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G7, bilaterale Meloni-Biden: da Ucraina a Gaza e Cina tra i temi
"Hamas abbia approccio costruttivo su rilascio ostaggi e tregua". E presidente Usa elogia Italia per "fermo sostegno a Ucraina"

E' durato circa 40 minuti il bilaterale tra il presidente statunitense Joe Biden e la premier Giorgia Meloni a margine dei lavori del G7 a Borgo Egnazia. I due "hanno discusso dei principali temi dell’attualità internazionale, facendo in particolare il punto sulla evoluzione della guerra di aggressione russa all’Ucraina e sugli sforzi comuni di sostegno a Kiev, anche finanziari, in vista del prossimo Vertice NATO di Washington" accogliendo "con favore l'impegno unanime dei leader del G7 a fornire 50 miliardi di dollari di ulteriore sostegno finanziario a Kiev utilizzando i proventi dei beni sovrani russi immobilizzati". E "hanno inoltre concordato di continuare a perseguire tutte le opzioni disponibili per imporre ulteriori costi alla Russia e a coloro che sostengono la macchina da guerra russa".
Il presidente Usa dal canto suo ha "elogiato Meloni per il fermo sostegno dell'Italia all'Ucraina che continua a difendersi dalla brutale guerra di aggressione della Russia" e "per l'assistenza italiana alla sicurezza".
L’incontro "ha anche permesso di ribadire il comune impegno per un accordo complessivo con riferimento al conflitto a Gaza per la fine delle ostilità, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento del sostegno umanitario alla popolazione civile”. I due "hanno sottolineato l'urgente necessità di garantire un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza, sottolineando l'importanza che Hamas assuma un approccio costruttivo a tale processo".
Anche la partnership tra gli Stati Uniti e l'Italia è stato una dei temi al centro della riunione bilaterale. I due, riferisce la Casa Bianca al termine dell'incontro, "hanno discusso i rispettivi sforzi per rafforzare la sicurezza economica reciproca e rispondere alla coercizione economica". I due leader "hanno discusso dell'importanza del commercio e degli investimenti bilaterali per aumentare la prosperità economica".' quanto si legge nella nota della Casa Bianca diffusa dopo il bilaterale tra Biden e Meloni a margine del G7.

Esteri
Francia, esplode bomba a mano in bar a Grenoble: 12 feriti

Il sindaco: "Atto criminale di inaudita violenza". Esclusa ipotesi terrorismo

Dodici feriti, di cui due gravi, per l'esplosione di una bomba a mano in un bar a Grenoble, in Francia. Lo scoppio poco dopo le 20 nella zona del Villaggio Olimpico, ma la polizia non lascia trapelare nessun altro dettaglio. Il sindaco della città, Eric Piolle, esprime condanna per "un atto criminale di inaudita violenza”.
"Qualcuno ha lanciato una bomba” nel bar, ha confermato il procuratore di Grenoble François Touret-de-Courcy. “Per il momento non viene avanzata alcuna ipotesi, a parte quella di un attacco terroristico, che è stata esclusa in linea di principio”, ha aggiunto il procuratore.
Esteri
Trump, telefonata con Putin: “Vogliamo la pace, ma...

Il presidente degli Stati Uniti parla con il leader russo: "Ci sarà incontro in Arabia". Colloquio anche con Zelensky

