Danimarca, la regina Margrethe II annuncia l’abdicazione
Il passaggio avverrà formalmente il 14 gennaio in favore del figlio Frederik
Abdicazione a sorpresa per la regina Margrethe II di Danimarca. La sovrana ha dato l'annuncio nel corso del discorso di fine anno. Abdicherà formalmente, in favore del figlio maggiore, principe ereditario Frederik - che assumerà il nome di Frederik X -, il 14 gennaio 2024, 52 anni esatti dopo l'ascesa al trono nel 1972.
Esteri
Siria, al-Jawlani alla popolazione: “Celebrate la...
"Scendete nelle piazze per esprimere la vostra gioia"
Il comandante in capo della nuova amministrazione siriana del dopo-Assad, Ahmed al-Sharaa, nel primo venerdì dopo la caduta del regime ha invitato i siriani a scendere nelle piazze "per celebrare la vittoria della rivoluzione".
In un discorso video diffuso su Telegram, al-Sharaa - noto in passato con il nome di battaglia Abu Mohammed al-Jawlani - si è congratulato "con il grande popolo siriano per la vittoria della rivoluzione benedetta", invitando la popolazione "a scendere nelle piazze per esprimere la sua gioia", ma "senza sparare in aria proiettili terrorizzando le persone". "Dopo di ciò - ha aggiunto - andremo a costruire questo Paese".
Le Forze democratiche siriane (Fds), coalizione di milizie a maggioranza curda sostenuta dagli Stati Uniti, hanno annunciato di aver raggiunto un accordo con il gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts) che ha guidato la rivolta che ha portato alla deposizione del regime di Assad. In base all'accordo, le Fds invieranno una loro delegazione a Damasco. Il comandante in capo delle Fds, Mazloum Abdi, ha confermato in un'intervista all'emittente curda Ronahi tv che è stato raggiunto ''un accordo con Hts rispetto ad Aleppo e Deir Ezzor", conquistate dagli insorti.
Il gruppo jihadista, ha affermato Abdi, ha garantito che ''i territori che sono sotto il controllo delle Fds non saranno obiettivo'' di conquista da parte di Hts. Le autorità curdo siriane, quindi, ''si stanno impegnando per inviare una propria delegazione a Damasco per condurre negoziati'' con le nuove autorità siriane.
Katz: "Idf resteranno in zona cuscinetto durante inverno"
Intanto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver ordinato all'esercito di prepararsi a rimanere sul versante siriano del monte Hermon durante i prossimi mesi invernali. "A causa di quanto sta accadendo in Siria, restare sul monte Hermon è di enorme importanza per la sicurezza e si deve fare tutto il possibile per mantenere le Idf nella zona pronte, per consentire alle truppe di rimanere lì nonostante le difficili condizioni meteorologiche", afferma Katz in una nota.
Esteri
Ucraina sotto attacco, esplosioni da Kiev a Odessa....
Il presidente ucraino: "Uno dei più grandi attacchi contro la nostra infrastruttura energetica". Mosca: "Risposta a lancio missili Atacms". Da Usa nuovi aiuti militari a Kiev per 500 milioni di dollari
In tutte le regioni dell'Ucraina è stato dichiarato l'allarme antiaereo. Lo riferiscono le autorità di Kiev mentre continuano i raid aerei russi, in particolare contro il sistema energetico del Paese. Il Kyiv Independent segnala esplosioni in più regioni ucraine durante gli attacchi aerei russi.
La difesa aerea è entrata in azione nell'oblast di Kiev, ha affermato l'amministrazione regionale. Sono state segnalate esplosioni anche negli oblast di Odessa, Vinnytsia e Cherkasy.
Il ministro dell'Energia ucraino German Galushchenko ha reso noto che le forze armate russe stanno conducendo un ''massiccio attacco al sistema energetico'' dell'Ucraina. Galushchenko afferma che "il nemico continua a terrorizzare. Ancora una volta, il settore energetico in tutta l'Ucraina è sotto attacco massiccio".
Zelensky: "93 missili lanciati dai russi, con Putin serve la forza"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato quello che ''è stato uno dei più grandi attacchi contro la nostra infrastruttura energetica''. Su 'X' ha spiegato che ''secondo i rapporti preliminari sono stati lanciati 93 missili, tra cui almeno un missile nordcoreano. Sono stati abbattuti in totale 81 missili, 11 dei quali erano missili da crociera intercettati dai nostri F-16. Inoltre, i russi hanno utilizzato quasi 200 droni in questo attacco''.
