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Philip Morris: bilancio sostenibilità 2023, avanti con trasformazione verso futuro senza fumo
Sul fronte del sociale il 41,8% di posizioni manageriali all'interno di Philip Morris International sia ricoperto da donne
Sono 33 milioni nel mondo gli utilizzatori di prodotti innovativi e alternativi alle classiche sigarette, con un mercato che ha generato nel 2023 ben il 36,4% dei ricavi netti di Philip Morris, dato in crescita dal 32,1% del 2022. Inoltre, in 25 Paesi dove vengono commercializzati, questi prodotti rappresentano almeno il 50% del fatturato annuo locale. A livello globale, lo scorso anno la quota di ricavi dal settore è salita dal 32,1% al 36,4%. E' quanto emerge dal bilancio di sostenibilità di Philip Morris International per il 2023, presentato oggi a Parigi.
Risultati ottenuti anche grazie agli elevati investimenti dell'azienda, che dal 2008 a oggi ha speso 1,256 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo dei prodotti 'smoke free'. E tutto questo con un'attenzione all'ambiente: dal 2021 sono stati riparati o rigenerati circa 320mila dispositivi 'smoke-free', con un aumento nel 2023 particolamente consistente, in quanto nel 2022 la quota si era attestata a 157mila. Nel 2023 il 94% del tabacco acquistato è arrivato da produzioni che non implicano deforestazione e dal 2019 sono stati ottimizzati 8,14 milioni di metri cubi di acqua nelle aree coltivate con tabacco.
Tra gli altri dati evidenziati nel bilancio di sostenibilità dell'azienda, emerge come sul fronte del sociale il 41,8% di posizioni manageriali all'interno di Philip Morris International sia ricoperto da donne, superando così stabilmente l’obiettivo del 40%. Il dato è in crescita sul 2022, quando la percentuale si era attestata al 40,7%. Inoltre, salgono da 7 a 8 le valutazioni d'impatto sui diritti umani condotte dal 2018 nei Paesi a più alto rischio.
"Il 2023 è stato un anno segnato dalla determinazione e dal continuo impegno verso la nostra visione di un futuro senza fumo", ha commentato Jacek Olczak, Chief Executive Officer di Philip Morris International. "Mentre affrontiamo nuove sfide, la resilienza, il talento eccezionale e la forza di intenti delle nostre persone ci assicurano di essere ben equipaggiati per continuare il nostro viaggio, perseguendo il progresso, abbracciando l'innovazione e promuovendo la sostenibilità mentre affrontiamo la nostra trasformazione", ha concluso Olczak.
Un progetto di riciclo dei dispositivi a tabacco riscaldato Iqos e dei riscaldatori di tabacco Lil al fine di raggiungere i più elevati standard in termini di riciclo di rifiuti per un’economia circolare. Lo ha lanciato Philip Morris Italia, ponendosi l'obiettivo di arrivare a riciclare entro il 2024 fino a 500mila dispositivi non più utilizzabili, con un recupero in media di oltre l’80% delle materie prime presenti nei device, tra cui materiali plastici e metallici, magneti, batterie agli ioni di litio e circuiti. Materie prime che vengono recuperate, riciclate e sono considerate dall’Unione europea 'critiche', ossia ad alto rischio di fornitura e di importanza economica strategica per l’Europa, fondamentali per numerose attività industriali.
