Lavoro, pres. Nuova Collaborazione: “Puntiamo a defiscalizzazione totale di quello domestico”
Deducibilità totale del costo del lavoro domestico, retribuzione e contributi, per tutte le famiglie che decidono di assumere regolarmente un assistente familiare. La proposta è stata rilanciata oggi nel corso della presentazione dello studio ‘Il lavoro domestico proposte di intervento’ curato dal Centro Einaudi e presentato nel corso di una tavola rotonda organizzata da Nuova Collaborazione per riflettere su come ripensare il lavoro di cura secondo nuove prospetti e fiscali e occupazionali. Partendo dalla considerazione che le politiche attuali non coprono i costi del lavoro domestico come nel caso delle badanti per persone non autosufficienti ho delle babysitter per bambini piccoli piccoli, il presidente di Nuova Collaborazione, Alfredo Savia, ha sottolineato “negli oltre 50 anni di attività come associazione tra gli obiettivi ottenuti c’è sicuramente quello della defiscalizzazione del costo del lavoro domestico voluto per dare un sostegno alle famiglie per le quali, non essendo aziende , questo costo e’ sostanzialmente oneroso. La defiscalizzazione ha avuto però dei passaggi difficili nella storia perché lo Stato non ha sempre raccolto le nostre istanze”.
"Nel tempo - ha ricordato - abbiamo ottenuto la defiscalizzazione dei contributi e degli oneri previdenziali fino ad un ammontare di 1549, 36 euro e una defiscalizzazione per le persone non autosufficienti entro certi limiti molto modesta. Quello che ora cerchiamo di ottenere sono progetti innovativi di defiscalizzazione che possano essere utili alle istituzioni per l’ ottenimento di decontribuzioni fiscali di un certo rilievo. Tra i progetti innovativi - ha proseguito - quello più rilevante sarebbe quello di una defiscalizzazione secca, totale, ma il costo dell’operazione pare non sia sostenibile per lo Stato se non a lungo termine. Per questo qualsiasi progetto innovativo di studio e di ricerca che porti questo governo e quelli futuri a fare qualche intervento fiscale per noi sono positivi”, ha concluso Savia.
Economia
Bellucci (Fdi): “Il Governo Meloni ha puntato sul...
Il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali è intervenuta nel corso della 15a edizione del Salone della Giustizia, durante il panel dal titolo "Lavoro, lavoro, lavoro"
Maria Teresa Bellucci (Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) è intervenuta nel corso della 15a edizione del Salone della Giustizia, durante il panel dal titolo “Lavoro, lavoro, lavoro”. Hanno preso parte al panel, moderato da Alessandro Galimberti (giornalista de Il Sole 24 ore), anche Giovanni Russo (Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), Annamaria Furlan (Senatrice PD, già segretario generale CISL) e Bernardo Mattarella (AD Invitalia).
"Questo Governo ha puntato sul lavoro. La Costituzione sancisce che l’Italia è una Repubblica democratica fondato sul lavoro e ci siamo impegnati per favorirlo, specialmente tra giovani e donne. Abbiamo raggiunto e superato il 62% di occupazione e il 53% per le donne, ma ci preoccupa il restante 47% e lavoreremo in tal senso -ha spiegato il Viceministro Bellucci-. Come Ministero gestiamo il programma nazionale “Giovani, donne e lavoro”, che grazie ad uno stanziamento di 5 miliardi ha lo scopo di riuscire a inserirli nel mondo del lavoro. Abbiamo adottato diverse misure per favorire il lavoro stabile e indeterminato, ma anche la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sul salario minimo ci siamo sempre schierati contro, visto che è figlio di una mentalità per cui il lavoro deve essere allontanato dalla vita delle persone e sempre a ribasso, ai minimi termini. Noi, invece, lo vogliamo interpretare come strumento di realizzazione di sé stessi, parte fondante dell’identità, necessario per la crescita della Nazione e per dare dignità alla persona stessa".
"Da qui al 2028 avremo necessità di circa 4 milioni di lavoratori, quindi il tema oggi è trovare persone per occupare quei posti. Abbiamo un problema legato alle competenze, per cui abbiamo già cominciato a stanziare fondi e continueremo a farlo. Siamo convinti che la produzione aumenterà solo se punteremo nel modo giusto sulle nuove tecnologie. I NEET si trovano ad aver vissuto un tempo straordinario, in cui tutto è saltato in termini di relazioni, anche a causa della pandemia. Per essi c’è bisogno di aprirsi a un’idea di lavoro che all’inizio può anche non essere quello dei propri sogni, ma che li renda capaci di costruire competenze per avviare un percorso che, passo dopo passo, potrà portarli a realizzare il proprio sogno".
