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Haniyeh ucciso, Houthi: “Con Israele è guerra totale”
"Ogni opzione è possibile" dice all'Adnkronos Nasr al-Din Amer, il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah

"Quello che posso dire è che c'è una guerra totale e allargata contro il nemico israeliano. Tutte le opzioni sono possibili". Lo dice all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, interpellato sul possibile ruolo degli Houthi nella "vendetta" annunciata dalla Guida Suprema, Ali Khamenei, contro Israele per l'uccisione di Ismail Haniyeh.
Il capo politico di Hamas è stato ucciso a Teheran in un attacco attribuito a Israele. Oggi si sono tenuti a Teheran i funerali insieme a quello di Fuad Shukr, il comandante di Hezbollah, ucciso due giorni fa in un raid a Beirut sempre attribuito a Israele. Sia l'Iran che Nasrallah sono uniti nel promettere vendetta.
L'Iran, ha detto il presidente del parlamento iraniano Mohammad Bagher Ghalibaf, "eseguirà sicuramente l'ordine della Guida Suprema" Ali Khamenei di vendicare Haniyeh. "Israele ha sbagliato a uccidere Haniyeh. L'era dell'ignoranza è finita. Israele pagherà un prezzo elevato per la sua aggressione contro l'Iran".
"Il sangue di Haniyeh guiderà la strada all'unità del popolo e alla resistenza per la liberazione della Palestina e di Gerusalemme" ha detto il vice leader di Hamas a Gaza Khalil al-Hayya. "Ci impegniamo con la nostra nazione a continuare a resistere all'occupazione sionista fino alla sua fine, a riportare il nostro popolo nella sua terra, a stabilire il nostro Stato e a determinare il nostro destino".

Esteri
Ilaria Salis, portavoce di Orban: “Dovresti essere in...

In risposta all'annuncio dell'eurodeputata alla trasmissione 'Che Tempo Che Fa'

"Dovresti essere qui, non in tv". Lo scrive su X Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orban, pubblicando un fotomontaggio in cui si vede Ilaria Salis ammanettata e in cella.
La presa di posizione in risposta al tweet in cui l'eurodeputata annunciava la sua partecipazione alla trasmissione 'Che Tempo Che Fa'.
Esteri
Turchia, il figlio dello chef Minguzzi dichiarato...

Il 14enne era stato accoltellato in un mercato di Istanbul lo scorso 24 gennaio

E' stato dichiarato ufficialmente morto Mattia Ahmet Minguzzi, il figlio 14enne dello chef italiano Andrea Minguzzi e della violoncellista Yasemin Akincilar, che era stato accoltellato nel mercato di Kadikoy a Istanbul lo scorso 24 gennaio. Mattia Ahmet, che viveva con la sua famiglia nel distretto di Beyoglu, si era recato al mercato di Kadikoy con due amici per acquistare attrezzatura per lo skateboard. Secondo la ricostruzione dei media locali, ci sarebbe stato un alterco per futili motivi con altri due giovani di 15 e 16 anni, culminato nell'accoltellamento. I fatti sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza del mercato. I due aggressori, che hanno precedenti penali, sono stati arrestati.
Alla famiglia il cordoglio del Comites Istanbul: "In un momento cosi drammatico per la nostra comunità, che ha visto spegnersi il giovane Mattia Ahmet Minguzzi vittima di un atto di efferata e insensata violenza che aborriamo, vogliamo ricordarlo con affetto, porgendo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze".
"L'Amministrazione Comunale di Riccione - scrive su Facebook la sindaca Daniela Angelini - esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Mattia Ahmet Minguzzi per la tragica e ingiusta scomparsa del giovane, vittima di un atto di violenza insensata. Questa tragedia colpisce direttamente la nostra comunità e lascia un segno profondo. In particolare coinvolge una dipendente del Comune di Riccione, zia di Mattia, alla quale va tutta la solidarietà e l'affetto in questo momento di dolore indescrivibile. L'amministrazione si stringe attorno a lei e alla sua famiglia, rinnovando il proprio sostegno e la propria vicinanza".
Esteri
Bill Gates a Che tempo che fa: “I vaccini...

"Ci sarà un’altra pandemia e il ruolo dell'Oms è critico"

"I vaccini funzionano. Ci sarà un’altra pandemia e il ruolo dell'Oms è critico". E' un passaggio dell'intervista di Bill Gates a Che tempo che fa oggi 9 febbraio. Nel colloquio con Fabio Fazio si parla delle attività della Fondazione Gates, del ruolo dell'Oms e delle posizioni assunte da Donald Trump in relazione alla scienza.
"Questo è un momento di sfide. Dobbiamo cercare di chiarire che cosa accade con lo sviluppo dei vaccini. Siamo riusciti ad esempio a ridurre moltissimo il numero di bimbi che muoiono ogni anno, da 10 milioni a 5 milioni a partire dall’anno 2000 ad oggi. I vaccini funzionano grazie alla generosità della nostra Fondazione ma anche di molti Governi, compreso quello Americano e quello Italiano, che acquistano vaccini per i bambini poveri. È ironico che in un momento in cui ci sono un sacco di vaccini nuovi che vengono sviluppati, alcuni siano confusi, per dire, rispetto a quanto siano positivi", dice Gates.
"Certamente è un momento interessante. Tutte le scoperte, le innovazioni, i nuovi vaccini, l’intelligenza artificiale, tutte queste cose sono molto entusiasmanti, ci sono un sacco di cose positive che possono accadere. Ma il mondo è più in disaccordo di quanto ci si aspettasse, anche per quanto riguarda dare le precedenze ai paesi poveri. Ci sono un sacco di cose che accadono, vengono devoluti meno fondi, e noi stiamo cercando di lavorare su questo", aggiunge.
Trump, con una delle prime decisioni, ha decretato l'uscita degli Usa dall'Oms. "L'inizio dell’Amministrazione come dire, è adesso. Hanno detto prima che avrebbero collaborato e il ruolo più costruttivo che io posso avere è parlare con entrambe le parti per vedere se ci sono dei punti di contatto. Ci sarà un’altra pandemia, non sappiamo quando, ma il ruolo dell’Oms è proprio quello, molto molto critico", afferma.
"L’Oms fa per esempio un programma di eradicazione della polio, e io ci lavoro, sono molto, molto impegnato in questo programma. Quindi sì, è un momento difficile per chi vuole aiutare, perchè ci sono delle incertezze, sui fondi anche dall’Europa e ci sono delle sfide, per esempio negli Stati Uniti stanno mettendo in dubbio anche il funzionamento di queste agenzie. Io sto cercando di fare del mio meglio per andare avanti e progredire", dice ancora.