"Putin vuole la pace, Zelensky vuole la pace. Ho parlato con entrambi, incontrerò Putin in Arabia Saudita". Donald Trump fa il punto al termine di una giornata cruciale nell'azione per porre fine alla guerra che Russia e Ucraina combattono da quasi 3 anni. Il presidente degli Stati Uniti ha avuto una lunga telefonata con il presidente russo, circa un'ora e mezza. Poi, il colloquio telefonico di un'ora con Zelensky.
La strada, dice, è tracciata. L'Europa rischia di essere relegata al ruolo di spettatore. E per l'Ucraina il percorso sembra un senso unico: la pace è possibile, dice Trump, ma Kiev può scordarsi l'ingresso nella Nato. Proprio come vuole Putin.
La telefonata con Putin
La svolta, dopo le voci di contatti avvenuti nei giorni scorsi, è legata alla telefonata con il leader del Cremlino. "Abbiamo avuto una splendida telefonata, durata oltre un'ora. Dopo ho avuto un'ottima telefonata con Zelensky. Putin vuole la pace, Zelensky vuole la pace e io voglio la pace. Probabilmente sono morti 1,5 milioni di soldati in poco tempo, tanti giovani sono stati uccisi: tutto questo deve finire immediatamente. Penso di poter dire con grande fiducia che anche Putin vuole vedere la fine della guerra e di questa situazione orribile. Se io fossi stato presidente, non sarebbe mai iniziato tutto questo", dice il presidente degli Stati Uniti rispondendo alle domande dei cronisti alla Casa Bianca.
La road map e l'incontro in Arabia Saudita
Trump delinea quindi le prossime tappe del processo. "A Monaco di Baviera - dove è in programma la Conferenza sulla sicurezza - ci saranno incontri, io e Putin ci incontreremo. Ci aspettiamo che lui venga qui, io vada lì. Probabilmente il primo vertice sarà in Arabia Saudita per porre fine a questa orribile guerra".
"Quando ci incontreremo? In un futuro non lontano, credo che l'Arabia Saudita sia un posto eccellente. Ci sarà un primo meeting e vedremo poi cosa si potrà fare per un secondo incontro. Putin vuole la pace ora, non la voleva quando Biden era presidente...".
Il dialogo con Kiev non prevede al momento un viaggio del presidente degli Stati Uniti. "Non mi sono impegnato ad andare in Ucraina. Ci andrei? Ci penserei, nessun problema. Non vi dirò il mio piano, vi dico che abbiamo fatto enormi progressi. Avrebbe dovuti farli Joe Biden...", dice Trump, togliendo dal tavolo l'ipotesi dell'ingresso dell'Ucraina nella Nato.
Nato, Ucraina si deve rassegnare: strada sbarrata
"Non credo sia realistico parlarne: il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, lo ha spiegato e ha detto che non è realistico. Ha ragione. Molto prima che Putin diventasse presidente la Russia ha detto che non lo avrebbe permesso. Per me va bene, basta che la guerra finisca", taglia corto Trump.
Hegseth, aprendo i lavori della ministeriale Nato a Bruxelles ha affermato che "gli Stati Uniti non credono che l'adesione dell'Ucraina alla Nato sia un esito realistico di un accordo negoziato. Al contrario, qualsiasi garanzia di sicurezza dovrà essere sostenuta da forze capaci, europee e non europee. Sia chiaro: nell'ambito di qualsiasi garanzia di sicurezza, non verranno dispiegate truppe statunitensi in Ucraina"
Zelensky da mesi chiede garanzie di sicurezza per l'Ucraina e considera l'ingresso nella Nato una polizza per Kiev. Ora, a sentire Trump, la strada è sbarrata. "Zelensky vuole che la guerra finisca senza che si debba tornare a combattere 6 mesi dopo", dice Trump. "Ho fatto riferimento alla possibilità di un cessate il fuoco e credo sia possibile in un futuro non lontano".
Trump rivuole i soldi
L'Ucraina "deve fare la pace, la sua gente viene uccisa. Zelensky ha un paese devastato, noi abbiamo dato all'Ucraina 350 miliardi di dollari. L'Europa ha dato 100 miliardi sotto forma di prestiti, nessuno lo dice. Noi abbiamo avuto persone incompetenti nella precedente amministrazione. Ora ci ci assicureremo che questi soldi in qualche modo ritornino: hanno risorse minerarie, petrolio e gas. Noi vogliamo avere garanzie sui nostri soldi e l'Ucraina è d'accordo. L'Europa d'altra parte è in pericolo molto più di noi e mette meno soldi di noi".
Il tema è stato affrontato anche dal segretario del Tesoro americano Scott Bessent che, in visita a Kiev, a Zelensky, ha confermato che gli Stati Uniti hanno come obiettivo quello di "concludere un accordo di cooperazione economica" con l'Ucraina "in cambio del proseguimento del loro sostegno materiale all'Ucraina e agli ucraini".
L'Ucraina, nella strada verso la pace, dovrà rassegnarsi a mutilazioni territoriali? "Hanno perso soldati e territori, penso che ne riprenderanno una parte", afferma Trump.
Zelensky: "La forza di Trump porterà la pace"
Zelensky usa toni diplomatici dopo il colloquio con Trump. "Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina. Insieme agli Stati Uniti, stiamo definendo le nostre prossime mosse per fermare l'aggressione russa e garantire una pace duratura e affidabile. Come ha detto il Presidente Trump, facciamolo", scrive sui social.
Quindi, il messaggio serale con cui fa riferimento a "negoziati molto sostanziali con gli Stati Uniti d'America. Ho avuto una conversazione con il presidente Trump, una discussione buona e dettagliata; sono grato al presidente per il suo genuino interesse nelle nostre opportunità condivise, nel modo in cui possiamo lavorare insieme per avvicinare la vera pace. È stata una lunga conversazione. Abbiamo discusso di molti aspetti, diplomatici, militari, economici e il presidente Trump mi ha informato di ciò che Putin gli ha detto. Crediamo che la forza dell'America sia sufficiente per fare pressione sulla Russia e su Putin per la pace, insieme a noi, insieme a tutti i nostri partner", conclude.
Putin invita Trump a Mosca
Toni più neutri dal Mosca. Il Cremlino documenta il contatto telefonico e annuncia che Putin ha invitato Trump a Mosca. Il presidente russo, dice il portavoce Dmitry Peskov, ha manifestato la propria disponibilità a ricevere rappresentanti della Casa Bianca in Russia per discutere della guerra in Ucraina. "Putin e Trump hanno anche deciso di continuare ad avere contatti, che includono l'organizzazione di un incontro di persona".
Esteri
Gaza, tregua appesa a un filo: Hamas conferma rilascio tre...

