Roma, donna trovata morta in auto. Il marito confessa: “L’ho uccisa io”
La 72enne è stata ammazzata con un colpo d'arma da fuoco. Si stavano separando, ma lui le aveva chiesto di ripensarci
Una donna è stata trovata senza vita oggi alle porte di Roma uccisa da un colpo d'arma da fuoco nella sua auto, una Fiat Panda rossa. A confessare di averla uccisa è stato il marito che è entrato in un bar tabacchi poco distante dal veicolo, lasciato in via Palombarese 222 a Fonte Nuova e ha detto: "L'ho uccisa, chiamate i carabinieri". Il commerciante, incredulo, è uscito in strada ritrovandosi davanti la scena terribile descritta dall'uomo. Per Annarita Morelli, 72 anni, non c'era ormai nulla da fare. Il marito 74enne, all'arrivo dei carabinieri di Mentana e della compagnia di Monterotondo, ha consegnato la pistola e si è fatto portare in caserma.
La coppia si stava separando, ma lui non voleva
I due si stavano per separare. Con il marito Domenico Ossoli la donna aveva recentemente avviato le pratiche necessarie. L’uomo, con il quale la vittima aveva tre figli, è ora in caserma dai carabinieri per essere sentito dal pubblici ministeri. "A marzo c’era stata la prima udienza di separazione, Annarita voleva andare avanti, troppi i tradimenti subiti" ha detto all’Adnkronos un'amica della 72enne uccisa. "E alla fine lei aveva trovato un suo equilibrio, mamma esemplare prima e nonna tanto presente, ora. Lui però la separazione non la voleva, le aveva chiesto di ripensarci". Inquilina dello stesso palazzo dove, al terzo piano, viveva Annarita, racconta di una famiglia normale, perbene.
"La decisione presa da Annarita non era mai stata né anticipata né seguita da liti, urla, tanto meno violenze. Insomma, nulla che potesse far mai immaginare un finale così. Domenico nella vita era stato autista di autobus, andava a caccia, per questo aveva il porto d’armi. Annarita, invece, faceva la casalinga, ha sempre custodito la casa e la famiglia in un modo ineccepibile. Da quando il marito se n’era andato, a causa di separazione avviata, si era messa a fare dei lavoretti per arrotondare i 300 euro che lui le dava al mese. Non voleva pesare, né chiedere nulla. E così andava a casa della gente a fare i mestieri, dava una mano alle nuore con il bambino, mentre lavoravano. Non si fermava mai. Una volta a casa, vista la sua grande passione per gli animali, si occupava dei gattini qui in zona", sottolinea.
Fuori dal suo appartamento, ora sotto sequestro, ci sono ancora le ciotole con i croccantini. "Domenica, a Tor Lupara, c’era stata una riunione per alcuni gatti colpiti dalle frecce - continua l’amica -. Lei era in prima linea per capire come venire a capo della situazione". Ma dell’uccisione di Annarita nessuno qui riesce a dare una spiegazione. "Stamattina il figlio più piccolo, che vive con lei, è venuto qui dal lavoro - ricorda la donna -. Non sapeva nulla di quanto fosse accaduto, ho dovuto dirgli io della madre. E poi Domenico, l’ultima volta l’ho visto sabato mattina. Mi è sembrato del tutto normale, tranquillo. Insisteva, però, perché Annarita ritirasse la causa di separazione. Aveva poi avuto da ridire per i lavoretti che faceva, diceva che non le avrebbe più dato i soldi, che lui la pensione se l’era meritata".
"'Non le do più una lira' ripeteva spesso. Ma mai, mai, frasi violente” dice all’Adnkronos il dipendente di una auto officina accanto al palazzo a Tor Lupara. “Da quando era andato in pensione, Domenico passava tutti i giorni qui. Per il caffè, per fare una chiacchierata. Non ricordo abbia mai detto nulla che facesse anche solo immaginare quanto accaduto oggi. Ma più volte, ultimamente, mi diceva che i giochi erano finiti, rubinetti chiusi, cose di questo tipo".
Le testimonianze
“Questa mattina Giancarlo ha ricevuto una telefonata ed è corso in strada" racconta all'Adnkronos Carmine Dello Iorio, il direttore dell’Iper Triscount di zona. "Era sconvolto, gli hanno ammazzato la sorella ed era ancora lì, in quella Panda rossa”.
“Annarita veniva sempre da noi per i suoi gatti, aveva una colonia felina" racconta all’Adnkronos la dottoressa Cristina Bottiglione, medico veterinario di una clinica locale (VIDEO). "È arrivata prestissimo, perché io l’ho incrociata mentre andava via da sola, in auto, pochi minuti dopo le 8. Era passata per ritirare la ricetta di un antiparassitario, ma era tranquilla”. (di Silvia Mancinelli)
Cultura
Giuli: “Ho pedigree di destra. Parlano dei miei...
Il ministro della Cultura: "Contro di me processo di mostrificazione, ti antipatizza"
"Il processo di mostrificazione nei mei confronti è stato facile, perché ti antipatizza in un attimo. Ad esempio sui riti celtici. L'ultima cosa che mi hanno detto è stata 'E' vero che mangi fegato crudo?'. E' una cosa che fanno i salafiti dopo avere squartato gli infedeli. Sono uno studioso, un appassionato di riti religiosi". Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, conversando con Pietro Senaldi alla convention di Fdi a Brucoli (Siracusa).
"Perché sono diventato di destra? E' stato naturale. Era nel pedigree. Ho avuto un nonno monarchico e da parte paterna un nonno che ha fatto la marcia su Roma, che ha portato la famiglia a Salò. E anche un padre che ha lavorato nel sindacato della destra sociale, insomma tutto il pedigree", ha detto Giuli.
