Elezioni Usa 2024, Biden contro Trump: “Assetato di potere, disposto a sacrificare democrazia”
Il primo discorso del presidente americano in Pennsylvania in vista della corsa alla Casa Bianca
"Donald Trump è disposto a sacrificare la nostra democrazia per arrivare al potere. La nostra campagna è diversa". Ad affermarlo è il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden nel corso del primo suo primo discorso del 2024 in Pennsylvania. "Mi rifiuto di credere che nel 2024 noi americani sceglieremo di abbandonare ciò che ci ha reso la più grande nazione nella storia del mondo: libertà, libertà", sottolinea Biden. "La democrazia è ancora una causa sacra, e non c'è paese al mondo meglio posizionato dell'America per guidare il mondo". Trump, attacca Biden, "parla del sangue degli americani avvelenati, riecheggia lo stesso identico linguaggio usato nella Germania nazista". "Ha postato con orgoglio sui social le parole che meglio descrivono la sua campagna 2024: 'vendetta', 'dittatura'. Non c'è confusione su chi sia Trump e che cosa intenda fare", aggiunge Biden.
L'assalto a Capitol Hill
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha criticato l'ex presidente Donald Trump per essersi rifiutato di denunciare la violenza politica, soprattutto dopo l'insurrezione del 6 gennaio. "Ascoltatemi chiaramente: dirò quello che Donald Trump non dirà. La violenza politica non è mai e poi mai accettabile nel sistema politico degli Stati Uniti, mai, mai, mai. Non c'è posto in una democrazia per la violenza politica", sottolinea Biden nel corso del suo primo comizio del 2024. Biden ha detto che le persone che hanno preso d'assalto il Campidoglio il 6 gennaio erano insurrezionalisti, non patrioti e che la rivolta è stata un "assalto violento", non una protesta pacifica. "Cercando di riscrivere i fatti del 6 gennaio, Trump sta cercando di rubare la storia nello stesso modo in cui ha cercato di rubare le elezioni. Ma sapevamo la verità perché l'abbiamo vista con i nostri occhi", ha detto Biden.
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante l'assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021 "è mancato al suo dovere". "Si è ritirato alla Casa Bianca mentre l'America veniva attaccata dall'interno. L'intera nazione guardava con orrore. Il mondo intero ha guardato incredulo e Trump non ha fatto nulla". "E' stata tra le peggiori mancanze del dovere da parte di un presidente nella storia americana. Immagina se fosse uscito e avesse detto basta. Ma Trump non ha fatto nulla" conclude Biden.
L'attesa per il pronunciamento della Corte Suprema
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annunciato che esaminerà la decisione della Corte Suprema del Colorado che ha escluso l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump dalle primarie repubblicane nello Stato dichiarandolo ineleggibile a causa del suo coinvolgimento diretto nell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. La Corte Suprema esaminerà il ricorso di Trump che ha chiesto di invalidare la sentenza del Colorado l'8 febbraio prossimo.
La Corte Suprema del Colorado ha considerato applicabile all'ex presidente la sezione 3 del 14esimo emendamento, approvato dopo la guerra civile, che vieta a chi ha partecipato ad un'insurrezione di candidarsi ad incarichi pubblici. I sommi giudici del Colorado hanno sospeso l'applicazione della decisione di escludere Trump dalla scheda elettorale, proprio per permettere l'eventuale, atteso, intervento del massimo organismo giudiziario americano. Le primarie repubblicane in Colorado sono previste per il prossimo 5 marzo. "Se i giudici dovessero concludere che Trump non è eleggibile per una carica pubblica prima delle primarie del Colorado del 5 marzo, allora i voti espressi per lui non conterebbero", osserva la Cnn.
Esteri
Eleonora Abbagnato: “Rinascita Notre-Dame sia segnale...
L'étoile internazionale e direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma: "Un luogo di grande forza legato anche a uno dei balletti a cui sono più affezionata, 'Notre -Dame de Paris' di Roland Petit'
"Spero che la rinascita della Cattedrale di Notre -Dame sia un segno di speranza per il mondo intero. Troppe guerre, troppi conflitti: è quello che ogni mattina ascolto in tv. Come diceva Martha Graham, il futuro dell'umanità è nella condivisione degli obiettivi, legati soprattutto alla pace, alla fratellanza, alla solidarietà". E' quanto dichiara l'étoile internazionale e direttrice del corpo di ballo e della scuola del Teatro dell'Opera di Roma, Eleonora Abbagnato, 'stella' dell'Opéra di Parigi dal 2013 al 2021, commentando con l'Adnkronos l'apertura, dopo cinque anni di restauri, della Cattedrale di Notre-Dame nella capitale francese.
