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G7, Confindustria e Deloitte: commercio globale torna a crescere, ora +2,6%, poi 3,3%

In vista dei prossimi anni la sfida chiave è quella di trovare un equilibrio sostenibile tra il rafforzamento della resilienza e della sicurezza economica e la preservazione dei principi liberali e dei mercati aperti

G7, Confindustria e Deloitte: commercio globale torna a crescere, ora +2,6%, poi 3,3%

Il volume del commercio globale crescerà del 2,6% nel 2024 e del 3,3% nel 2025, dopo un calo, maggiore del previsto, del -1,2% nel 2023. Nonostante il panorama a livello internazionale stia attraversando significativi mutamenti strutturali, nel quarto trimestre del 2023 il volume del commercio a livello globale è aumentato del 6,3% rispetto al picco pre-pandemico del terzo trimestre del 2019 e del 19,1% rispetto al livello medio del 2015. In vista dei prossimi anni la sfida chiave è quella di trovare un equilibrio sostenibile tra il rafforzamento della resilienza e della sicurezza economica e la preservazione dei principi liberali e dei mercati aperti. E' quanto emerge dal B7 Flash, approfondimento di Confindustria e Deloitte elaborato in occasione della 'G7 - Industry Stakeholders Conference: Reversing the Global Protectionist Drift', organizzata a margine della riunione ministeriale del G7 che si terrà a Villa San Giovanni e Reggio Calabria il 16 e 17 luglio. Deloitte Italia è il Knowledge Partner esclusivo del B7 Italy 2024 'Leading the Transitions Together', presieduto da Confindustria e guidato da Emma Marcegaglia.

“Rinnovare un sistema di scambio multilaterale efficiente basato sulle regole con il Wto al centro, sostenere gli investimenti esteri internazionali e rafforzare la resilienza delle catene del valore globali sono priorità fondamentali delle raccomandazioni politiche del B7 a beneficio di tutte le economie avanzate e in via di sviluppo. Sulla base del Comunicato dei Leader del G7 di Borgo Egnazia del 14 giugno 2024, il G7 Business è pronto a impegnarsi in modo proattivo con i governi, le organizzazioni e le istituzioni internazionali e multilaterali per iniziative del G7 quali il Partenariato per gli Investimenti in Infrastrutture Globali per sfruttarne al più presto il pieno potenziale”, dichiara Barbara Cimmino, vice presidente per Export e Attrazione degli investimenti Confindustria.

"Al fine di dare nuovo impulso alla competitività delle loro imprese - spiega Andrea Poggi, Innovation Leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7 per Deloitte - i G7 sono chiamati a ricoprire una posizione di leadership nel garantire un commercio globale, libero e sicuro, che includa attivamente i Paesi in via di sviluppo. In questo contesto, è di notevole importanza il rinnovato impegno del G7 nella Partnership for Global Infrastructure and Investment, che prevede un investimento di 600 miliardi di dollari entro il 2027, con l’obiettivo di colmare il divario infrastrutturale nei Paesi in via di sviluppo e sostenere la loro integrazione nell'economia globale. Solo attraverso una forte collaborazione internazionale sarà possibile realizzare un commercio libero capace di catalizzare le molteplici transizioni in corso, amplificandone i benefici e promuovendo un futuro di prosperità condivisa e crescita inclusiva".

L'importanza degli investimenti esteri

Nel 2023 gli investimenti diretti esteri globali sono diminuiti del 2%, raggiungendo quota 1,3 trilioni di dollari, ma escludendo l’effetto di forti oscillazioni di flussi transitori in piccole economie europee gli investimenti diretti esteri globali sono diminuiti di oltre il 10%. Gli afflussi di investimenti diretti esteri verso le economie in via di sviluppo sono diminuiti del 7% nel 2023 mentre quelli verso le economie sviluppate, esclusi i paesi di transito, sono calati del 15%, influenzati principalmente da riconfigurazioni finanziarie aziendali e da un forte calo del valore delle fusioni e acquisizioni transfrontaliere. Nonostante si stimi che siano necessari circa 40 trilioni di dollari in investimenti infrastrutturali per i Paesi in via di sviluppo entro il 2035, per sostenere le transizioni verdi e digitali, la situazione globale per gli investimenti diretti esteri rimane complessa a causa di minori prospettive di crescita, tensioni commerciali e geopolitiche e per via della diversificazione delle catene di approvvigionamento.

