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Fisco, su concordato preventivo dall’Int una nota...

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Fisco, su concordato preventivo dall’Int una nota alla commissione Isa per semplificare e chiarire

Fisco, su concordato preventivo dall'Int una nota alla commissione Isa per semplificare e chiarire

"Dopo la partecipazione alla riunione del 15 marzo della Commissione di esperti per gli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), relativa al Concordato preventivo biennale per i soggetti che applicano gli Isa, a cui hanno partecipato per l’Istituto nazionale tributaristi (Int) il suo rappresentante in commissione esperti Giorgio Del Ghingaro, vicepresidente vicario Int, e il consigliere Salvatore Cuomo, componente della Commissione fiscalità Int, è stata inviata una nota alla Commissione ministeriale contenente indicazioni di semplificazione e di chiarimento rispetto alla metodologia per la determinazione delle proposte di Concordato preventivo biennale (Cpb)". E' quanto si legge in una nota dell'Int, Istituto nazionale tributaristi. 

"Queste alcune delle indicazioni inviate: definizione dell’esatto perimetro dei debiti tributari per la verifica della soglia dei 5 mila euro il cui superamento inibisce al Cpb, l’Int auspica che si tratti dei debiti iscritti a ruolo che contengono già indicazione precisa di sanzioni e interessi, altrimenti l’individuazione sarebbe di fatto estremamente complessa e a rischio di contestazioni; in merito alla decadenza e seguito eventi calamitosi l’Int propone di includere oltre alle attività direttamente colpite anche quelle dell’indotto collegate anche se non direttamente colpite dagli eventi; sempre in tema di decadenza dal Cpb l’Int ha posto l’accento sui soggetti che nel corso del periodo concordatario iniziano un’attività aggiuntiva a quella già esercitata, proponendo che la decadenza decorra dall’anno successivo all’inizio dell’attività aggiuntiva", spiega ancora la nota.

"Circa poi l’ambiziosissimo obbiettivo di portare tutti i soggetti Isa a raggiungere il voto 10 l’Int ha evidenziato come tale traguardo, non individuabile nella norma originaria del Cbp, possa essere raggiunto solo per step e quindi un incremento del “voto obiettivo” graduale e che sia valutata inoltre una diminuzione dell’adeguamento per coloro che hanno un punteggio Isa nella fascia da 8 a 10", continua ancora la nota.

"Data l’importanza degli Isa sull’ applicazione del Cpb l’Int ha ribadito che, per avere risultati sempre più in linea con l’effettivo andamento dei ricavi dei soggetti Isa, si rivedano i dati collegati agli addetti, in particolare al costo del personale dipendente, proponendo che il costo del primo dipendente non incida nella determinazione dei valori Isa, soprattutto nelle micro imprese", si legge ancora.

“Siamo tornati sul valore degli addetti che avevamo già in passato indicato come dato da rivedere e con un impatto eccessivo sugli Isa” sottolinea il presidente dell’Int Riccardo Alemanno, che precisa “ora con gli Isa che determineranno i valori della proposta concordataria è ancora più importante avere risultati che tengano sempre più presente la realtà operativa, per questo abbiamo evidenziato come il primo dipendente soprattutto nelle micro attività non costituisca un elemento di maggiore produttività, ma di mero mantenimento dell’attività ad esempio quando il titolare fosse impegnato nel seguire le incombenze amministrative, sempre più pressanti e presenti, o impossibilitato per altre cause, la metodologia applicativa deve evitare complicazioni e di affidarsi a valutazioni che non tengano conto della realtà soggettiva".

"Il Cpb costituirà un gravoso impegno anche per i professionisti che assistono, in qualità di intermediari fiscali, i contribuenti Isa, noi tributaristi Int non ci sottraiamo a tale impegno, seguiremo con attenzione e in modo propositivo l’evoluzione applicativa della norma e daremo il nostro contributo di esperienza e di competenza", conclude la nota.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Napoli: calato sipario su Bufala Fest, in Piazza Municipio...

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Tra gusto, eccellenze e sana aggregazione

Il patron di Bufala Fest, Antonio Rea, con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi a destra

Si è conclusa l’ottava edizione di Bufala Fest – non solo mozzarella, la kermesse tutta all'insegna del gusto, dell'arte, dell'inclusione e del valore della diversità, che si è svolta a Napoli, nella centralissima Piazza Municipio, a pochi passi dai principali luoghi di interesse della città, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le peculiarità di tutta la filiera bufalina e l’integrazione di quest’ultima con le altre filiere agroalimentari, in particolar modo con la filiera ittica, grazie anche al sostegno del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura – Feampa.