Il progetto Rec, ricorda Philip Morris in occasione della presentazione a Parigi del bilancio di sostenibilità 2023, interessa in questa prima fase i dispositivi Iqos e Lil restituiti dai consumatori nell’ambito della garanzia e delle iniziative commerciali. Sempre nell'ambito dell'attenzione e al rispetto dell'ambiente, nel nostro Paese Philip Morris ha avviato iniziative di promozione per una gestione dell’acqua attenta e sostenibile, a partire dai campi di tabacco, grazie agli accordi di lungo termine con tutti i partner, fino all’attività manifatturiera degli stabilimenti. Il progetto 'Mtb' promuove la circolarità dell’acqua nei propri stabilimenti, aumentando l’efficienza dell’uso della risorsa e massimizzando il recupero delle acque scaricate. In particolare, lo stabilimento di Crespellano ha implementato lo standard Alliance for Water Stewardship. Il sito ha ottenuto la certificazione di livello Core nel 2019, che è stata riconfermata nell’audit dell’anno successivo. A ottobre 2021 l’implementazione di nuovi progetti di risparmio idrico e il riconoscimento dell’impegno nella sensibilizzazione sul tema dell’acqua ha portato al raggiungimento del livello Gold.
L’implementazione delle tecnologie di risparmio e riciclo dell’acqua, nonché le impostazioni di ottimizzazione dell’acqua e le attività quotidiane di monitoraggio proposte nel piano strategico Aws, hanno permesso di ridurre sensibilmente l’utilizzo di acqua potabile. Nel 2022 lo stabilimento di Crespellano ha ridotto del 47% l’impronta idrica di prodotto, raggiungendo un risparmio di acqua potabile prelevata dall’acquedotto di circa 1 milione di m3 d'acqua, pari al consumo di 22.000 abitanti equivalenti.
"Siamo contribuendo molto al progresso dell'industria italiana". Così Tommaso Di Giovanni, vicepresident International Communications di Philip Morris Italia. Il Paese, ha infatti spiegato, è "tradizionalmente molto importante per noi e lo è sempre stato. E' un Paese di tabacchicoltura, di manifattura ed è diventato ancora più importante da quando abbiamo deciso di investire sui prodotti di nuova generazione, tanto che il nostro centro manifatturiero, il centro più avanzato, ha la sede a Bologna e ci abbiamo investito più di 1,2 miliardi di euro e ci lavorano duemila persone. Il nostro investimento in Italia - ha ricordato ancora - dà lavoro a un indotto di circa 41mila persone, di cui 22mila nella sola agricoltura".
"Nell'ultimo memorandum of understanding" siglato con il Masaf e con Coldiretti "oltre ad investimenti fino a 500 milioni nei prossimi 5 anni, ci sono una serie di misure che favoriscono la digitalizzazione e la sostenibilità per un miglior uso delle risorse in agricoltura. Queste - ha concluso - sono innovazioni che solo la collaborazione tra industria, tabacchicoltori e governi può portare". "Il bilancio di sostenibilità ci rende fieri del progresso che vediamo virtualmente su tutte le metriche più importanti" come quelle "relative alle fabbriche, alle emissioni e alla partecipazione femminile in azienda" ma "siamo particolarmente fieri "del progresso che stiamo avendo sui prodotti senza fumo perché per noi rispondere alle aspettative della società riguardo ai danni creati dal fumo chiaramente è la priorità numero uno ed è la chiave della nostra sostenibilità". "Siamo già a 28 milioni di consumatori" di prodotti a tabacco riscaldato a marchio Iqos e "il 73% di chi le ha scelte ha abbandonato le sigarette. Per noi questo è chiaramente il più grande successo, soprattutto perché è il più grande contributo che possiamo dare alla società e alla salute pubblica".
Economia
Come migliorare la ricerca di un nuovo lavoro nel 2025? I...
Affrontare un mercato del lavoro competitivo come quello attuale non è semplice: per questo è cruciale concentrarsi sulla capacità di adattarsi, per aprire nuove opportunità di crescita professionale
Come migliorare la ricerca di una nuova occupazione nel corso del 2025? Ecco i consigli che arrivano da Olga Farreras Casado, LinkedIn career expert. Mettere al primo posto la capacità di adattarsi. Affrontare un mercato del lavoro competitivo come quello attuale non è semplice: per questo è cruciale concentrarsi sulla capacità di adattarsi, per aprire nuove opportunità di crescita professionale. Durante il processo di selezione, è importante evidenziare le soft skill, come flessibilità e capacità di comunicazione, e dedicare del tempo a svilupparle.
