“Non ci sono re in America”, ira Biden dopo sentenza Corte Suprema su Trump
Le parole del numero uno Usa alla Casa Bianca: "Ora non ci sono praticamente limiti a ciò che il presidente può fare, precedente pericoloso". Il discorso politico di Biden, cosa ha stabilito la Corte e quali sono le mosse del team legale del tycoon
Con un duro discorso pronunciato alla Casa Bianca, il presidente Usa Joe Biden ha condannato la decisione della Corte Suprema - che ieri ha concesso una parziale immunità a Donald Trump -, lanciando un severo avvertimento su un possibile secondo mandato per l’ex presidente.
“Non ci sono re in America. Ognuno di noi è uguale davanti alla legge. Nessuno, nessuno è al di sopra della legge, nemmeno il presidente degli Stati Uniti", le parole del presidente riportate da Cnn. "Con la decisione della Corte Suprema sull’immunità presidenziale, la situazione è cambiata radicalmente. A tutti gli effetti pratici, non ci sono praticamente limiti a ciò che il presidente può fare. È un principio fondamentalmente nuovo ed è un precedente pericoloso perché il potere dell’ufficio non sarà più limitato dalla legge, inclusa la Corte Suprema degli Stati Uniti", ha tuonato Biden nel discorso alla Casa Bianca.
Il discorso politico di Biden
Il discorso, spiega ancora Cnn "particolarmente politico, arriva in un momento critico per la campagna di Biden, con il numero uno Usa uscente che sta cercando di respingere le persistenti preoccupazioni sulla sua età, esacerbate dalla sua performance nel dibattito presidenziale della scorsa settimana. La sua performance instabile ha suscitato ansia tra alcuni dei suoi principali donatori e ha sollevato domande scomode per i democratici sull’opportunità della candidatura" e sulla possibilità di "restare altri quattro anni alla Casa Bianca".
Durante il discorso "Biden è apparso vigile, leggendo energicamente da un gobbo nella Cross Hall della Casa Bianca. Ma non ha risposto alle domande, allontanandosi subito dopo la sua dichiarazione scritta, durata cinque minuti", nota l'emittente Usa.
Nel discorso "Biden ha fatto riferimento all’insurrezione del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti e l’ha definita 'uno dei giorni più bui della storia d’America'. Ha detto che la decisione della Corte ha reso improbabile che Trump debba affrontare un processo per le accuse penali legate a quella rivolta prima delle elezioni".
"So che rispetterò i limiti dei poteri presidenziali che ho avuto per tre anni e mezzo, ma qualsiasi presidente – incluso Donald Trump – sarà ora libero di ignorare la legge", ha detto ancora Biden. Il presidente uscente, che ha fatto della protezione della democrazia un principio centrale della sua campagna, ha descritto quindi la decisione come un modello più ampio della Corte Suprema volto a minare "un’ampia gamma di principi giuridici consolidati da tempo" e che ora saranno solo gli elettori ad avere l’ultima parola nel ritenere Trump responsabile.
“Il popolo americano deve decidere se vuole affidare la presidenza a Donald Trump, sapendo ora che sarà ancora più incoraggiato a fare ciò che vuole ogni volta che lo desidera", ha ammonito Biden, aggiungendo: "Sono d’accordo con il dissenso del giudice Sotomayor, secondo cui 'in ogni uso del potere ufficiale, il presidente è ora un re al di sopra della legge. Temendo per la nostra democrazia, dissento'. Anche il popolo americano dovrebbe dissentire. Non sono d'accordo", le parole del presidente Biden.
Cosa ha stabilito la Corte, gli effetti immediati, le mosse di Trump
La Corte Suprema, spiega la Cnn, con i voti favorevoli dei 6 giudici di orientamento conservatore e con quello contrario dei tre liberal ha stabilito che Trump può rivendicare l'immunità dai procedimenti penali per alcune delle azioni intraprese come presidente prima di lasciare l'incarico, ritardando probabilmente il processo sulle accuse relative alle sue azioni del 6 gennaio 2021.
La sentenza respinge così la decisione di una Corte d'appello federale di febbraio, secondo la quale l'ex presidente non godeva di immunità per presunti crimini commessi durante la sua presidenza per manipolare i risultati delle elezioni del 2020.
Biden ha ripetutamente avvertito che i limiti del potere del presidente ora dipendono esclusivamente dal titolare della carica e dalle scelte che il presidente compie e che Trump sarebbe un pericolo in quel ruolo.