"Un luogo per me sacro - aggiunge - di grande forza, di profonda spiritualità. Un luogo simbolo della città e della sua identità. Accanto alla Tour Eiffel edificio imprescindibile. Quando vengono a Parigi i miei amici, soprattutto se non hanno mai visitato la città, sono i monumenti che andiamo a visitare sempre insieme". La Basilica di Notre -Dame è anche legata ad uno dei capolavori della letteratura coreografica del '900, 'Notre -Dame de Paris', creata da Roland Petit, e di cui ricorrono nel 2025 sessanta anni dal debutto. "Uno dei balletti ai quali sono più legata - prosegue l'étoile internazionale-. Ero a Parigi nel corpo di ballo di Palais Garnier il grande maestro francese mi vide e si ricordò che avevamo lavorato insieme nella 'Bella Addormentata, avevo solo 12 anni, ero Aurora bambina. Mi chiamava 'ma petite italienne', mi affidò il ruolo della protagonista, Esmeralda. Ricordo che qualche giorno prima di cominciare le prove - prosegue- ritornai a visitare Notre-Dame per captare e fare mia quell'energia intensa e fantastica che sprigiona la cattedrale, ma anche i suoi misteri. Sembra di sentirlo il povero e innamorato Quasimodo".
Eleonora Abbagnato ritorna a parlare dell'incendio che si sprigionò nella notte tra il 15 e il 16 aprile 2019. "Ricordo quel giorno, mi trovavo nella capitale francese - racconta ancora - Per tutti noi fu uno vero e proprio shock, immagini di un film che non avremmo mai voluto vedere. Pensavamo che una devastazione simile non sarebbe mai accaduta, Notre-Dame rimane per me un luogo inviolabile. Domani assisteremo alla sua rinascita", conclude.
Esteri
Trump presidente, Elon Musk ha investito 277 milioni per...
E' scritto nero su bianco nell'ultimo rapporto della Commissione elettorale federale sui finanziamenti politici
E' di almeno 277 milioni di dollari la somma che Elon Musk ha versato per la vittoria di Donald Trump e dei repubblicani nelle elezioni del 5 novembre. L'investimento del numero 1 di X e Tesla, destinato ad avere un ruolo di primo piano nella nuova amministrazione, è scritto nero su bianco nell'ultimo rapporto della Commissione elettorale federale sui finanziamenti politici: il documento dà la misura dell''all in' da parte dell'uomo più ricco del mondo nel ritorno alla Casa Bianca del tycoon.
Come è noto gran parte dei finanziamenti sono andati ad America Pac, il super Pac che Musk ha creato, senza grandi clamori, in primavera e che, con fondi esclusivamente suoi, è stato lo strumento cruciale nella fase finale della campagna per mobilitare gli elettori pro Trump negli stati chiave, anche con iniziative controverse come i soldi dagli elettori per firmare un manifesto pro Trump ed il milione di dollari che quotidianamente messo in palio tra i firmatari.
Dal rapporto emergono anche gli oltre 20 milioni che Musk ha donato - anche qui unico finanziatore - ad un gruppo poco noto che ha cercato di convincere gli elettori, in particolare le donne, che Trump non firmerà un divieto nazionale dell'aborto. Il gruppo si chiama Rbg Pac, con quello che sembra un riferimento Ruth Bader Ginsburg, tanto che la nipote della scomparsa giudice della Corte Suprema, simbolo delle femministe americane, ha dichiarato questa scelta "un'offesa alla memoria di mia nonna".
Esteri
Crisi governo Francia, Le Pen gela Macron: “Posso...
La capogruppo Rn all'Assemblea Nazionale francese: "Che nessuno pensi che d'ora in poi avrò le mani legate"
"Che nessuno pensi che d'ora in poi avrò le mani legate. Posso benissimo votare ancora una volta una mozione di censura". A dichiararlo è stata la capogruppo Rn all'Assemblea Nazionale francese, Marine Le Pen, in un'intervista a 'Le Figaro', dopo che ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, nel discorso alla nazione all'indomani del voto di censura contro il governo di Michel Barnier, ha annunciato che la Francia avrà un nuovo premier nei prossimi giorni.
Le Pen ha giudicato il discorso del presidente francese "pericoloso" ed ha parlato di un "presidente alla deriva, isolato, che cerca di riprendere il controllo in un tentativo disperato - anche calpestando le nostre istituzioni".
Le linee rosse di Macron
Sono due le linee rosse di Macron per il nuovo governo, secondo quanto indicato dallo stesso presidente francese in un incontro con i suoi parlamentari. Ne riferisce Bfmtv, secondo cui Macron non vuole nominare un premier socialista fino a quanto il Ps continuerà a essere alleato de La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon. In secondo luogo, l'altra condizione posta dal presidente è che non sia 'disfatta' la legge sulla riforma delle pensioni.
"Noi non parteciperemo in alcun caso a un governo con un premier di destra", ha detto il leader socialista francese, Olivier Faure, parlando dopo l'incontro all'Eliseo con Macron.