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Biden non si arrende: “Elezione più importante della...
Biden non si arrende: “Elezione più importante della nostra vita, io la vincerò”
Intanto, però, i finanziatori dem danno per scontato il passaggio di testimone con Harris e cercano un vicepresidente. Trump quasi dai record nei sondaggi, avanti anche nelle raccolte fondi
"Questa è l'elezione più importante della nostra vita e io la vincerò". Il presidente degli Usa e candidato dem alla Casa Bianca Joe Biden non molla e, in un nuovo messaggio su X, non appare per nulla intenzionato a cedere alle sempre più crescenti, e pubbliche, pressioni a farsi da parte rinunciando alla corsa per la rielezione.
Se Biden continua a resistere all'assalto, però, i finanziatori del partito democratico non solo danno per scontato che il presidente dovrà passare il testimone a Kamala Harris, ma stanno anche lavorando per scegliere il suo vicepresidente. E' quanto rivela il Washington Post, citando quattro fonti informate che spiegano come figure influenti del partito siano sempre più inquiete e preoccupate per restringersi del tempo a disposizione per il passaggio di consegne.
Secondo queste fonti, in questi giorni sono stati contattati i team dei governatori di Pennsylvania e Kentucky, Josh Shapiro e Andy Beshear. Ed è stato espresso dai finanziatori l'interesse a valutare anche i nomi del governatore della North Carolina, Roy Cooper, della governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, e del senatore dell'Arizona, Mark Kelly.
Ci potrebbero tuttavia essere ricorsi legali in alcuni Stati se Biden non sarà il candidato alle presidenziali dei novembre. E' un po' una previsione e un po' una minaccia quella di Mike Johnson, lo Speaker repubblicano della Camera, che avvisa che non potrebbe essere così facile sostituire in extremis il nome del candidato alla Casa Bianca sulle schede elettorali di tutti i 50 stati americani.
"I democratici hanno un vero problema, ogni stato ha il suo sistema elettorale, questo è il nostro sistema costituzionale", ha detto il repubblicano, intervistato dalla Cnn, sottolineando che in qualche stato potrebbe essere "una reale difficoltà" cambiare il candidato.
"Biden è stato scelto dopo un lungo processo democratico in cui 14 milioni di persone hanno partecipato alle primarie - ha continuato lo Speaker - sarebbe molto interessante vedere se il cosiddetto partito della democrazia di riunisce dietro le quinte, spinge un bottone e mette qualcun altro nel ticket".
Trump quasi record nei sondaggi, per 60% dem Biden deve ritirarsi
Intanto, dopo il tentato assassinio del 13 luglio, sale il gradimento per Donald Trump, arrivando al 40%, ad un passo dal record mai registrato negli ultimi anni dal tycoon del 42%. E' quanto emerge da un nuovo sondaggio Abcnews/Ipsos, che mostra anche come il 60% degli elettori democratici vuole che Biden faccia un passo indietro.
La popolarità del presidente è infatti più bassa di quella di Trump, al 32%, con il tasso di impopolarità al 55%, quello dell'ex presidente è al 51%. In generale il 55% degli americani non è soddisfatto di Biden come candidato, ma è interessante notare che è più alto il numero dei repubblicani che vuole che rimanga in corsa, il 44%, di quello dei democratici, il 39%.
Per quanta riguarda i possibili sostituti di Biden nella corsa per la Casa Bianca, la vice presidente Kamala Harris è quella che ha il gradimento più alto, il 35%, con un tasso di sgradimento al 46%. Ma la sua popolarità sale al 55% tra gli afroamericani e al 38% tra gli ispanici, un tasso più alto di quello di Biden, mentre Trump ha il 15% di gradimento nel primo gruppo e il 37% nel secondo.
Tycoon avanti anche nella raccolta fondi
A conferma di una posizione di forza sempre più solida in vista delle presidenziali di novembre, Trump ha intanto annullato quello che fino a pochi mesi fare era l'enorme vantaggio di Biden dal punto di vista dei fondi elettorali. E' quanto emerge dai dati relativi al mese di giugno, presentati ieri alla commissione elettorale federale, che attestano che il mese scorso il partito repubblicano ha raccolto una somma record di 66 milioni, avendo quindi nelle casse 102 milioni, quasi il doppio di quanto aveva alla fine di maggio.