"Abbiamo aumentato le sanzioni per il lavoro illegale fino ad arrivare all’introduzione di sanzioni di carattere penale. Abbiamo aperto un Tavolo sul caporalato e abbiamo aumentato l’assunzione degli ispettori del lavoro. Siamo intervenuti per integrare il salario in diversi modi: non aumentando le tasse e incidendo sul taglio del cuneo fiscale. Per noi il lavoro è sempre e comunque lavoro, che sia dipendente o autonomo. Continueremo sperando di fare sempre meglio e lo faremo con questo approccio equilibrato, mantenendo in sicurezza il bilancio dello Stato", ha aggiunto Bellucci.
"Oltre al bonus bebè, è stata confermata la super-decontribuzione per madri con figli a carico, oltre a questo abbiamo reso strutturale alcune parti dell’Assegno Unico per i figli a carico e segnatamente quelle che riguardano i bambini disabili. Abbiamo aumentato l’Assegno Unico dei figli a carico per quanto riguarda il figlio entro un anno e gli altri bambini in caso di famiglia numerosa. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ci dice che nei due anni di governo abbiamo generato benefici diretti per le famiglie per favorire la natalità, stanziando due miliardi e mezzo. Abbiamo inciso in maniera determinante quindi sull’equilibrio familiare e sulla possibilità delle mamme di continuare a essere madri, ma anche lavoratrici", ha concluso il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Economia
Piano Mattei a Ecomondo, al centro filiera biocarburanti e...
'Africa Green Growth Forum' organizzato con Mase e Struttura missione Presidenza del Consiglio per il Piano Mattei
Formare nuovi professionisti delle rinnovabili e delle infrastrutture elettriche nel continente africano e sostenere la filiera dei biocarburanti in Kenya: sono questi i due obiettivi di altrettanti progetti supportati dal Piano Mattei per l’Africa. Dei loro sviluppi si è parlato nella terza giornata di Ecomondo, in occasione dell’edizione 2024 dell’Africa Green Growth Forum, organizzato da Ecomondo e dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con la struttura di missione della Presidenza del Consiglio per il Piano Mattei. L’appuntamento ha portato alla luce anche nuove opportunità di cooperazione nei settori dell’economia circolare che possano coinvolgere l’Italia con il continente africano.
Il Piano Mattei sta sostenendo la costituzione in Marocco di un centro di eccellenza per la formazione nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, rivolto a tutto il continente africano. Il centro formerà esperti, amministratori e tecnici nei settori delle rinnovabili e delle infrastrutture elettriche, promuovendo nello spirito del Piano Mattei uno sviluppo energetico sostenibile attraverso il rafforzamento delle capacità manageriali e professionali 'in loco'. Il funzionamento e gli avanzamenti del progetto, sviluppato sotto l’egida dei governi italiano e marocchino, sono stati esposti dal managing director della Fondazione Enel Giulia Genuardi, da Abdessamad Faik dell’Università Politecnica Mohammed VI, da Mirco Torquati, responsabile commerciale impianti di larga scala di 3SUN Gigafactory, e da Simone Pasquini, Area Manager Africa di Cesi Spa.
In Kenya, invece, il Piano Mattei sostiene attraverso un finanziamento del Fondo Italiano per il Clima lo sviluppo della filiera dei biocarburanti, attraverso la produzione di olio vegetale, da utilizzare come materia prima per le bioraffinerie: si parte da coltivazioni su terreni degradati o abbandonati, da colture di secondo raccolto, non in competizione ma in sinergia con la produzione agricola alimentare. Il progetto prevede anche la valorizzazione di scarti e residui forestali ed agro-industriali, supportando processi di economia circolare.
Caratterizzata da una forte valenza socioeconomica, l’iniziativa già coinvolge oltre 100.000 piccoli coltivatori locali in 16 contee, con l’obiettivo di arrivare a 200.000 nei prossimi anni, garantendo la creazione di reddito rurale, l’accesso al mercato per gli agricoltori, il recupero di aree marginali e contribuendo, al contempo, la decarbonizzazione globale nei trasporti attraverso la produzione di biocarburanti avanzati. Ne hanno discusso il Direttore Ccus, Forestry & Agri-Feedstock di Eni Luigi Ciarrocchi, Francesco Masera di Cassa Depositi e Prestiti (Responsabile Promozione Business, Governance e Partnership, Cooperazione Internazionale allo Sviluppo) e Laetitia Dumas della International Labour Organization (Programma e operazioni di gestione del Team, ramo sicurezza e salute sul lavoro).
Nella seconda sessione del convegno, moderato dal presidente del comitato tecnico scientifico di Ecomondo Fabio Fava, sono stati sviluppati, a cura di Confindustria Assafrica & Mediterraneo e attraverso il contributo di aziende e consorzi di imprese, alcuni case history che possano rappresentare esempi per prospettive future di cooperazione nei settori dell’economia circolare, applicato ai settori del tessile, di Raee, packaging e bioenergie.
Economia
Manageritalia, Cammino minerario di Santa Barbara 2.0 vince...