I negoziati al Cairo sono riusciti ad avvicinare Israele e Hamas verso un accordo, ed è stato concordato un aumento dell'ingresso di aiuti nella Striscia

Tregua appesa a un filo a Gaza. Dopo lo scambio di accuse tra palestinesi e israeliani sul rispetto degli accordi, Hamas ha confermato il suo impegno a rilasciare gli ostaggi israeliani sabato. Lo ha riferito il canale egiziano Al-Rad, citando fonti. Il rapporto ha affermato che i negoziati al Cairo sono riusciti ad avvicinare Israele e Hamas verso un accordo, ed è stato concordato un aumento dell'ingresso di aiuti nella Striscia. Ai camion degli aiuti sarà anche consentito di entrare nel nord di Gaza.
Secondo fonti palestinesi che hanno parlato con Haaretz, saranno rilasciati tre ostaggi. Israele aumenterà l'ingresso di aiuti nella Striscia, costituiti principalmente da tende, gas e attrezzature mediche.
Iran: Israele potrebbe lanciare attacco preventivo contro impianti nucleari
L'intelligence statunitense ha avvertito che Israele probabilmente lancerà un attacco preventivo contro impianti nucleari iraniani entro la metà dell'anno. Lo riporta il 'Washington Post', citando numerosi rapporti di intelligence, poche ore dopo che il 'Wall Street Journal' aveva riportato notizie simili.
Secondo i rapporti di intelligence, risalenti alla fine dell'amministrazione Biden e all'inizio dell'amministrazione Trump, un attacco del genere farebbe regredire il programma nucleare iraniano di settimane o mesi, aumentando al contempo la tensione nella regione e rischiando di scatenare un conflitto più ampio, riporta il quotidiano.
Manifestazione pro-palestinesi a New York contro il piano di Trump per Gaza
Centinaia di manifestanti pro-palestinesi hanno marciato a New York ieri sera in protesta contro il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di "prendere il controllo di Gaza". I manifestanti hanno scandito lo slogan "Giù le mani da Gaza" e hanno definito Israele uno "Stato terrorista".