Nettissimo è il distacco con i democratici che hanno raccolto a giugno 39 milioni di dollari e avevano a fine giugno 78 milioni nelle casse. E anche la campagna di Trump a fine giugno aveva nelle casse 285 milioni di dollari, sorpassando quindi quella di Biden che ne aveva 240. Un sorpasso molto significativo se si considera che fino a poco tempo fa il tycoon era sempre indietro su questo fronte, anche perché molti dei fondi raccolti finivano nelle spese legali delle sue tante cause.
Ora Biden si trova non solo con meno soldi in cassa ma anche con lo spettro della fuga di molti grandi finanziatori del partito e della sua campagna, in questo momento di enorme incertezza con il numero di chi chiede pubblicamente al presidente di rinunciare alla corsa che cresce di ora in ora. Al momento sono 37 i democratici del Congresso, compresi due senatori, che hanno chiesto a Biden di fare un passo indietro.
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Monte Bianco, ritrovati i corpi degli alpinisti Sara...
Erano dispersi da sabato. Oggi la tragica scoperta
Ritrovati oggi i corpi dei due alpinisti italiani dispersi sul Monte Bianco. Di Sara Stefanelli e Andrea Galimberti si erano perse le tracce da sabato 7 settembre. Il tragico ritrovamento oggi da parte di uno degli elicotteri del soccorso alpino francese, dopo tre giorni di maltempo che ne aveva impedito il decollo. Insieme a loro anche i cadaveri di due alpinisti coreani che facevano parte di un'altra cordata.
Come confermato da Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, le due cordate sono state "rapidamente localizzate: avevamo un'idea di dove potessero essere, della loro altitudine e del loro percorso".
Le ultime foto sul Cervino
Sulla pagina Fb di Andrea Galimberti tanti messaggi di persone che, fino a poche ore fa, si auguravano un epilogo positivo e che ora piangono l'amico. Sui loro social gli ultimi scatti condivisi sul Cervino, sempre insieme, in vetta e al rifugio, felici. Galimberti descrive in maniera estremamente dettagliata l'ascesa al Cervino, compiuta lo scorso 3 settembre con l'amica Sara: "Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio", scriveva Galimberti e, poi, mi dice, "Andre, io ho un sogno da sempre, arrivare in vetta al Cervino!!!".
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Dibattito tv Harris-Trump, in gioco anche le tecniche della...
Pesano sul confronto le regole fissate, saranno determinanti nella ricerca del consenso, oltre ai contenuti, le posture, i toni, le espressioni del volto e degli occhi
Uno contro uno, con regole che non si possono aggirare, temi praticamente obbligati e 'punti deboli' che vanno difesi (i propri) e colpiti (quelli degli avversari). Le ultime ore che separano dal confronto fra Donald Trump e Kamala Harris possono essere decisive per i rispettivi staff. Ci sono stati gli 'allenamenti', le simulazioni e i briefing a preparare i due candidati ma quello che può fare la differenza in un passaggio chiave per la corsa alla Casa Bianca sono le tecniche della comunicazione.
Per tutti e due, oltre ai contenuti da mettere sul tavolo e alle risposte fattuali che verranno prodotte, ci sono da considerare fattori che possono orientare il consenso del pubblico: le posture, il tono, le espressioni del volto e degli occhi. Tutto da giocare nel tentativo costante di valorizzare la propria strategia e cercare di compromettere quella dell'avversario, all'interno di un confronto molto codificato.
I suggerimenti e le raccomandazioni devono provare a prevenire gli imprevisti che si possono presentare. Le tecniche della comunicazione serviranno di più nei momenti di difficoltà, quando saranno affrontati i temi più scivolosi. Abc News, che gestisce il confronto al National Constitution Center di Philadelphia che sarà seguito da cento milioni di americani e dal altri milioni di persone nel resto del mondo, ha assicurato che nessun argomento o domanda è stata condivisa in anticipo. Ma le domande che porranno i due moderatori, David Muir e Linsey Davis, toccheranno gli argomenti che finora hanno infiammato la campagna elettorale: aborto e diritti civili, immigrazione, economia, guerre in Ucraina e a Gaza.