Da isolato cammino religioso a vero protagonista del turismo sardo tra sentieri a picco sul mare, tratti di macchia mediterranea incontaminata, borghi antichi e suggestive miniere a luogo ideale in cui vivere autentiche esperienze a contatto diretto con la cultura e realtà del territorio sociale ed economico dell’iglesiente. E’ 'Il Cammino minerario di Santa Barbara 2.0', il progetto vincitore di 'Sulcis challenge startup battle: manager, idee ed energie per lo sviluppo locale ed il rilancio dei territori', l’evento ideato e sviluppato da Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna, Umbria e Camera di commercio di Cagliari-Oristano che si è concluso oggi con la presentazione di tutti i progetti in gara e la proclamazione del vincitore presso gli spazi della Camera di commercio in Largo Carlo Felice 72 a Cagliari.
L’iniziativa ha trovato la collaborazione di Regione Sardegna, Università di Cagliari, Università degli studi Unimarconi, Ausi , Parco Geominerario, Gal, Confcommercio e Confindustria e molti altri. A illustrare i diversi progetti in gara a stampa, operatori locali e istituzioni, sono stati: Tommaso Saso, presidente di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria e il segretario generale della CCIAA, Cristiano Erriu.
“Sulcis Challenge ha rappresentato una vera e propria sfida per tutti noi che ha coinvolto 45 tra i principali stakeholder del territorio tra corpi intermedi, associazioni di rappresentanza, istituzioni locali, università, enti locali nella convinzione che portare qui più managerialità diffusa affiancata a metodi e processi di business innovativi sia la scelta migliore per dare vita a idee e progetti imprenditoriali concrete, sostenibili e soprattutto praticabili capaci di contribuire allo sviluppo sociale ed economico. Siamo qui con le nostre competenze, il nostro network e i nostri manager per affiancare il progetto vincitore affiche diventi una solita realtà in un territorio in fase di forte riqualificazione come il Sulcis iglesiente”, cosi Tommaso Saso.
Per Cristiano Erriu, segretario generale della CCIAA: “l’iniziativa che si è sviluppata tra Iglesias e Cagliari, ha consentito di individuare e premiare il progetto della digitalizzazione del Cammino di Santa Barbara e anche Digital metalla (progetto di un data center all’interno di una miniera dismessa), come esempi di come si possa fare impresa in un territorio svantaggiato e con cifre di infelicità sociale davvero preoccupante. Il lavoro fatto in questi giorni può essere replicato in altri territori, affiancando le imprese, scovando talenti e consentendo di accompagnarli nel difficile percorso di sviluppo imprenditoriale”.
“Durante questa tre giorni abbiamo coinvolto i principali stakeholder del territorio dalle Associazioni di categoria alle Università sino alle start-up facendoli lavorare e cooperare su specifiche idee e progetti che avessero una reale e concreta applicazione nella valorizzazione del territorio e dei suoi attori sociali ed economici i cui effetti si possano applicare su tutta la vasta area del Sulcis iglesiente”, sottolinea Donatello Aspromonte, esperto di business innovation e professore di startup strategy.
La sfida tra le idee e le progettualità protagoniste di 'Sulcis challenge startup battle' si è svolta il 5 e 6 novembre, presso il Consorzio Ausi - Palazzo Bellavista Monteponi-di Iglesias (SU). Due intense giornate operative che hanno seguito il modello consolidato dell’Hackathon in cui oltre 45 tra manager, imprenditori e studenti universitari si sono confrontati in maniera dinamica e concreta in un vero e proprio laboratorio creativo nel quale i diversi team hanno lavorato con l’intento di trovare soluzioni alle sfide imprenditoriali innovative lanciate dalle imprese e dai neo imprenditori. I sei team si sono confrontati su altrettanti ambiti, individuati dagli organizzatori come: economia circolare, terziario innovativo e tecnologico, ambiente e turismo sostenibile, tecnologie emergenti (generative AI, IOT, fintech solutions) e strategie di business sostenibili, agritech, blue & green economy.
Il progetto presentato da Ponziana Ledda, direttrice Fondazione Cmsb, riunisce tutti gli operatori pubblici e privati del territorio interessato attorno al cammino per portare innovazione e crescita sia economica, sociale e culturale, attraverso la creazione di una rete di servizi innovativi e integrati partendo dalle esigenze primarie dei camminatori per fornire ulteriori esperienze legate alla conoscenza delle peculiarità storiche, culturali, sportive, enogastronomiche e paesaggistiche. Un progetto capace di portare nel territorio del sud Ovest della Sardegna un flusso turistico sostenibile in tutte le stagioni.
Prevista la realizzazione di un App dedicata che consentirà in maniera facile e intuitiva di accedere ai servizi e alle esperienze che si potranno vivere durante il cammino nel corso delle trenta tappe che costituiscono i 500 km dell’itinerario.
Il progetto vincitore oltre all’assegno di 5 mila euro per l’avvio delle prime fasi esecutive si è assicuro da parte di Manageritalia e degli altri partner 20 ore di mentorship e affiancamento operativo su ambiti professionali che saranno definiti insieme agli ideatori per consentire la messa a terra del progetto grazie anche a incontri personalizzati con potenziali investitori pronti a credere nel progetto".