Nel B7 Flash si evidenzia, inoltre, quanto sia fondamentale il ruolo degli investimenti diretti esteri in quanto non solo forniscono capitale, ma anche tecnologia e know-how. Nonostante un trend decennale crescente di flussi di investimenti dai Paesi in via di sviluppo verso i Paesi meno sviluppati e l'intervento pubblico negli investimenti diretti esteri come la Partnership for Global Infrastructure and Investment, tali investimenti nei Paesi in via di sviluppo non stanno raggiungendo la crescita sperata, confermando un trend globale di rallentamento rispetto al commercio globale e al Pil.

Le vulnerabilità nelle catene globali del valore e le conseguenze

Nel 2023 la domanda di importazioni è stata debole in quasi tutte le aree geografiche, specialmente in Europa, ma anche in Nord America e Asia. A livello globale, la crescita del PIL reale, a tassi di cambio di mercato, è rallentata dal 3,1% nel 2022 al 2,7% nel 2023, e si prevede che rimanga sostanzialmente stabile nei prossimi due anni, al 2,6% nel 2024 e al 2,7% nel 2025. Il contrasto tra la crescita costante del PIL e il rallentamento del volume dell’interscambio di merci è anche legato a diverse dinamiche settoriali e pressioni inflazionistiche, che hanno avuto un effetto negativo sul consumo di beni ad alto scambio commerciale.

Nel complesso la pandemia e gli altri shock sopra richiamati hanno evidenziato le vulnerabilità nelle catene globali del valore, l'importanza della resilienza economica e la persistente concentrazione del mercato in alcune industrie strategiche. In particolare, nell'estrazione di elementi delle terre rare, semiconduttori, ingredienti farmaceutici attivi e batterie, con la produzione concentrata in uno o pochissimi Paesi. Di conseguenza i collegamenti nelle catene di approvvigionamento globali hanno aggravato l'impatto di shock localizzati nei Paesi produttori, influenzando la disponibilità di materie prime, beni e tecnologie a livello mondiale.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Economia

Dazi Usa, Panetta: “Danneggiano anche chi li avvia,...

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Per il governatore della Banca d'Italia è possibile "che l'amministrazione statunitense stia utilizzando gli annunci sui dazi come leva negoziale"

Fabio Panetta (Fotogramma)

"L’esperienza storica mostra che le guerre commerciali danneggiano la crescita, anche nei Paesi che le avviano" ed è quindi possibile "che l’amministrazione statunitense stia utilizzando gli annunci sui dazi come leva negoziale per ridefinire i rapporti economici e politici con altre aree del mondo". E' quanto sostiene il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento al 31° Congresso annuale di Assiom Forex, che si svolge a Torino.

"Tuttavia, in un contesto già segnato da tensioni geopolitiche, commerciali e belliche - indica però il governatore - questa strategia potrebbe sfuggire al controllo, generando effetti ben oltre quelli desiderati, aggravando i dissidi esistenti e aprendo nuove fratture. Soluzioni negoziali basate sulla cooperazione non solo rappresentano un’alternativa preferibile, ma sono necessarie per evitare una spirale di conflitti che minaccerebbe la stabilità globale", dice il governatore.

Effetti e conseguenze

Quanto agli effetti, "se i dazi annunciati in fase pre-elettorale" dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump "fossero attuati e accompagnati da misure di ritorsione, la crescita del Pil globale si ridurrebbe di 1,5 punti percentuali. Per l’economia statunitense l’impatto supererebbe i 2 punti. Per l’area dell’euro le conseguenze sarebbero più contenute, intorno a mezzo punto percentuale, con effetti maggiori per Germania e Italia, data la rilevanza dei loro scambi con gli Stati Uniti". "Nella fase iniziale questi impatti negativi potrebbero essere amplificati dall’aumento dell’incertezza sulle politiche commerciali, già evidente nelle ultime settimane", aggiunge Panetta.