Da segnalare come, per tutta la durata della manifestazione, migliaia di visitatori hanno raggiunto il villaggio allestito in Piazza Municipio, senza causare alcuna criticità alla circolazione e al traffico veicolare della città di Napoli. Un segnale che il dispositivo messo in campo dal Comune di Napoli e l’iniziativa Park & Go di Anm hanno funzionato nel corso di questi primi tre giorni dell’evento, insieme alla posizione centrale per i trasporti pubblici di Napoli, a due passi dalla Linea 1 e della Linea 6 della metropolitana e vicini alle funicolari Centrale e di Montesanto e alla stazione di Linea 2 e Cumana.

Nel corso dell’ultima giornata, hanno fatto visita al villaggio di Bufala Fest il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e Antonio Iannone, segretario dell'ufficio di presidenza del Senato.

"Bufala Fest - spiega Antonio Rea, direttore organizzativo della manifestazione - si conferma una realtà consolidata nel panorama di eventi di qualità, riuscendo a coniugare il gusto di un'attenta selezione gastronomica alla necessità di veicolare contenuti interessanti in relazione alla promozione dell’intera filiera bufalina come volano di sviluppo economico e turistico della Campania. Quest'anno, attraverso i talk tematici organizzati con l’Associazione Giardino delle Idee e con il sostegno del Feampa, abbiamo acceso i riflettori sul valore della food diversity e l'importanza dell’inclusione alimentare".

"Le emozioni che ho vissuto durante le cinque giornate di Bufala Fest – prosegue Rea – sono a dir poco uniche ed indescrivibili. Vedere quotidianamente bambini, giovani, adulti ed anziani tutti insieme nel nostro villaggio per degustare i piatti preparati dai nostri artisti del gusto, è stata un’immagine bellissima, l’istantanea più rappresentativa di questa ottava. Perché – conclude Rea - quando il pubblico di un evento come il nostro riesce ad essere con compostezza e sobrietà attore e spettatore al tempo stesso, significa che abbiamo imboccato tutti quanti la giusta direzione”.

“Bufala Fest è un evento bello – ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi - in cui ho trovato tanta qualità ed è ciò di cui ha bisogno la nostra Città. Una manifestazione che dà la possibilità a migliaia di turisti e di cittadini di trascorrere una serata diversa, all’aria aperta, in uno dei luoghi più simbolici di Napoli. Noi dobbiamo lavorare per migliorare costantemente la Città e intendiamo farlo sempre nell’interesse dei cittadini. Bufala Fest è un esempio rilevante di come tanti professionisti lavorano quotidianamente per alzare il livello della qualità dell’offerta turistica e degli eventi. Dare la possibilità ai tanti visitatori di poter cenare con una vista mozzafiato sulla stazione marittima o sul Maschio Angioino è un qualcosa di unico, irripetibile in qualsiasi altra città del mondo. Napoli è una città unica e noi dobbiamo solamente fare in modo di valorizzarla e di tenerla in movimento, di spingere gli investimenti degli imprenditori sani. Noi non abbiamo bisogno di immobilismo – conclude Manfredi - ma di una sfida continua che va verso il miglioramento”.

“Per il secondo anno consecutivo – afferma Antonio Iannone, segretario dell'ufficio di presidenza del Senato – Bufala Fest gode il patrocinio morale del Senato, poiché si è affermato nel corso del tempo come un punto di riferimento per la promozione e la valorizzazione della filiera bufalina e dell’intero comparto agroalimentare. La capacità degli organizzatori di saper unire l’aspetto ludico e ricreativo con quello legato all’informazione e alla divulgazione delle peculiarità del comparto, conferisce ulteriore qualità ad una manifestazione che ogni anno riesce a coinvolgere migliaia di visitatori nella nostra regione. Di particolare interesse – conclude Iannone - anche il tema di questa edizione, che ha permesso di accendere i riflettori sulla food diversity e sull’inclusione alimentare, due argomenti al centro dell’attenzione delle politiche del Governo”.