LinkedIn sostiene lavoratrici e lavoratori alla ricerca di nuove opportunità anche attraverso i LinkedIn learning courses, tra cui building career agility and resilience in the age of ai e landing a job as a skills-first candidate, gratuiti fino al 31 marzo 2025.
Tenere aggiornato il profilo LinkedIn. Mai come oggi è essenziale mantenere il profilo LinkedIn aggiornato, poiché è spesso il primo luogo dove i recruiter cercano nuovi talenti e reperiscono le informazioni sui candidati. Per distinguersi, è utile evidenziare le competenze nella sezione Esperienza. Chi inserisce cinque o più competenze nel proprio profilo riceve fino a 5,6 volte più visualizzazioni da parte dei reclutatori e 24 volte più messaggi InMail.
Trovare il giusto match. Il nuovo strumento 'job match' di LinkedIn aiuta i candidati a capire rapidamente se le proprie competenze e qualifiche corrispondono agli annunci di lavoro, così da identificare facilmente i ruoli più adatti e a concentrare meglio il tempo e gli sforzi. Cercare in sicurezza. Per offrire tranquillità e sicurezza nella ricerca di nuove opportunità, gli annunci verificati su LinkedIn ora mostrano un badge di avvenuta verifica. Questi rappresentano circa la metà delle offerte di lavoro sulla piattaforma.
Scoprire nuove opportunità. Esplorare su LinkedIn i ruoli emergenti – come quelli nella lista 'Jobs on the rise' – permette di ottenere informazioni pratiche sulle posizioni emergenti, disponibilità di lavoro da remoto, competenze più richieste per ciascun ruolo, principali città dove avvengono le assunzioni e altro ancora, a sostegno della ricerca di impiego.
Economia
Bper, alla veneziana ‘L’insalata...
Il riconoscimento è stato consegnato lo scorso martedì a Bologna, nella prestigiosa sede di Palazzo Re Enzo
L’azienda veneziana L’insalata dell’Orto si è aggiudicata il premio 'Bper Green Innovation 2025'. La cerimonia di premiazione è avvenuta lo scorso martedì a Bologna, nella prestigiosa sede di Palazzo Re Enzo, nell’ambito della manifestazione 'Protagonisti dell’ortofrutta italiana', promossa dalla rivista di settore Corriere ortofrutticolo e da Fruitimprese, Cso Italy, Italia ortofrutta unione nazionale, Confagricoltura e Fedagromercati, con il sostegno di Bper Banca. A consegnare il riconoscimento all'amministratore delegato Cinzia Busana, al direttore generale Raffaella Busana e a Sara Menin, product development manager di L'Insalata dell’Orto, dinnanzi ad una platea di 200 imprenditori e manager, è stato il responsabile del servizio Agri Banking di Bper Banca, Marco Lazzari.
L’Insalata dell’Orto è un’azienda attiva da 25 anni, fortemente innovativa, a trazione femminile, radicata a Mira, nel Veneziano, focalizzata nella produzione di verdure per la IV gamma, diventata primo produttore europeo di fiori commestibili che per la prima volta nel 2024 ha esportato anche in America. Il fatturato deriva per il 70% dalle esportazioni. Le coltivazioni sono per il 70% a regime biologico. La parte agricola, organizzata in Op, conta su 370 ettari tra Veneto, Lombardia e Campania.