Servono risposte convincenti e serve anche la prontezza per eludere o depotenziare le provocazioni che arriveranno. Per Trump ci sono i problemi giudiziari e l'ombra dell'assalto a Capitol Hill, con la credibilità da riconquistare; per Harris la giusta distanza da tenere con l'amministrazione Biden e l'incognita della tenuta sotto pressione.
Poi, ci sono le regole da seguire. Trump e Harris avranno due minuti ciascuno per rispondere alle domande, senza repliche o interruzioni, con il rivale a microfoni spenti. Questo vuol dire che per confutare le affermazioni dell'avversario servono argomenti contrari e più convincenti. Sarà fondamentale la capacità di sintetizzare e rendere più efficace possibile ogni singolo messaggio che si vuole far passare.
Seguiranno poi repliche di un minuto e controrepliche. E anche per questo spazio a prevalere sarà chi sarà capace di utilizzarlo per aggiungere un elemento a proprio vantaggio o per neutralizzarne uno della controparte.
Non sarà possibile lo scambio diretto, perché Trump e Harris non potranno farsi domande a vicenda. E questo vuol dire che anche l'aggressività e la sfrontatezza andranno misurate, perché esagerare o esasperare i toni può diventare controproducente.
I due candidati dovranno stare in piedi e senza appunti. Peseranno in questo senso anche la mimica facciale e quella corporale. Trump e Harris dovranno mostrarsi a proprio agio e non troppo ingessati, trasmettendo sicurezza non solo con le parole che sceglieranno.
Alla fine avranno due minuti a disposizione per una dichiarazione di chiusura. E' il classico messaggio che serve a spostare quello che l'ora e mezza precedente non è riuscita a consolidare. In genere, è il momento delle promesse, degli attacchi frontali e delle frasi a effetto. Ma anche in questo caso non è assolutamente detto che prevalga chi decide di osare di più. (Di Fabio Insenga)
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Kate e il cancro, William: “Ha terminato la chemio,...
Nel video di ieri la principessa del Galles ha annunciato che tornerà al lavoro nei prossimi mesi
William ha affermato che Kate "ha ancora molta strada da fare" nella sua battaglia contro il cancro, dopo l'emozionante video di ieri in cui la principessa di Galles ha annunciato di aver completato il trattamento chemioterapico. In visita a Llanelli, nel Galles del Sud, per celebrare lo sport e la cultura gallesi e incontrare le comunità locali, l'erede al trono figlio di Carlo e Diana ha detto a un fan che si informava della salute della moglie che "le notizie sono buone, ma c'è ancora molta strada da fare".
La lotta contro la malattia
La principessa del Galles ha dichiarato che spera di intraprendere diversi impegni prima del nuovo anno. Kate ha aggiunto che il suo obiettivo principale è quello di "liberarsi dal cancro". La principessa ha dichiarato in merito al suo percorso contro il cancro: "Ora che l'estate volge al termine, non posso dirvi quanto sia un sollievo aver finalmente completato il mio trattamento chemioterapico. Gli ultimi nove mesi sono stati incredibilmente duri per noi come famiglia".
Il ritorno agli impegni pubblici
Nel video di ieri, la principessa di Galles ha annunciato che tornerà al lavoro nei prossimi mesi. Quest'anno Kate ha fatto solo due importanti apparizioni pubbliche, la prima al Trooping the Colour e la seconda a Wimbledon, insieme alla sorella Pippa e alla figlia, la principessa Charlotte.
"La vita, così come la conosci - ha detto ancora - può cambiare in un istante e abbiamo dovuto trovare un modo per navigare in acque tempestose e su strade sconosciute. Il percorso contro il cancro è complesso, spaventoso e imprevedibile per tutti, soprattutto per le persone più vicine. Fare tutto il possibile per non avere più il cancro è ora il mio obiettivo. Sebbene abbia terminato la chemioterapia, il mio percorso verso la guarigione e il recupero completo è lungo e devo continuare a vivere ogni giorno come viene. Non vedo l'ora di tornare al lavoro e di intraprendere altri impegni pubblici nei prossimi mesi, quando potrò".