giudizi: "'Gomorra' è stato un mezzo di richiamo per Scampia che ha attirato un’attenzione che non c’era". Scampia è il totem baciato da tutti, artisti compresi, per scrivere libri, canzoni e film fortunati? "Non so rispondere, non credo nelle storie confezionate per avere successo. Credo piuttosto che quella zona, come tante altre, possa ispirare chi crea per la sua potenza simbolica in un senso e nel suo opposto". È il caso di Geolier: "Apprezzo l’ascesa artistica, ma non è il mio genere. Sono vecchio, mi piace ancora la melodia, mi piacciono i testi degli autori. È senz’altro un fuoriclasse e qualche suo brano mi piace molto, ma non ha nulla sulle spalle. Napoli è tante cose, il suo peso è ben diviso".
Spettacolo
Ascolti tv, Temptation Island vince il prime time
Secondo posto per 'I Leoni di Sicilia', terzo DiMartedì
Canale 5 ha vinto il prime time di ieri sera con la seconda puntata di 'Temptation Island' 3.124.000 telespettatori, share 21,5%. Secondo gradino del podio per Rai1 con la serie 'I Leoni di Sicilia' che ha totalizzato 2.502.000 telespettatori e uno share del 14,1%. Terzo posto per La7 con DiMartedì che ha realizzato invece 1.249.000 telespettatori e uno share del 7,6%.
Fuori dal podio
Fuori dal podio su Italia1 il film 'I mercenari 3' è stato seguito da 946.000 telespettatori (share del 5,5%) mentre su Rai2 'The Floor – Ne rimarrà solo' è stato visto da 733.000 telespettatori (share del 4,4%). Su Rai3 il film 'Gli ultimi saranno gli ultimi' ha interessato 705.000 telespettatori pari a uno share del 3,7%. Su Retequattro 'È sempre Cartabianca' ha conquistato invece 692.000 telespettatori (share del 4,9%). Chiudono gli ascolti del prime time Tv8 con 'X Factor – Audizioni', visto da 416.000 telespettatori (share del 3,6%) e Nove con il film 'La maschera di ferro' seguito da 339.000 telespettatori (share del 2,1%).
Access prime time
Nell'access prime time sulla rete ammiraglia di viale Mazzini 'Cinque minuti' ha raggiunto 3.985.000 telespettatori registrando uno share del 19,7% mentre 'Affari Tuoi' è stato visto da 4.834.000 telespettatori (23,1% di share). Su Canale 5 'Paperissima Sprint' è stato visto da 2.828.000 telespettatori (share del 13,5%).
Spettacolo
Francesco Guccini in un nuovo libro racconta ‘Come...
Raccoglie cinque racconti che sono la Spoon River in prosa di una intera giovinezza, un romanzo di formazione scandito per quadri, come nel breve spazio di una canzone
Francesco Guccini, cantautore e scrittore mito per generazioni di italiani, torna oggi in libreria con cinque racconti che sono la Spoon River in prosa di una intera giovinezza, un romanzo di formazione scandito per quadri, come nel breve spazio di una canzone. Il nuovo libro si intitola "Così eravamo. Giornalisti, orchestrali, ragazze allegre e altri persi per strada" (Giunti Editore, pagine 192, euro 18).
Guccini scrive con impietosa ironia piccole storie sullo sfondo della grande Storia, importanti proprio perché non illustri: ciascuna di esse illumina un volto, un’atmosfera, un oggetto - come il portacenere rosso, gadget di una famosa bibita pop, che il giovane sottotenente Guccini riceve in dono da una ragazza veneta - che grazie alla scrittura diventano prodigiose madeleines per raccontare ciò che non è più. E ci riportano intatte le emozioni di una vita vissuta fra la guerra e il dopoguerra, fra l'Appennino e Modena, a cui oggi guardare con malinconia ma anche con la struggente consapevolezza di aver vissuto stagioni felici.