"Il comparto agroalimentare - ha dichiarato Lazzari - con le sue filiere rappresenta un settore strategico dell’economia e conta numerose eccellenze del made in Italy, che hanno necessità di essere sostenute e tutelate. Bper Banca vuole essere un partner attivo per le aziende del comparto: ha istituito un servizio dedicato, Agri Banking, che offre consulenze specialistiche, propone finanziamenti e agevolazioni per l’agricoltura e le imprese attive nelle filiere agroalimentari, con l’obiettivo di sostenere gli investimenti e la gestione delle aziende. La partnership con 'Protagonisti dell'Ortofrutta' è coerente con gli obiettivi della banca, inoltre il premio Bper conferito a L’Insalata dell'Orto è un’ulteriore testimonianza della nostra volontà di riconoscere e promuovere il 'saper fare', in particolare sull'innovazione e la sostenibilità".
Economia
Clima ed energia, la tecnologia CCS per decarbonizzare i...
A Ravenna il primo progetto italiano
A Ravenna il primo progetto CCS-Carbon Capture and Storage in Italia. Ovvero il processo che attraverso cattura, trasporto e stoccaggio della CO2 ha come obiettivo la decarbonizzazione delle industrie, in particolare dei settori cosiddetti ‘hard to abate’, evitando l’emissione in atmosfera di importanti quantità di anidride carbonica.
Negli scenari Iea, la CCS e la Cdr-Carbon Dioxide Removal (processo di rimozione attiva dell’anidride carbonica dall’atmosfera che comprende soluzioni tecnologiche e basate sulla natura) contribuiranno a una riduzione dell’8% delle emissioni di CO2 globali tra il 2020 e il 2050. A sua volta, The European House-Ambrosetti stima che elettrificazione, efficienza energetica, bioenergie, idrogeno e variazione delle materie prime potranno, utilizzate insieme, contribuire a una riduzione non superiore al 52% di tali emissioni. Per poter decarbonizzare il restante 48%, pari a 30,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, sarà dunque necessario ricorrere a soluzioni CCS. (AUDIO)
Ma in cosa consistono queste soluzioni? La prima fase è quella della cattura, durante la quale l’anidride carbonica viene separata dagli altri gas con i quali è mescolata, ad esempio in seguito ad un processo di combustione. Una volta separata dagli altri gas, la CO2 viene compressa per permetterne il trasporto, solitamente tramite condotte ma anche via mare (nave) o via terra (trasporto su gomma o ferroviario). A questo punto può essere utilizzata per usi industriali, come ad esempio nella produzione di materiale cementizio o di biomassa per l’industria alimentare, e si parla allora di CCU (Carbon Capture and Utilization), oppure stoccata all’interno di formazioni geologiche sotterranee, come per esempio i giacimenti di idrocarburi esauriti o acquiferi salini: in questo caso si parla quindi di CCS (Carbon Capture and Storage).
“La fase 1 del progetto Ravenna CCS è stata avviata ad agosto 2024; è il primo progetto di questo tipo operativo in Italia e uno dei primi della nuova generazione in Europa. È un progetto articolato in più fasi ed entro il 2030 raggiungeremo la capacità di iniezione di 4 milioni di tonnellate all'anno. Ravenna CCS contribuirà in modo determinante alla decarbonizzazione dell'industria sia italiana che europea, candidandosi a diventare l'hub di riferimento per il sud Europa e per il Mediterraneo”, spiega Roberto Ferrario, responsabile Soluzioni Innovative di CCUS di Eni.
Il progetto, nato da una Joint Venture paritetica Eni-Snam e operato da Eni, si esplica mediante la conversione dei giacimenti esausti di gas, operati da Eni, situati nell’alto Mar Adriatico. L’hub di Ravenna diventerà il sito di riferimento del Mediterraneo per lo stoccaggio permanente della CO2 con una capacità totale ad oggi valutata in oltre 500 milioni di tonnellate.
La Fase 1 è partita nell’agosto del 2024 con l’iniezione ai fini dello stoccaggio permanente nel giacimento esausto di gas di Porto Corsini Mare Ovest, al largo di Ravenna, di circa 25mila tonnellate all'anno di CO2, catturate dalla centrale a gas Eni di Casal Borsetti. La successiva fase industriale permetterà alle industrie energivore interessate di catturare e stoccare la loro CO2: entro il 2030 sarà possibile raggiungere una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all’anno; successivamente ulteriori espansioni potranno portare i volumi a più di 16 milioni di tonnellate di CO2, in base alle richieste provenienti dal mercato.
