Trovare lavoro a Brescia: opportunità e sbocchi professionali possibili
Cambiare città, anche se rappresenta una decisione difficile da prendere e in molti casi richiede un totale stravolgimento del proprio stile di vita, spesso può rivelarsi una strategia vincente per trovare lavoro, soprattutto se ci si sposta verso città come Brescia che offrono svariate opportunità professionali. Situata in Lombardia, rappresenta uno dei centri produttivi ed economici più importanti d’Italia, ma anche un luogo in cui poter vivere in totale tranquillità. Per questo motivo, è una meta ideale per chi vuole rilanciare la propria carriera o dare vita al proprio business. Basta infatti osservare gli annunci online per rendersi conto che trovare lavoro a Brescia è decisamente facile, in quanto molte aziende bresciane sono costantemente alla ricerca di nuovo personale da inserire nel proprio organico.
Trovare lavoro a Brescia: i settori su cui puntare
Brescia non è solo la seconda città della Lombardia per popolazione e uno dei comuni italiani in cui la qualità della vita è più alta, ma rappresenta anche un territorio in cui c’è lavoro in innumerevoli settori.
Due sono i poli che si sono affermati come eccellenze mondiali: quello della lavorazione dei metalli e quello delleconfezioni e dell’abbigliamento. In questi ambiti le imprese sono costantemente alla ricerca di profili altamente specializzati, ma anche di figure più tecniche e capaci di operare direttamente sul campo, come operai, progettisti e disegnatori tecnici.
Brescia è anche una delle province italiane più floride per numero di aziende che operano nel settore dell’Ecommerceed è particolarmente conosciuta per la sua produzione enogastronomica, con la presenza di uno dei vini più famosi del mondo: il Franciacorta. Si tratta poi di un territorio che conta migliaia di aziende impegnate nel settore del commercio, agricolo ed edile, che necessitano di lavoratori preparati e pronti a “scendere in campo”: professionisti qualificati nella grande distribuzione organizzata e nelle attività amministrative, finanziarie e commerciali, manager, capi reparto, operai generici, carpentieri.
A Brescia c’è ancora ampio spazio per i mestieri più tradizionali e artigiani, con maestranze storiche che hanno necessità di inserire giovani apprendisti nel proprio staff, e un crescente interesse per il settore delle costruzioni: si registraun aumento delle aziende che richiedono carpentieri, operai specializzati e posatori.
A Brescia il lavoro c’è, ma mancano i lavoratori
Chi sta pensando di trasferirsi a Brescia per trovare lavoro deve tener conto di un dato essenziale: in questa zona il lavoro c’è, ma molte delle opportunità professionali rimangono scoperte per mancanza di personale qualificato. Questo fenomeno si avverte soprattutto nel settore terziario, commerciale e industriale, in primis nelle acciaierie e nelle aziende meccaniche e metallurgiche, dove si nota una forte richiesta di operai specializzati, conduttori di impianti e macchine, dirigenti, specialisti e tecnici che non riesce a essere soddisfatta perché non ci sono candidati idonei. Se si rientra tra queste figure professionali spostarsi a Brescia per trovare lavoro è una scelta che può rivelarsi vincente nel breve e nel lungo periodo.

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Lavoro
Sanpellegrino nomina Ilenia Ruggeri direttore generale

Ilenia Ruggeri, originaria di Como e nata nel 1971, è stata recentemente designata come nuovo direttore generale di Sanpellegrino, azienda leader nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche. Grazie alla sua ventennale esperienza all’interno del Gruppo e alla sua approfondita conoscenza del mercato del beverage, Ruggeri metterà in campo le sue competenze per sostenere la crescita dell’impresa sul territorio italiano.
