Israele, allerta per attacco Iran: “Oggi giorno chiave”
Secondo Washington e Tel Aviv il 5 agosto sarebbe la data scelta da Teheran per la risposta all'uccisione del capo militare di Hezbollah, e del quello di Hamas, Ismail Haniyeh
Israele si prepara all'attacco dell'Iran. Oggi, lunedì 5 giorno, rischia di diventare un giorno cruciale nella crisi in Medio Oriente. Proprio in queste ore, secondo informazioni e news provenienti da Tel Aviv e Washington, sarebbe prevista l'azione di Teheran. Lo scenario è delineato dal sito Axios, che cita funzionari americani e israeliani: l'Iran e i suoi alleati sarebbero pronti alla rappresaglia dopo l'uccisione del capo militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran.
Iran, nessuna frenata
L'Iran, nelle ultime ore, ha respinto gli sforzi degli Stati Uniti e di paesi arabi per mitigare la risposta. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, Teheran non si preoccuparebbe del fatto che la sua risposta all'assassinio di Haniyeh possa portare ad una guerra: d'altra parte, ha preannunciato una "risposta schiacciante" e "una lezione storica" attraverso le parole del capo del Parlamento di Teheran, Mohammad Baqer Qalibaf.
"La risposta schiacciante della Repubblica Islamica lascerà un sapore dolce in bocca al popolo e alle forze della resistenza, così come a chi nel mondo cerca la libertà, e farà sì che questo regime, in particolare il suo sostenitore, ovvero gli Stati Uniti, si pentano delle proprie azioni", ha detto Qalibaf in dichiarazioni riportate dall'iraniana Press Tv.
La "risposta" iraniana, ha minacciato, porterà Israele e Stati Uniti a "cambiare il loro sistema di calcolo in modo da non ripetere l'errore, deleterio per la loro stessa sicurezza e per la pace nella regione". E, ha incalzato, "le nostre potenti forze militari" daranno "una lezione storica al nemico e al loro subdolo sostenitore, gli Stati Uniti".
Le contromisure Usa nella regione
Il capo del Centcom, il Comando centrale americano, Michael Kurilla, arriverà in queste ore in Israele "per finalizzare il coordinamento con le Idf in vista di un possibile attacco iraniano" secondo quanto ha detto una fonte israeliana al giornalista di Axios Barak Ravid.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant si è riunito ieri con gli alti funzionari militari e della difesa a fronte del rischio di un attacco iraniano e di Hezbollah. Secondo quanto riportato dal ministero, citato dal Times of Israel, l'incontro è incentrato sugli sviluppi della sicurezza e sulle varie opzioni per contrastare tentativi di attacco da parte dell'Iran e dei suoi alleati. All'incontro hanno preso parte il capo di stato maggiore dell'Idf, il direttore generale del Ministero della Difesa, il vice capo dello Shin Bet, i capi delle direzioni Operazioni, Intelligence e Pianificazione strategica, il capo dell'Aeronautica, il capo del Comando del fronte interno e altri alti responsabili.
Venerdì il Pentagono ha dichiarato che avrebbe trasferito uno squadrone di caccia in Medio Oriente e mantenuto una portaerei nella regione, rafforzando la presenza militare per contribuire a difendere Israele e a salvaguardare le truppe americane.
Netanyahu: "Pronti a contrastare l'Iran e i suoi lacché su ogni fronte"
"Solo una crescente pressione militare sugli assassini di Hamas porterà al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra, compreso il ritorno a casa di tutti i nostri ostaggi, sia i vivi che i morti" ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una cerimonia pubblica in cui è intervenuto anche il presidente Isaac Herzog. "L'Iran e i suoi lacchè cercano di circondarci con una morsa di terrore. Siamo determinati a contrastarli su ogni fronte e in ogni luogo - lontano e vicino. Chiunque ci faccia del male pagherà un prezzo molto alto", ha dichiarato Netanyahu.