“C'è chi vuole parlare dei miei tatuaggi e io voglio fare una precisazione forse necessaria, quando i soliti antipatizzanti dicono ‘ha un'aquila fascista’ e poi è un attimo a dire gli piace Roma antica quindi è un seguace del Mussolinismo. È la riproduzione di una insegna del primo secolo dopo Cristo - ha spiegato - O uno si mette in testa di fare una retata per ricostituzione del partito fascista da Augusto a tutta la dinastia Giulio-Claudia e allora va bene, ma è un po' complicata farla passare per aquila fascista, va ben la distopia, ma sempre una moneta del primo secolo resta".
“La missione del ministero della Cultura non è, e non lo è mai stata, quella di rappresentare la cultura di Destra. Rappresenta con orgoglio la cultura italiana, in Italia e nel mondo, in tutte le sue articolazioni - ha sottolineato - È ovvio che per tanti anni si è depositata una polvere, una coltre di silenzio, di diffidenza, perché la storia del cosiddetto catto-comunismo italiano ha fatto sì che la spartizione delle sfere di influenza consentisse a larga parte delle classi dirigenti di sinistra di occupare posti strategici quando la Dc ha occupato posti di potere strategici. Ma questo appartiene al passato. La logica del rancore? Anche basta. Non c'è niente da recriminare ma da essere attrezzati".
Economia
Servizio civile agricolo, cosa c’è da sapere
E' stato pubblicato l'avviso per la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale specifici per il 'Servizio civile agricolo' e il 'Servizio civile ambientale'. Gli enti possono presentare i programmi al Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale fino alle ore 14.00 del giorno 28 novembre 2024.
Politica
M5S, cresce pressing su Raggi: “Spieghi se sta...
Nel Movimento 5 Stelle, a quanto apprende l'Adnkronos, starebbe crescendo l'insofferenza nei confronti dell'ex sindaca di Roma, componente del Comitato di garanzia pentastellato
"Virginia Raggi spieghi a questo punto se sta conducendo una guerra sotterranea per contrastare Conte e sabotare la costituente e soprattutto dica se è stata lei a favorire l'incontro tra Beppe Grillo e l'avvocato Pieremilio Sammarco". Nel Movimento 5 Stelle, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti beninformate, starebbe crescendo l'insofferenza nei confronti dell'ex sindaca di Roma Raggi, componente del Comitato di garanzia pentastellato, considerata da molti la principale esponente, con Grillo, dell'opposizione a Giuseppe Conte e alla linea politica dell'ex premier, che non esclude eventuali alleanze nel campo progressista.
A far deflagrare il sospetto sulle recenti mosse della consigliera capitolina quanto riportato oggi dall'Adnkronos a proposito del primo incontro tra Grillo e Sammarco, una notizia che alimenterebbe la tesi di una "strategia" che "nasce da lontano" e che anziché manifestarsi nelle forme di "posizioni limpide e trasparenti di dissenso politico - dicono le fonti - agirebbe "sottotraccia in sintonia con le posizioni di Grillo" ma senza avere "il coraggio di esporsi" come il garante e chiarire il proprio pensiero agli occhi degli iscritti.
In molti ora, negli ambienti pentastellati, provano a mettere in fila i fatti: il 15 giugno l'incontro all'Hotel Forum tra Raggi e Grillo; il 17 giugno l'intervista al Corriere della Sera nella quale l'ex prima cittadina di Roma invoca un "ritorno alle origini"; il 10 settembre l'ospitata in tv da Maria Latella, per lanciare un messaggio a Conte ("se lo statuto dà dei poteri a Beppe Grillo e lui li esercita fa bene"). Segue poi la pubblicazione della corrispondenza tra Conte e Grillo sui giornali (Corriere della Sera e Il Foglio, siamo metà settembre) e il post social del 17 settembre, dove Raggi - per smentire le voci sul fatto che fosse stata lei a divulgare le mail - dichiara di non voler prendere "la guida di nessun partito" né di voler "partecipare a congiure di palazzo". Parole che non avrebbero scacciato i dubbi di Campo Marzio, dove ancora ci si chiede come sia partita la fuga notizie sullo scambio delle pec, dopo che anche dall'entourage di Grillo era giunta la conferma di non aver diffuso nulla. In aggiunta filtrano i timori per un presunto tentativo della Raggi di spingere il Comitato di garanzia a schierarsi con Grillo per boicottare lo svolgimento dell'Assemblea costituente. Sempre le medesime fonti, poi, si starebbero chiedendo chi abbia diffuso tra alcuni consiglieri comunali la notizia che Grillo avrebbe aperto a un superamento della regola dei due mandati solo per gli eletti nei Comuni.
Infine, la questione del coinvolgimento dell'avvocato Pieremilio Sammarco, per il quale Raggi ha lavorato in passato. L'incontro tra Grillo e il legale sarebbe stato propiziato proprio dall'ex sindaca, facendo rimbalzare una domanda: "Raggi ha partecipato all'incontro tra i due per preparare la causa contro Conte?". Offensiva legale che, scrive l'Adnkronos in un retroscena odierno, si sarebbe arenata sia per questioni economiche (la parcella chiesta da Sammarco a Grillo) che per ragioni di opportunità. Nel parere chiesto dal comico genovese, il professor Sammarco avrebbe infatti spiegato che pur essendoci buone possibilità per 'sfilare' il simbolo M5S all'associazione presieduta da Conte, le speranze del garante di impugnare il voto degli iscritti su simbolo e doppio mandato sarebbero ridotte al lumicino.