Questo e molto altro ancora è stato 'Bufala Fest - non solo mozzarella' che ha offerto al grande pubblico circa 40 espositori food che hanno proposto piatti realizzati esclusivamente con prodotti della filiera bufalina: latte, latticini, formaggi, carni, salumi anche in abbinamento con i Vini di 'Sannio Consorzio Tutela Vini' o Birra Leffe, oppure acqua Dolomia o bevande Pepsi e Chin8 Neri.

'Bufala Fest – non solo mozzarella' è stato organizzato dall’associazione "Giardino delle Idee" e da Crea Eventi, in collaborazione con il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e Cia – Agricoltori Italiani Campania e con il patrocinio del Senato della Repubblica; della Camera dei Deputati; della Regione Campania; del Comune e della Città Metropolitana di Napoli; del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura - Feampa; dell'Università degli Studi di Salerno con il Dipartimento di Farmacia, l'Osservatorio sui Parchi e sulle Aree Protette del Mezzogiorno e il Sustainability Communication Centre.

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Lavoro

Caffè: l’università di illycaffè compie 25 anni, dal...

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Fra produttori di caffè, operatori dell’ospitalità e appassionati

Caffè: l'università di illycaffè compie 25 anni, dal 1999 formate 350mila persone

illycaffè celebra i 25 anni dalla fondazione dell’Università del Caffè, il centro di eccellenza aziendale creato per promuovere, supportare e divulgare in tutto il mondo la cultura del caffè di qualità. Presente in 23 paesi del mondo compreso l’headquarters di Trieste, l’Università del Caffè ha formato negli anni 350mila persone, fra coltivatori, operatori dell’ospitalità e appassionati del caffè. L’attività didattica dell’Università del Caffè è infatti pensata per offrire a tutti i professionisti coinvolti nella filiera produttiva la possibilità di crescere e migliorare. I 50 insegnanti che compongono il corpo docenti hanno ottenuto la certificazione da ACS Italia, organismo di certificazione delle competenze che attesta il livello di conoscenza e abilità nella formazione.

“La formazione è una leva strategica per il successo di un’azienda, di una filiera e per lo sviluppo delle persone. Significa anche passione, curiosità, voglia di scoprire e approfondire le proprie conoscenze", ha dichiarato Cristina Scocchia, ad di illycaffè. "L’Università del Caffè è un esempio di come si possa trasmettere una cultura di qualità e di sostenibilità attraverso una didattica innovativa e coinvolgente”, ha concluso.

L’apertura di sedi dell’Università del Caffè nei diversi continenti permette di essere presenti sul territorio con docenti specializzati da un punto di vista tecnico e didattico, soddisfacendo anche le specifiche esigenze locali. I corsi si articolano su diverse proposte didattiche, calibrate sulle esigenze della filiera. Ai coltivatori i corsi permettono di condividere le migliori tecniche agronomiche da applicare localmente nelle diverse aree di produzione. Ai professionisti che lavorano nei bar, nella ristorazione e nell’ospitalità, l’Università del Caffè offre una formazione specifica con un aggiornamento permanente sulle diverse preparazioni del caffè e sulla gestione e promozione dell’attività commerciale. Per gli appassionati organizza sessioni di degustazione e corsi divulgativi per imparare ad apprezzare e riconoscere il gusto e gli aromi dei diversi caffè nel mondo.

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Presentato Maestro Reserva, il nuovo rum capolavoro di...

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Ieri in Italia, al ristorante Orma di Roy Caceres

Presentato Maestro Reserva, il nuovo rum capolavoro di Brugal, 135 anni di maestria

Maestro Reserva, presentato ieri in Italia, al ristorante Orma di Roy Caceres, è il risultato di una lunga esperienza nell’arte dell’invecchiamento dei rum, tramandata attraverso un’eredità di 135 anni di maestria. Ogni generazione di Maestro Ronero della famiglia Brugal contribuisce all’arte della realizzazione del rum lasciando un’eredità che resiste nel tempo. Ed è così che, utilizzando una tecnica innovativa di tostatura unica conosciuta come Dark Aromatic Toasting, la rinomata Maestra Ronera di quinta generazione, Jassil Villanueva, realizza un prodotto straordinario, che dimostra la sua abilità nel controllo dell’interazione tra fuoco e legno.