La decisione della Corte consente tecnicamente al consigliere speciale Jack Smith di andare avanti con il suo caso contro Trump, ma lascia molte questioni tecniche irrisolte, rendendo sempre più improbabile che un processo possa iniziare prima delle elezioni di novembre. Il caso di Smith ora ritorna ai tribunali di grado inferiore, che devono esaminare le misure specifiche adottate da Trump per ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 e se tali azioni fossero ufficiali, e quindi coperte da immunità, o private.
La maggioranza ha affermato che le conversazioni di Trump con il Dipartimento di Giustizia – i suoi sforzi per cercare di coinvolgere i funzionari nel tentativo di ribaltare le elezioni – sono state coperte da assoluta immunità. Per altre azioni ufficiali e maggiori poteri di routine detenuti dal presidente, la corte ha affermato che esiste almeno una certa immunità e ha in gran parte rinviato ai tribunali di grado inferiore il compito di risolvere la questione. Questo è un processo che potrebbe richiedere settimane o addirittura mesi.
Forse ancora più importante, nota la Cnn, "la maggioranza della Corte ha chiarito che gli atti ufficiali non possono essere considerati affatto come prove in un potenziale processo, il che potrebbe rendere molto più difficile per Smith vincere. Il Presidente della Corte Suprema John Roberts ha anche scritto che i tribunali di grado inferiore potrebbero non prendere in considerazione le motivazioni dell’ex presidente, il che potrebbe consentire agli avvocati di Trump di sostenere che non stava affatto tentando di ribaltare un’elezione a suo favore".
La decisione della Corte Suprema ha avuto un effetto immediato: il team legale di Trump ha presentato un documento cercando di contestare la condanna dell'ex presidente nel suo processo penale a New York basato sulla sentenza dell'Alta Corte sull'immunità presidenziale, ha detto una fonte alla Cnn
L'avvocato di Trump ha quindi presentato la lettera al giudice Juan Merchan chiedendo il permesso di presentare una mozione per contestare il verdetto, ha detto ancora la fonte alla Cnn. Se il giudice consentirà a Trump di presentare la mozione, ciò potrebbe ritardare la sentenza del tycoon – fissata per la prossima settimana – per consentire alle parti lavorare ancora sul caso dopo gli ultimi sviluppi.
Esteri
Trump accusa Biden e Harris: “Mi sparano per colpa...
L'ex presidente: Routh "ha creduto alla retorica di Joe Biden e Kamala Harris e l'ha messa in atto. Loro sono la vera minaccia"
Ryan Wesley Routh, l'uomo che avrebbe voluto sparare a Donald Trump, "ha creduto alla retorica di Joe Biden e Kamala Harris e l'ha messa in atto". Donald Trump, dopo l'attentato potenziale evitato ieri grazie all'intervento del Secret Service, ha accusato senza mezzi termini il presidente e la vice presidente candidata alla Casa Bianca. Sono loro, dice il candidato repubblicano alle elezioni del 5 novembre, ad aver mosso con i loro attacchi verbali la mano di Routh, il 58enne fermato ieri in Florida.
"E' per la loro retorica che mi si spara contro - ha detto l'ex presidente intervistato oggi da Fox News - quando io sono quello che salverà il Paese, mentre loro sono quelli che lo stanno distruggendo, dentro e fuori". Per Trump, Biden e Harris sono "il nemico tra di noi, sono loro la vera minaccia".
Biden, parlando con i giornalisti, ha espresso sollievo per l'epilogo della vicenda: "Grazie a Dio il presidente sta bene", ha detto, chiedendo poi maggiori risorse e fondi per il Secret Service, il corpo a cui è affidata la protezione di presidenti e ex presidenti. "Il Secret Service ha bisogno di maggiore aiuto", ha detto affermando che il "Congresso dovrebbe rispondere alle sue necessità". "Devono decidere se deve avere o no più agenti a disposizione", ha concluso Biden.
L'agenda di Trump non cambia
Trump, intanto, non ha intenzione di modificare la propria agenda. Gli impegni previsti dalla campagna elettorale rimangono in calendario, i programmi non cambiano dopo la domenica movimentata.
Dalla sua residenza di Mar-a-Lago, l'ex presidente interverrà in remoto ad un evento sulle criptomonete. Domani il candidato repubblicano è atteso a Flint, in Michigan. Mercoledì tappa a Uniondale, nello stato di New York, e presenza anche a Washington prima della finale della settimana.