Così il cantautore narra "l'andare a piedi, da casa a scuola, di un bambino alle medie, dove un tuo compagno, quello che portava la giacca color senape e di cui ricordi a stento il sorriso, muore all'improvviso e non vedrà nulla di tutto quanto è venuto dopo: la televisione, la città che cambia, la musica che farà venire voglia a tutti di ballare. L'andare, in un giornale di provincia, di un giovane montanaro in cerca di lavoro, con una fame nera e un cinico capocronaca che ti scoraggia. L'andare notturno, alla stazione, di un redattore e di un pittore in cerca di una generosa prostituta da assoldare per sfidarsi in una gara di resistenza, che però è un cattivo scherzo che ti porti impresso nella mente. L'andare, in tutte le balere, di un orchestrale a suonare fino all’alba, con un giornalista che ti tempesta di domande e vuole episodi piccanti da te che, ora, fai altro. L'andare in gita, alla domenica, di te giovane sottotenente in pausa dalle manovre di due capitani che simulano un rifugio antiatomico, senza accorgerti di un grande disastro che poteva cambiare un destino, anzi due".
Scrive Guccini: "Quante te ne sono mancate, Colombini, quante non ne hai viste. Meglio così? Noi che ci siamo stati e abbiamo visto e abbiamo vissuto, nel bene e nel male, non lo crediamo: meglio esserci stati, meglio avere visto, aver vissuto, e non essere scomparso come un soffione che a un semplice alito di vento è volato via".
Tv & Gossip
Fiorella Mannoia ospite della prima puntata del programma...
Dopo il successo della prima stagione, torna su Rai3, da lunedì 16 settembre alle 20.20, “Riserva Indiana”, il programma di Rai Cultura e Ruvido produzioni condotto da Stefano Massini, che con il suo messaggio di educazione civile ha portato uno spazio unico e importante nel palinsesto televisivo.
La formula è quella della combinazione tra i monologhi da narratore di storie di Massini e alcune delle più belle canzoni dei protagonisti della musica italiana che, nello studio dall’atmosfera raccolta, dove siede un pubblico di giovani, trovano l’occasione non solo di suonare dal vivo con una band resident formata da alcuni dei migliori session man italiani, ma anche di affrontare tematiche che esulano dai consueti schemi dell’intervista televisiva.
Tutto è tenuto insieme, tra parole e musica, da un ideale filo conduttore nel racconto di “Riserva Indiana”, un luogo privilegiato dove lo spettatore può finalmente sfuggire alla dittatura dell’immediatezza dei social e dell’algoritmo per riscoprire il tempo rilassato della riflessione, della verità dei sentimenti, delle storie esemplari, dei temi civili e del coraggio delle idee in un mix felice che non dimentica le regole dell’intrattenimento.
Fiorella Mannoia è l’ospite della prima puntata di questa nuova edizione. Martedì 17 settembre a “Riserva Indiana” La Rappresentante di Lista, mercoledì 18 il rapper Willie Peyote, giovedì 19 è la volta di Achille Lauro e chiude la settimana, venerdì 20, Fabio Concato.
Inoltre, in questa edizione ci saranno: Roberto Vecchioni, Gabbani, Niccolò Fabi, Federico Zampaglione, Raiz, Simona Molinari, Vinicio Capossela, Nayt, Ariete, Ermal Meta, Mannarino, Irene Grandi e molti altri.
“Riserva Indiana” è un programma di Stefano Massini e Massimo Martelli, scritto con Paolo Biamonte, Rossella Rizzi e Mariano Cirino, con la regia di Matteo Bergamini. La band è diretta da Jacopo Carlini, pianoforte e tastiere con Matteo Carlini al basso, Bruno Marinucci alla chitarra e Cristiano Micalizzi alla batteria. Capo progetto Rai, Giulia Lanza.
Ph. Giuseppe Manodritta