Questo processo addolcisce naturalmente il liquido, per creare un rum privo di zuccheri e additivi aggiunti. Dopo l'invecchiamento in botti di sherry di rovere americano di prima qualità, il rum viene rimosso dalle botti e custodito con cura. Le botti vengono poi tostate tramite esposizione ad una forte fonte di calore. Si estraggono così “perle” di caramello naturale derivanti dagli zuccheri del legno. Le botti sono quindi riempite di nuovo con il rum, che assorbe così le delicate perle di caramello prima di essere lasciato ad invecchiare sotto il sole dominicano. Un rum nato da anni di ricerca e pazienza, tramandati di generazione in generazione. Grazie alla sua esperienza Jassil individua il momento esatto in cui gli elementi del rum raggiungono la perfezione, il risultato è una sinfonia di delicate note di vaniglia e vellutato caramello, arricchita da accenni di noci tostate, e una leggera nota di fumo, che rendono questo rum un capolavoro perfetto per ogni momento, da gustare liscio o con ghiaccio.

“La mia famiglia abbraccia profondamente l'eleganza e l'anima del rum Brugal e io ho assorbito una grande saggezza dalle generazioni di Maestros Roneros che mi hanno preceduto", spiega Jassil Villanueva Quintana. "Facendo leva su queste conoscenze e sulla mia fortissima passione, rendendo omaggio all'eredità della famiglia Brugal, ho creato un rum che è “perfetto per il momento”. La mia speranza è che Maestro Reserva sia presente in tutte le più importanti celebrazioni della vita, creando momenti che dureranno per i secoli a venire". Al naso, il rum è roveroso e presenta frutti rossi con una nota di fumo bilanciata da caramello e miele. Al palato emergono sapori di vaniglia e caramello, che lasciano il posto a sottili note di cioccolato fondente e frutta secca, con un accenno di noci tostate e scorza d'arancia.

Maestro Reserva è presentato in un bellissimo decanter di vetro personalizzato. A sostegno dell'attenzione del marchio per la sostenibilità, la confezione secondaria di Maestro Reserva è ecologica e completamente riciclabile. Brugal Maestro Reserva è stato presentato ieri, per la prima volta in Italia, al Ristorante stellato Orma, dove gli ospiti hanno potuto gustare i piatti dello chef Roy Caceres abbinati ai coktail realizzati con Brugal. La serata si è conclusa con un’esclusiva degustazione di Maestro Reserva nella bellissima terrazza del ristorante.

Brugal, che vanta 135 anni di maestria nel campo del rum, è un premiato produttore di rum premium della Repubblica Dominicana. L'apprezzato portafoglio di rum invecchiati di alta qualità racconta la storia di cinque generazioni di maestria, iniziata nel 1888 dal leggendario fondatore Andrés Brugal. Dopo aver viaggiato dalla Spagna e da Cuba, Don Andrés e la sua famiglia si stabilirono a Puerto Plata e iniziarono a distillare uno spirito unico, leggero e puro, sfruttando il caldo sole tropicale per impregnare il loro spirito di complessità e sapore, creando un rum dominicano elegante, aromatico e morbido. Dalla sua fondazione, le tradizioni e l'esperienza produttiva di Brugal sono state tramandate da cinque generazioni di Maestros Roneros, ognuno dei quali ha continuato a innovare. Questa mentalità garantisce che ogni espressione rimanga di altissima qualità e al tempo stesso attuale nel corso dei decenni. Oltre 130 anni dopo, l'eredità di Brugal continua a far emergere il meglio di questo rum.

Velier è una storica azienda familiare genovese che si occupa di importazione e distribuzione di distillati, liquori e vini. Fondata nel 1947, ha quindi oltre 75 anni di vita, durante i quali la qualità dei prodotti e la loro appassionata divulgazione sono sempre state la via maestra per accedere a una crescita commerciale e reputazionale continua. Leader mondiale nel settore dei rum grazie all’instancabile lavoro di scoperta del Presidente Luca Gargano, Velier è stata anche antesignana assoluta nel lancio del movimento dei vini naturali. Già nel 2001 ha visto infatti la luce il protocollo delle “Triple A”, produttori che siano “Agricoltori, Artigiani, Artisti”, in sintonia con i valori della Velier: qualità e autenticità. Tra le oltre 200 marche importate, citiamo i rum Caroni, Bally, Clairin, Neisson, Hampden, Brugal; i whisky Macallan, Glenfiddich, Balvenie, Nikka, Buffalo Trace; Hendrick’s Gin, le vodke Stolichnaya e Moskovskaya, lo champagne Billecart e il liquore Chartreuse.

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