Il percorso professionale di Ruggeri è iniziato nel 2002 all’interno del Gruppo Nestlé, dove ha trascorso 15 anni in Nestlé Purina, ricoprendo ruoli con responsabilità sempre maggiori nell’ambito del generating demand. Nel 2016 ha fatto il suo ingresso in Sanpellegrino come international marketing director. Successivamente, nel 2020, è stata promossa a head of marketing e innovation, contribuendo in maniera decisiva alla crescita dei marchi e alla definizione delle strategie di canale durante il difficile periodo della pandemia. Prima di entrare in Purina, Ruggeri ha maturato una significativa esperienza lavorando per Avon Cosmetics per quattro anni.
Nel ruolo di direttore generale, Ruggeri sarà responsabile della creazione di strategie innovative, accelerando le performance dei brand internazionali come S.Pellegrino, Acqua Panna e le bibite Sanpellegrino. Inoltre, promuoverà lo sviluppo del marchio locale Levissima e degli aperitivi analcolici. Un altro obiettivo chiave sarà quello di supportare progetti che favoriscano un impatto positivo e riducano l’impronta ecologica dell’azienda, seguendo il modello di business basato sul valore condiviso che Sanpellegrino pone al centro delle sue attività.
Fedele alla sua convinzione che un ambiente di lavoro positivo, inclusivo e stimolante sia essenziale, Ruggeri ha sempre posto grande attenzione alle persone e alla valorizzazione dei talenti nella sua visione aziendale. Nella nuova posizione, collaborerà con l’amministratore delegato Michel Beneventi, che ricopre anche il ruolo di global head of international premium business per la business unit globale Nestlé Waters & Premium Beverage, e con Stefano Marini, nominato head of southern Europe & aoa. Ruggeri è laureata in economia aziendale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha una figlia.
Lavoro
Immobili, Corrado Sassu: “Affitto o acquisto, cosa conviene davvero dopo tagli...

Il recente taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea sta rivoluzionando nuovamente il mercato immobiliare. La domanda che molti italiani si pongono è: nel 2025 sarà più vantaggioso restare in affitto o acquistare casa? Con il sesto taglio consecutivo di 0,25 punti percentuali, avvenuto il 6 marzo 2025, il tasso sui depositi è stato portato al 2,5%. Corrado Sassu, fondatore della Corrado Group e noto per il programma “Casa a prima vista”, illustra lo scenario attuale.
“Grazie a questa decisione della BCE, il costo del credito sta diminuendo, rendendo i mutui più accessibili rispetto agli anni passati. Chi ha posticipato l’acquisto temendo rate troppo elevate, optando per l’affitto, potrebbe ora trovarsi di fronte a condizioni più interessanti. Prevedo che il mercato possa rapidamente riprendersi,” afferma Sassu.
Analizzando il mercato romano, Sassu evidenzia come il costo medio degli affitti abbia raggiunto i 18 euro al metro quadro, con un incremento dell’11,4% rispetto al 2024. In zone semicentrali come Flaminio, Parioli e Prati, un trilocale costa mediamente oltre 1.500 euro al mese, mentre nel centro storico si arriva anche a 3.200 euro. Con il Giubileo in corso, molti stanno considerando il mutuo come un’opzione più vantaggiosa a lungo termine. Sassu sottolinea che chi paga circa 1.200 euro al mese per un bilocale potrebbe, con la stessa cifra o meno, coprire la rata di un mutuo, trasformando la spesa in un investimento futuro.
Grazie al nuovo taglio dei tassi, chi acquista un immobile dal valore di 250.000 euro con un mutuo all’80% (quindi 200.000 euro di finanziamento) e un tasso fisso del 2,5% per 25 anni, si troverebbe a pagare una rata mensile di circa 897 euro. Questa somma è decisamente inferiore rispetto alla media degli affitti nella Capitale. Tuttavia, la convenienza di comprare casa nel 2025 dipende da fattori come la durata della permanenza in città e la disponibilità di liquidità.