Snam ha promosso, in collaborazione con Eni e con Confindustria, un’indagine sul potenziale mercato della CCS, per individuare gli emettitori potenzialmente interessati al progetto e a conoscerne le esigenze: sono state raccolte manifestazioni di interesse non vincolante da parte di 61 aziende, per un totale di 172 siti industriali sul territorio italiano. I volumi di CO2 per cui è stato espresso interesse al trasporto e allo stoccaggio nel sito sono pari a 27 Mton/anno al 2030 e 34 Mton/anno al 2040.
Un interesse che va anche oltre confine. ‘Ravenna CCS’ è parte, infatti, del progetto Callisto (Carbon LIquefaction transportation and STOrage) Mediterranean CO2 che mira a realizzare il più grande network nel Mediterraneo per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio di CO2 offrendo una soluzione di decarbonizzazione dei distretti industriali di Ravenna, Ferrara, Porto Marghera, oltre a Fos sur Mer (Marsiglia) e Valle del Rodano in Francia.
Secondo lo Studio Strategico ‘Carbon Capture and Storage: una leva strategica per la decarbonizzazione e la competitività industriale’ realizzato nel 2023 da The European House - Ambrosetti, l’utilizzo della CCS contribuirà a preservare la competitività dei settori hard to abate in Italia (acciaierie, cementifici, chimica, carta, vetro, ecc...), che rappresentano 94 miliardi di euro di Valore Aggiunto (5% del Pil italiano, dato 2021) e 1,25 milioni di occupati (4,5% della forza lavoro nazionale, dato 2021) e che, al contempo, emettono 63,7 milioni di tonnellate di CO2, di cui il 22% connesse intrinsecamente al processo produttivo e che non sono, quindi, evitabili attraverso l’elettrificazione. Settori che sono fondamentali per le nostre economie e per la società in generale e che in Italia sono responsabili di oltre il 60% delle emissioni di gas serra dell’industria e del 13% circa del totale nazionale.
La CCUS nel mondo. Ai due progetti di CCS già operativi da molti anni in Norvegia (Sleipner dal 1996 e Snohvit dal 2008) oggi se ne sono aggiunti molti altri in via di sviluppo. Tra questi, il progetto Northern Lights, sempre in Norvegia, che a partire dal 2025 stoccherà sotto il Mare del Nord progressivamente fino a circa 5 milioni di tonnellate di emissioni l’anno, provenienti da numerosi emettitori del Nord Europa. In Danimarca è in fase avanzata il progetto Greensand, con avvio previsto nello stesso anno, mentre in Olanda sono in via di sviluppo il Progetto Porthos nell’area del porto di Rotterdam ed il progetto Aramis. Il Regno Unito punta a sviluppare 4 hub di cattura entro il 2030 mentre numerosi altri progetti stanno nascendo in Europa anche grazie al sostegno dei fondi comunitari.
La strategia di Eni verso la neutralità carbonica è articolata in un piano di trasformazione industriale che si basa su più soluzioni. La CCUS è una di queste, assieme a rinnovabili, biocarburanti, efficienza energetica, un mix energetico che privilegi le fonti meno emissive come il gas in sostituzione di carbone e petrolio, vettori ‘low-zero carbon’ e carbon offset per quelle emissioni residuali che non si riusciranno ad evitare. Eni è già partner del progetto Sleipner in Norvegia. In UK, Eni è partner del progetto HyNet North West che prevede la trasformazione del distretto industriale nell’area della Liverpool Bay sulla costa nord-occidentale nel primo cluster a basse emissioni di anidride carbonica al mondo.