Israele chiederà "un prezzo molto alto" per qualsiasi attacco contro il Paese" ha detto il premier israeliano. "Israele - ha aggiunto - è in una guerra su più fronti contro l'asse del male dell'Iran" e "colpiamo con forza ognuna delle sue braccia".
Esteri
Il capo dei nazionalisti francesi: “Vannacci sospeso...
Il capodelegazione dei nazionalisti francesi del Rassemblement National nel Parlamento Europeo, Jean-Paul Garraud, annuncia, a Strasburgo, di aver ‘silurato’ l’eurodeputato eletto con la Lega Roberto Vannacci, che è stato “sospeso” dalle sue funzioni di vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa, in cui la Lega siede insieme ai colleghi del partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Si risolve così un ‘giallo’ che durava da due mesi: la destituzione di Vannacci era stata prima annunciata e poi smentita.
Esteri
Germania, nuova esplosione a Colonia: ferito un passante
La deflagrazione nella notte in un negozio di abbigliamento, a poche centinaia di metri dal luogo dell'esplosione al Vanity Club di lunedì mattina
Un'altra esplosione a Colonia, in Germania. Nella notte si è verificata una deflagrazione in un negozio di abbigliamento con appartamenti sovrastanti in Ehrenstraße, a poche centinaia di metri dal luogo dell'esplosione al Vanity Club di lunedì mattina. Lo riporta la Bild.
"I servizi di emergenza sono stati allertati intorno alle cinque", ha dichiarato un portavoce della polizia al tabloid. Gli agenti di polizia hanno isolato l'area intorno al negozio distrutto. Un passante è rimasto leggermente ferito nell'esplosione ed è già stato ascoltato come testimone.
Esteri
Cercapersone esplosivi, il retroscena: le ragioni del piano...
Israele non rivendica né commenta, nella notte morti altri tre esponenti di Hezbollah. Segnale acustico poco prima dell'esplosione
Israele, che ancora non rivendica l'azione, avrebbe attivato il piano messo a punto per far esplodere i cercapersone di cui erano in possesso i membri di Hezbollah "nel timore che il complotto stesse per essere scoperto dal gruppo terroristico". A riferirne sono tre funzionari statunitensi citati da Axios.
"Era una situazione in cui si rischiava di perdere le capacità non utilizzate", ha dichiarato un funzionario statunitense illustrando le ragioni che hanno spinto Israele a compiere l'attacco ieri.
Un ex funzionario israeliano citato da Axios ha poi spiegato che Israele aveva pianificato di ricorrere all'uso dei cercapersone esplosivi in apertura di un'eventuale guerra totale con il gruppo. Negli ultimi giorni tuttavia era emerso il timore che le trappole esplosive potessero essere scoperte.
Due esponenti di Hezbollah, riferisce infatti il sito Al Monitor, citato da Axios, avrebbero recentemente espresso dubbi e si sarebbero insospettiti in merito ai dispositivi.
Il segnale acustico poco prima dell'esplosione
I cercapersone di cui erano in possesso gli esponenti di Hezbollah hanno emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima di esplodere. Lo riferisce al New York Times un membro del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, secondo il quale i dispositivi hanno emesso un segnale di circa 10 secondi, durante i quali i possessori li hanno avvicinati al volto per cercare di leggere il messaggio.
In particolare, secondo la stessa fonte, il cercapersone dell'ambasciatore iraniano in Libano ha emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima che il diplomatico lo prendesse e venisse investito dall'esplosione.
Mojtaba Amani, ambasciatore iraniano in Libano, ha perso un occhio ed è rimasto gravemente ferito, spiegano ancora i Guardiani della Rivoluzione, secondo cui le ferite riportate dal diplomatico sono più gravi di quanto inizialmente riferito. Amani verrà trasferito a Teheran per le cure. Il quotidiano - citato dal Times of Israel - riporta anche la notizia di video circolati sui social che ritraggono Amani dopo la deflagrazione in una strada libanese.