“Chi prevede di rimanere nella stessa città per almeno 7-10 anni e dispone di un capitale iniziale dovrebbe seriamente considerare l’acquisto. Per comprare casa è necessario avere almeno il 20% del prezzo come anticipo, oltre a coprire spese notarili, tasse e altri costi accessori. Questo è il momento ideale per esplorare le opportunità disponibili,” consiglia Sassu.
Il 2025 potrebbe rappresentare un punto di svolta per chi desidera abbandonare l’affitto. Tuttavia, Sassu avverte: “Ogni decisione va presa con calma. Il consiglio principale è di non lasciarsi influenzare solo dalle paure o dalle mode del momento. Il mercato immobiliare è ciclico e chi sa cogliere le opportunità al momento giusto può ottenere il massimo vantaggio.”
Lavoro
Infortuni, Aifos: “Per 1 azienda su 2 nessun documento di valutazione rischi,...

La differenza di genere influisce anche sugli aspetti legati a salute e sicurezza sul lavoro. Per le donne, emergono problematiche più stringenti, come quelle relative ad abusi, molestie e violenze nei contesti lavorativi. L’Aifos, principale associazione italiana di operatori e formatori sulla sicurezza sul lavoro, ha condotto una ricerca su un campione di oltre 300 partecipanti per analizzare la valutazione dei rischi lavorativi in base al genere. Dall’indagine risulta che il 45% delle aziende ha redatto un documento per valutare i rischi legati alle differenze di genere, mentre il 40% non lo ha fatto. Inoltre, solo il 25% ha implementato un sistema per la gestione delle pari opportunità. Sul tema specifico dei rischi di violenze e molestie, appena il 35% delle aziende ha predisposto un documento, contro il 50% che non ha adottato alcuna misura.
Ma cosa si intende per documento di valutazione dei rischi? Si tratta di uno strumento obbligatorio per legge, redatto dopo un’attenta analisi dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori di un’organizzazione. La sua stesura richiede il coinvolgimento e la consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). All’interno del documento vengono indicate sia le misure di prevenzione che di protezione, accompagnate da un programma di attuazione per migliorare progressivamente i livelli di salute e sicurezza.
Questo documento rappresenta il primo passo nella prevenzione, fungendo da base per tutte le iniziative di tutela del lavoratore. Anche la formazione deve essere calibrata sui rischi effettivamente rilevati, che variano in base alla mansione svolta e possono essere influenzati da fattori fisici e psichici specifici del lavoratore.
Dalla ricerca emerge che, per oltre il 90% del campione, la principale difficoltà è legata alla scarsa sensibilità culturale verso il tema. Tuttavia, l’88% degli esperti di formazione in salute e sicurezza ritiene che tra i temi fondamentali da affrontare nei corsi di formazione ci sia quello degli abusi e delle violenze nei luoghi di lavoro.
Circa il 47% delle aziende ha adottato misure preventive e protettive per affrontare i rischi associati alla differenza di genere, mentre solo il 37% ha organizzato corsi di formazione e aggiornamento, contro il 50% che non ha preso alcuna iniziativa. Secondo Paolo Carminati, direttore generale di Aifos, “la tutela della salute e sicurezza delle donne lavoratrici è influenzata dalla disuguaglianza di genere presente sia nel mercato del lavoro che nella società. Molti fattori critici che rendono il lavoro più rischioso per le donne sono stati ignorati a lungo e solo recentemente hanno iniziato a emergere. Tradizionalmente si è ritenuto che i ruoli maschili fossero più impegnativi, sia fisicamente che mentalmente, rispetto a quelli delle donne, un’idea che sta cambiando lentamente nonostante le crescenti evidenze che la mettono in discussione”.
I dati raccolti indicano che l’attenzione verso i fattori di rischio, spesso di natura relazionale o psicosociale, che colpiscono soprattutto le lavoratrici, è ancora insufficiente. La gestione della salute e sicurezza sul lavoro rimane spesso troppo neutrale rispetto alle differenze di genere. Tuttavia, la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali non potrà mai essere davvero efficace senza una piena considerazione delle variabili legate al genere”.