Ancora un giorno di maltempo, poi arriva l’Anticiclone: le previsioni meteo
Che tempo farà fino a venerdì 5 luglio
Il maltempo sull'Italia sta per finire, lasciando spazio finalmente all'anticiclone delle Azzorre con l'alta pressione che renderà il meteo più stabile un po' ovunque. Dopo temporali e piogge che caratterizzeranno le prossime 24 ore, ecco quindi arrivare temperature gradevoli ma sotto la media del periodo prima di tornare al caldo afoso, previsto per la prossima settimana. Queste le previsioni degli esperti per la giornata di oggi, 3 luglio, e per i giorni a venire.
Forti temporali per 24 ore, poi il tempo torna stabile
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma un deciso miglioramento delle condizioni ad iniziare da giovedì 4 luglio. Nel frattempo, però, massima attenzione alle prossime 24 ore decisamente instabili, specie al Nord con forti temporali e piogge continue.
Nel dettaglio, sono previste precipitazioni specie su Lombardia meridionale, Veneto e pianura emiliana, ma temporali a macchia di leopardo colpiranno tutto il Nord, la Toscana meridionale ed appenninica, l’Umbria, i settori occidentali di Marche, Abruzzo e Molise, compresa la fascia tra Lazio, Campania, Basilicata tirrenica, Calabria e Sicilia orientale.
In altre parole, una nuova passata temporalesca da Nord a Sud con ombrelli aperti alternati a momenti soleggiati.
Oltre agli ombrelli aperti, vedremo anche temperature minime e massime scendere sotto la media del periodo: una grande notizia ‘per l’inizio di luglio’, tanto più ‘per l’inizio di luglio del XXI secolo’, un secolo caratterizzato dal Riscaldamento Globale e da temperature costantemente canicolari ed africane. L’eccezione che conferma la regola.
Da giovedì, come detto, tornerà l’alta pressione: questa volta (ancora un’eccezione) non si tratterà dell’anticiclone caldo umido africano, ma dell’Anticiclone delle Azzorre che ci raggiungerà dall'Oceano Atlantico e porterà sole con temperature gradevoli e senza afa.
Tutto bene dunque? In generale sì, anche se è necessario segnalare che nel weekend una perturbazione, in transito tra Svizzera, Germania ed Austria, porterà un parziale aumento dell’instabilità anche sulle nostre Alpi e Prealpi: specialmente tra sabato pomeriggio e domenica mattina qualche temporale potrebbe interessare queste zone, prima di spostarsi verso i Balcani.
Da lunedì prossimo, invece, l’Anticiclone delle Azzorre verrà aiutato da un contributo africano e l’estate italiana tornerà prepotente su tutto lo stivale per molti giorni.
Le temperature resteranno sotto media fino a sabato poi torneranno nelle medie di luglio e molto probabilmente durante la prossima settimana torneremo a boccheggiare con più afa e qualche ‘over 36°C’ (massime sopra i 36°C).
D’altronde la pacchia dell’Anticiclone delle Azzorre non può durare troppo, siamo nell’epoca dei Cambiamenti Climatici e l’anticiclone caldo umido africano vuole tornare subito a dettare legge, come sempre.
Le previsioni nel dettaglio
Mercoledì 3. Al Nord: instabilità diffusa con temporali, attenuazione serale. Al Centro: sole e temporali sparsi. Al Sud: isolati temporali, più probabili sui rilievi peninsulari.
Giovedì 4. Al Nord: tempo più stabile. Al Centro: soleggiato e asciutto. Al Sud: residua instabilità sui rilievi calabresi.
Venerdì 5. Al Nord: tempo stabile. Al Centro: soleggiato. Al Sud: bel tempo.
TENDENZA: ulteriore espansione dell'Anticiclone delle Azzorre, qualche rovescio nel weekend su Alpi e Prealpi.
Cronaca
Processo Open Arms, naufrago chiede risarcimento di 50mila...
Il legale del migrante: "La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15 anni"
Un naufrago chiede 50mila euro di risarcimento a Matteo Salvini nel processo Open Arms. La somma è stata chiesta nell'udienza di oggi del processo a carico del leader della Lega, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, dall'avvocata Serena Romano, legale di parte civile di Musa, uno dei naufraghi soccorsi dalla Open Arms nell'agosto del 2019.
"La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15 anni, per le sofferenze fisiche ed emotive e per l'ingiustificato prolungamento della permanenza in mare, per il timore di essere riportato in Libia, per la violazione di tutti i diritti riconosciuti dalla nostra carta costituzionale che tutelano l'infanzia, che andava tutelata", ha detto Romano.