Mentre "un aumento dei dazi statunitensi sulle esportazioni europee non avrebbe presumibilmente effetti significativi sull’inflazione". "I dazi - spiega infatti - potrebbero generare pressioni al rialzo legate a un deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro e a eventuali misure di ritorsione da parte della Ue. Tuttavia, questi effetti verrebbero compensati da un rallentamento dell’economia globale e dal dirottamento verso i mercati europei delle merci cinesi colpite da dazi elevati. Secondo nostre stime, l’effetto netto dei dazi sull’inflazione sarebbe perciò contenuto, se non leggermente negativo", indica ancora Panetta che avverte: "I rischi più insidiosi per l’inflazione provengono dai mercati energetici, che stanno registrando una forte volatilità e un aumento dei prezzi, in particolare del gas. Nel breve termine questi andamenti potrebbero rendere più variabile il percorso dell’inflazione. Gli sviluppi futuri andranno monitorati con attenzione, anche se nel medio periodo il rallentamento della domanda mondiale potrebbe contenere le pressioni sui prezzi", dice il governatore della Banca d'Italia.

Crescita Italia

Parlando di crescita, Panetta spiega che negli ultimi trimestri quella "economica italiana si è affievolita, anche a causa del difficile contesto internazionale e degli effetti della stretta monetaria" e "di fatto, attraverso il commercio internazionale le difficoltà dell’economia tedesca si stanno trasmettendo a quella italiana".

"Nel complesso del 2024 - ricorda - il Pil è aumentato dello 0,5%, di circa 2 decimi in più senza la correzione per il maggior numero di giornate lavorative, ma la crescita si è arrestata nel secondo semestre. Secondo le nostre previsioni, nei prossimi mesi il prodotto tornerà a espandersi".

"La riduzione dei tassi di interesse, gli alti livelli di occupazione e la ripresa della domanda estera sosterrebbero i consumi e le esportazioni, favorendo nel contempo l’accumulazione di capitale da parte delle imprese", dice ancora Panetta.

Banche

Capitolo banche. "L'esito delle operazioni" di concentrazione che "coinvolgono banche di varie dimensioni, compagnie assicurative, società di gestione del risparmio e intermediari esteri" è "affidato alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti", afferma il governatore della Banca d'Italia, ricordando come "i procedimenti autorizzativi coinvolgono la Banca d’Italia sia in autonomia sia in collaborazione con diverse autorità nazionali ed europee. L’iter si avvia dopo la notifica delle operazioni da parte dei soggetti promotori, che non sono tenuti a informare preventivamente le autorità. La Vigilanza verifica la conformità alle normative italiane ed europee, valutando la capacità di ciascuna operazione di dar vita a intermediari solidi, efficienti e capaci di operare secondo principi di sana e prudente gestione al servizio dell’economia reale e senza compromettere la stabilità finanziaria", spiega ancora Panetta.

Le operazioni di concentrazione che stanno interessando il comparto bancario italiano, osserva, "sono favorite in primo luogo dall’abbondanza di capitale in eccesso nel settore" e "ridurrebbero il divario dimensionale tra i principali intermediari italiani e i concorrenti europei".

"In Italia - ricorda - il valore medio dell’attivo delle prime cinque banche è quattro volte inferiore rispetto a quello delle banche francesi e una volta e mezza più basso di quello degli intermediari spagnoli e tedeschi. Sebbene in generale nel settore bancario le grandi dimensioni comportino sia vantaggi sia alcune criticità ben note, queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo", afferma il governatore.

Criptovalute

Nel suo intervento Panetta parla anche di criptovalute. "I rischi legati alle criptoattività non derivano soltanto dalle divergenze normative. Non si può escludere che una o più criptoattività, incluse quelle con caratteristiche di moneta elettronica, vengano emesse da giganti tecnologici e inizino a diffondersi in Europa. Se questi mezzi di pagamento privati, facilmente integrabili in piattaforme commerciali con miliardi di utenti, dovessero diffondersi ampiamente, le conseguenze potrebbero essere rilevanti", dice il governatore della Banca d'Italia.

"Le banche commerciali - prosegue - rischierebbero di perdere una parte importante delle loro funzioni. Nel dibattito pubblico si sostiene a volte che l’introduzione dell’euro digitale comporterebbe questo rischio, ignorando che la vera minaccia proviene dalle criptoattività, per le quali, a differenza dell’euro digitale, non sono previsti limiti alla detenzione da parte dei risparmiatori".

"Inoltre le banche centrali, responsabili del buon funzionamento del sistema dei pagamenti, si troverebbero a operare in un contesto in cui pochi soggetti privati, magari esteri, avrebbero un ruolo così rilevante da compromettere la stabilità del sistema in caso di incidenti. I rischi per il sistema dei pagamenti e i mercati finanziari sarebbero dunque considerevoli", dice ancora Panetta.