Routh in tribunale
Routh oggi è stato incriminato per possesso illegale di armi. Di fronte al giudice in un'aula del tribunale federale di Palm Beach, l'uomo è apparso calmo, rispondendo tranquillamente alle domande che gli sono state poste. Difeso da un avvocato di ufficio, Routh è stato per il momento incriminato perché non poteva possedere armi in quanto pregiudicato e per aver cancellato il numero di serie da una delle armi possedute. L'udienza è durata pochi minuti e il giudice ne ha fissata un'altra per il prossimo 23 settembre, per discutere l'eventuale rilascio su cauzione.
L'attività social di Routh
Sui social, Routh si è segnalato per una lunga serie di post in cui si è presentato come reclutatore di mercenari intenzionati a combattere in Ucraina. "Possiamo confermare che questa persona ci ha contattati diverse volte, il modo migliore per descrivere il suo messaggio è parlare di idee folli", ha detto un portavoce del Comando delle forze di terra dell'Esercito ucraino. Kiev esclude che il cittadino statunitense abbia mai fatto parte dell'unità che arruola i volontari stranieri.
"Ci offriva numeri consistenti di reclute di Paesi diversi ma era ovvio per non che non erano offerte realistiche - ha continuato Oleksandr Shaguri parlando con la Cnn - non abbiamo neanche risposto, non c'era niente da rispondere. Non ha mai fatto parte della Legione internazionale e non ha collaborato in alcun modo con noi".
Secondo immagini verificate dalla Cnn Routh nel 2022 ha partecipato ad una manifestazione a Kiev a sostegno della Guardia nazionale ucraina. Ma con una dichiarazione, sempre alla Cnn, la 12esima brigata Azov ha detto che l'uomo "non ha avuto niente a che fare con noi". Dello stesso tono la dichiarazione della Legione internazionale, secondo la quale Routh "non ha mai avuto nessuna relazione con l'unità".
Esteri
Terremoto oggi in Romania, magnitudo 5.4 e scossa anche in...
La presidente moldava sorpresa dal sisma in tv
Un terremoto di magnitudo 5.4 oggi fa tremare l'Europa Orientale. Il sisma, secondo l'Ingv, si è verificato in Romania alle 16.40 del 16 settembre ma è stato avvertito in maniera netta anche in Bulgaria, Moldavia e Ucraina.
Scossa di terremoto in diretta tv: l'autocontrollo da extraterrestre della presidente moldava, Maia Sandu. pic.twitter.com/ZiAsQDTsfX
— Dario D'Angelo (@dariodangelo91) September 16, 2024
In particolare, in Moldavia il terremoto ha sorpreso la presidente Maia Sandu mentre era impegnata in un'intervista televisiva, come documenta il video diffuso dal giornalista Dario D'Angelo. Sandu è rimasta al proprio posto davanti alla giornalista con cui stava parlando: nello studio, intanto, trema tutto.
Esteri
Maltempo, tempesta Boris su Europa centrale: bilancio sale...
E' la peggiore in Europa dal 1997
Continua a salire il bilancio delle vittime delle alluvioni causate dal maltempo che ha colpito l'Europa centrale. Almeno 15 le persone che hanno perso la vita a causa della tempesta Boris, la peggiore in Europa dal 1997.
Il maggior numero di morti è stato registrato in Romania, dove sei persone hanno perso la vita, mentre sono cinque le vittime certe in Polonia. Tre sono le persone decedute a causa del maltempo in Austria dove un vigile del fuoco è morto mentre cercava di prestare soccorsi e due persone sono state trovate annegate nelle loro case. Anche la Repubblica Ceca registra una vittima.
Per far fronte ai danni, il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha messo a disposizione un fondo per le emergenze del valore di 300 milioni di euro. Se ce ne sarà bisogno, il fondo verrà aumentato, ha affermato su 'X'. La Polonia ha invece introdotto uno ''stato di calamità naturale'' di 30 giorni, come ha annunciato l'ufficio del primo ministro su 'X'. Inoltre il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che il Paese ha stanziato 260,31 milioni di dollari per aiutare le vittime delle inondazioni.
Il primo ministro ceco, Petr Fiala, ha descritto una situazione ''difficile'' nel suo Paese. I problemi maggiori, ha detto, sono nella Boemia meridionale. Agli abitanti di Ostrava è stato chiesto di non recarsi in città.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto pronto ad aiutare i vicini europei colpiti dalle alluvioni. Ha inoltre affermato che i livelli dell'acqua in Germania stanno aumentando e che la situazione viene monitorata attentamente.