La nave della ong spagnola Open Arms "ha salvato decine di migliaia di persone" e nell'agosto 2019 , quando il ministro dell'interno di allora Matteo Salvini impedì lo sbarco di 147 persone a bordo della imbarcazione, "la ong si è trovata non solo a non avere il supporto che avrebbe dovuto avere e che è previsto dalla convenzione Sar da parte dello Stato rivierasco, ma si è trovata di fronte a questo muro", ha detto ha detto l'avvocato Arturo Salerni, legale di parte civile della ong spagnola Open Arms.
"E' evidente il danno che si è creato all'armatore umanitario Open Arms, il danno prodotto al suo equipaggio alla sua funzionalità, alle attività che perseguono con un fine esclusivamente umanitario che tanti frutti ha dato", ha aggiunto.
"L'udienza di oggi del processo Open Arms a Palermo conferma la totale insussistenza delle tesi dell’accusa, che pure ha chiesto 6 anni per Matteo Salvini perché ha difeso i confini: nell'indifferenza clamorosa degli immigrati presunti sequestrati, sarà interessante verificare quanti finanziamenti pubblici hanno incassato le realtà, a partire da Legambiente e Arci, che hanno speso soldi e tempo per partecipare a questo teatrino. Verificheremo con grande attenzione. E ancora: quanto sta costando ai contribuenti questo processo, voluto dalla sinistra contro Salvini?", la posizione espressa dalla Lega in una nota.
Cronaca
Capo Gendarmeria francese: “Cooperazione con...
"Conosciamo solo il 20 per cento di quello che avviene nel cybercrime. I criminali del cybercrime sono molto duttili e dinamici, dobbiamo trovare il modo per potere rispondere adeguatamente. Il cybercrime non ha confini, è fondamentale lavorare in cooperazione con l'Italia per potere contrastare adeguatamente questi crimini. Tra i Carabinieri e la gendarmeria francese c'è una relazione quotidiana. Con degli scambi regolari". Lo ha detto il direttore generale della Gendarmeria francese Gen. Christian Rodriguez, parlando a Palermo con i giornalisti, durante un incontro con il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale di corpo d'armata Teo Luzi. "Bisogna lavorare insieme per contrastare i gruppi criminali che operano in diverse zone del mondo- dice ancora Rodriguez - Per questo abbiamo una formazione condivisa con scambi regolari. E' fondamentale per cercare di contrastare questi fenomeni riuscire a gestire i Big Data". "Con la gendarmeria condividiamo i valori. L'unico grande limite è la lingua. Per il resto c'è grandissima intesa. Noi abbiamo mandato per la formazione una compagnia di marescialli in Francia e una compagnia di marescialli francesi è venuta in Italia. La stessa cosa la facciamo con la guardia civil spagnola e con la gendarmeria portoghese - ha spiegato il generale Luzi - C'è un network che di chiama Fiep un'associazione internazionale della gendarmerie a cui partecipano 21 paesi che si scambiano tra loro informazioni in modo constante. Quest'anno il presidente sono io e a ottobre cederò la guida alla Francia. Un modo anche per tessere delle visioni di lotta al crimine e assistenza alle rispettive popolazioni con questi apparati, che hanno molto in comune".
"Abbiamo molto in comune con la Francia - ha detto ancora il genarel Luzi -. Ad esempio il quartiere palermitano dello Zen, che conosco bene. L'idea di aprire lì una caserma, dove non si riusciva ad entrare, è stata del generale Vittorio Tomasone, poi io l'ho portata avanti e non è stato semplice e per lungaggini amministrative e gli ostruzionismi che ci sono stati. Dopo oltre 10 anni, si può dire che è stato uno dei piccoli segnali vincenti in questa città. Il fatto che 70/80 mila persone ora accettino lo Stato è importante. La Francia ha le Banlieues, che sono tanti Zen messi insieme dove la gendarmerie riesce a farsi accettare per cultura e umanità".
Cronaca
Totò Schillaci, gremita la Cattedrale di Palermo per i...
Un lungo applauso accoglie il feretro
Un lungo applauso ha accolto l'ingresso in una Cattedrale di Palermo gremita del feretro di Totò Schillaci, il bomber di Italia '90 morto, dopo una lunga malattia.
In tanti non hanno voluto rinunciare a dare l'ultimo saluto all'eroe delle Notti magiche. Tifosi ma anche semplici cittadini, visibilmente commossi, alcuni in lacrime per testimoniare l'amore non solo di Palermo all'ex attaccante azzurro. "Ciao Totò, figlio di Palermo", si legge su uno striscione della Curva nord.
In chiesa sono circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti, la maggior parte delle persone è rimasta fuori, oltre le transenne. A officiare il rito delle esequie monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie sarà impartita dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.