Cercapersone prodotti da ungheresi partner di società di Taiwan
I cercapersone - secondo le ricostruzioni - erano stati fabbricati da una società partner ungherese della taiwanese 'Gold Apollo'. Ad annunciarlo è stata oggi la società di Taipei, spiegando in un comunicato - dopo che il New York Times ha riportato che i cercapersone Gold Apollo erano coinvolti nelle esplosioni - di essere legata da una "partnership a lungo termine" con la BAC Consulting KFT per l'utilizzo del suo marchio, e sottolineando che il modello citato dai media "è prodotto e venduto da BAC". Lo riporta il 'Times of Israel'.
Cosa è successo
L'azione coordinata contro Hezbollah ha avuto effetti dirompenti: almeno 12 morti e circa 4000 feriti in un attacco hi-tech che assesta un colpo durissimo ai miliziani.
A sferrare il colpo sarebbe stato Israele, che non ha rivendicato l'azione e non ha commentato le accuse. Le news che trapelano chiamano in causa il Mossad: gli uomini dell'intelligence avrebbero collocato una quantità di un potente esplosivo - la pentrite - all'interno dei 'pager', che sarebbero esplosi a causa dell'aumento delle temperature delle batterie.
Il piano rappresenta un unicum. Mai, fino ad ora, si era assistito ad un'offensiva di tale portata e con simili caratteristiche. Funzionari della sicurezza libanesi hanno rivelato che i dispositivi di comunicazione erano arrivati in Libano cinque mesi fa ed erano stati distribuiti di recente agli operativi di Hezbollah.
L'ipotesi più concreta prevede che prima della distribuzione siano stati intercettati proprio dai servizi segreti dello Stato ebraico: all'interno di ogni apparecchio sarebbero stati inseriti meno di 20 grammi di pentrite, una quantità sufficiente a innescare l'esplosione di strumenti che, generalmente, vengono tenuti in tasca.
"Duro colpo", l'ammissione. Nasrallah annuncia discorso
L'operazione è stata un duro colpo per il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran. Questa l'ammissione di un portavoce del Partito di Dio al quotidiano Al Akhbar, affiliato al gruppo islamista. "Nel giro di un minuto, il nemico è riuscito a infliggere uno dei suoi peggiori colpi a Hezbollah dall'inizio del conflitto", ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che "il nemico ha spinto la resistenza fuori dai confini delle tradizionali regole di ingaggio. Stiamo affrontando una nuova situazione". Il capo dell'Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah terrà quindi un discorso domani sul caso, ha annunciato il Partito di Dio in una dichiarazione.
Iran: "Atto di genocidio"
L'attacco di Israele alle apparecchiature di comunicazione in Libano è una prova di genocidio, sostiene intanto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani, ripreso da Ynet. "Israele mette di nuovo a rischio la pace e la sicurezza della regione e ciò richiede un'azione internazionale urgente", aggiunge Kanaani.
Altri tre morti nella notte
Hezbollah ha intanto annunciato in nottata la morte di altri tre esponenti del gruppo. Sale così bilancio totale dei morti di ieri, riporta oggi il Times of Israel. Da ottobre, Hezbollah ha denunciato l'uccisione da parte israeliana di 453 esponenti del gruppo.
Stop voli Lufthansa e Air France verso Israele e Iran
E' intanto stop ai voli verso Israele e Iran delle compagnie aeree del gruppo Lufthansa e Air France per motivi di sicurezza dopo le esplosioni coordinate dei cercapersone in Libano.
Lufthansa e le compagnie del gruppo (Swiss, Austrian, Brussels Airlines ed Eurowings) hanno sospeso tutti i collegamenti da e per Tel Aviv e Teheran, capitale dell'Iran, almeno fino a giovedì.
I voli per la capitale libanese Beirut restano sospesi a causa del conflitto in corso nella regione almeno fino al 30 settembre. Air France ha annunciato che anche i suoi voli da Parigi a Tel Aviv e alla capitale libanese Beirut sono stati sospesi, come riporta il quotidiano Le Parisien.