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Economia

Sanremo: Generali, con italiani ‘Partner di vita’ per...

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Per il terzo anno consecutivo al Festival, l’iconico balconcino segno di vicinanza al territorio

Sanremo: Generali, con italiani ‘Partner di vita’ per costruire il futuro

“Tradizione, italianità e vicinanza sono valori del Festival di Sanremo e anche di Generali che li applica nel quotidiano per essere partner dei nostri clienti e costruire insieme il loro futuro”. Lo ha detto Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia, dal famoso e ormai iconico ‘Balconcino’ dell’Agenzia di Sanremo “che idealmente rappresenta tutte le piazze, tutti i balconcini, tutti i luoghi dove tutta la nostra eccezionale rete di agenti opera tutti i giorni per progettare il futuro” con gli italiani". "Proprio “la rete di 2mila agenzie e 20mila colleghe e colleghi presenti sul territorio, è il cuore del nostro business - sottolinea Monacelli - È grazie a loro se riusciamo a tenere fede alla nostra ambizione, che è quella di essere ‘Partner di Vita’ delle persone, in ogni momento rilevante, accompagnandole, con la consulenza di valore, a fare scelte consapevoli e responsabili con l’obiettivo di proteggere il loro futuro e il futuro delle persone che stanno loro a cuore”.

Per il terzo anno consecutivo “siamo felicemente presenti a Sanremo” con vista sull’Ariston “perché vogliamo essere dove succedono le cose che contano - aggiunge Marco Oddone, Chief Marketing & Distribution Officer di Generali Italia - Milioni di persone seguono Sanremo ogni sera e noi vogliamo essere vicini agli Italiani, nei vari momenti di vita, anche in un momento leggero, come si vede nello spot che abbiamo lanciato in questa occasione: mentre ‘tutti cantano Sanremo’, ci sono persone che prendono decisioni importanti della loro vita e noi, con i nostri agenti siamo loro vicini”. Con Sanremo “è scoccata una vera e propria scintilla - racconta Oddone - C’è una condivisione di valori: tradizione, passione, ma anche innovazione, con nuovi linguaggi dedicati a tutte le generazioni. Abbiamo raccontato il Festival con la voce di Caterina Ferioli, protagonista della nuova serie TV Belcanto, che è diventata portavoce di una prospettiva privilegiata sul Teatro Ariston attraverso i social, per coinvolgere ed entusiasmare persone di tutte le età. Un racconto a 360 gradi - conclude - da una prospettiva unica sull’Ariston al quale siamo molto felici di dare il nostro contributo”.

Generali ha partecipato anche al FantaSanremo con la lega #BalconcinoGenerali per accogliere tutte le persone che sceglieranno di giocare durante i giorni della kermesse all’iniziativa social più popolare, coinvolgente e divertente.

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Economia

Marco Bizzarri protagonista della cover story di Genius...

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Il trimestrale racconta l'ex Ad di Gucci e ora presidente e azionista del marchio Elisabetta Franchi

Marco Bizzarri

Marco Bizzarri, ex Ad di Gucci ora presidente e azionista del marchio di lusso Elisabetta Franchi è il protagonista di copertina della nuova edizione (febbraio) di Genius People Magazine, il book-magazine trimestrale che celebra l’ingegno, la creatività e le storie di successo.

Con oltre 10 anni di storia, Genius in ogni numero propone un viaggio attraverso interviste esclusive, approfondimenti e reportage dedicati a chi ha il coraggio di pensare fuori dagli schemi.

“Genius, continua nel suo lavoro di specchio del nostro tempo, aiutandoci a capire chi siamo e dove stiamo andando. Uno strumento per guardare e indagare il domani” commenta il direttore responsabile, Francesco La Bella, anche ideatore e motore del book magazine.

Genius People Magazine può contare sui suoi partner commerciali e sull’innovativa e capillare filiera distributiva che si avvale della collaborazione di PR Ambassador nei luoghi e nelle città più rinomate d’Italia e del network fra aziende leader del settore e personalità del mondo del business.

Oltre alla versione cartacea, Genius People Magazine offre un'esperienza digitale con contenuti interattivi, video esclusivi e un blog aggiornato. Da maggio 2023, la nuova app Genius People Magazine è disponibile in esclusiva per dispositivi iOS sull’App Store.

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