Zelensky ha quindi accusato il presidente russo Vladimir Putin di voler ''distruggere tutto. E' così che vuole i negoziati: terrorizzando milioni di persone''. Per questo, ha aggiunto il leader ucraino, ''è necessaria una forte reazione dal mondo: un attacco massiccio deve essere affrontato con una reazione massiccia. Questo è l'unico modo in cui il terrore può essere fermato''.
Ma ''se i leader temono di rispondere o si abituano al terrore, Putin lo vede come un permesso per continuare. Sono necessari patrioti per abbattere questi missili e dimostrare che il terrore non raggiungerà i suoi obiettivi. Le sanzioni contro la Russia per la guerra devono essere rafforzate per avere un impatto reale sulla produzione missilistica russa''.
Zelensky è convinto che ''Putin non si fermerà con chiacchiere vuote: la forza è ciò che serve per portare la pace. Forza che non ha paura della sua capacità di affrontare e fermare il male. Il mondo può fermare questa follia e, per farlo, deve prima fermare la follia a Mosca che ha ordinato il terrore per oltre 20 anni. La forza è ciò che serve. L'Ucraina è grata a tutti coloro che stanno aiutando''.
Mosca: "Attacco massiccio in risposta a missili Atacms lanciati da Kiev"
La Russia da parte sua ha fatto sapere di aver lanciato un "massiccio" attacco missilistico contro la rete energetica ucraina in risposta al lancio di missili Atacms forniti dagli Stati Uniti da parte di Kiev questa settimana contro un aeroporto nella Russia meridionale.
"In risposta all'uso di armi americane a lungo raggio, le forze armate russe hanno condotto un massiccio attacco contro strutture critiche dell'infrastruttura energetica e di carburante dell'Ucraina", ha affermato il ministero della Difesa russo in un post su Telegram.
Da Usa nuovi aiuti militari a Kiev per 500 milioni di dollari
Gli Stati Uniti consegneranno all'Ucraina un nuovo pacchetto di aiuti militari dal valore di 500 milioni di dollari, per sostenere il Paese di fronte all'aggressione russa. Lo ha dichiarato il Dipartimento di Stato americano spiegando che il nuovo pacchetto di aiuti comprende sistemi anti droni, munizioni per i lanciarazzi Himars e veicoli corazzati.
''Gli Stati Uniti e altre 50 nazioni sono unite per garantire all'Ucraina le capacità necessarie a difendere sé stessa di fronte all'aggressione russa'', si legge in una nota del Dipartimento di Stato.
Esteri
Siria, ex capo carcere incriminato in Usa per torture
Samir Ousman al-Sheikh è stato incriminato da una giuria federale della California
L'ex capo del famigerato carcere siriano di Adra, il 72enne Samir Ousman al-Sheikh, è stato incriminato da una giuria federale della California con diverse accuse relative a torture. L'uomo, che è stato responsabile della gestione del carcere dal 2005 al 2008, era stato arrestato il 10 luglio all'aeroporto internazionale di Los Angeles per frode sui visti.
Come direttore della prigione di Adra, al-Sheikh avrebbe ordinato ai suoi subordinati di infliggere dolore ed era direttamente coinvolto nell'infliggere gravi sofferenze fisiche e mentali ai prigionieri. Ordinò ad esempio ai prigionieri di recarsi nell'"ala punitiva", dove venivano picchiati mentre erano appesi al soffitto con le braccia tese e sottoposti a un dispositivo che piegava i loro corpi a metà all'altezza della vita, provocando talvolta la frattura della colonna vertebrale, secondo quanto riportato dai funzionari federali.
Al-Sheikh ha iniziato la sua carriera lavorando nei posti di comando della polizia prima di essere trasferito all'apparato di sicurezza dello stato siriano, che si è concentrato sulla lotta al dissenso politico, hanno detto i funzionari. In seguito è diventato capo della prigione di Adra e generale di brigata nel 2005. Nel 2011 è stato nominato governatore di Deir ez-Zour, una regione a nord-est della capitale siriana di Damasco dove si sono verificate violente repressioni contro i manifestanti.
"E' un enorme passo avanti verso la giustizia", ha affermato Mouaz Moustafa, direttore esecutivo della Syrian Emergency Task Force con sede negli Stati Uniti. "Il processo di Samir Ousman al-Sheikh ribadirà che gli Stati Uniti non permetteranno ai criminali di guerra di venire a vivere qui senza che ne venga accertata la responsabilità, anche se le loro vittime non erano cittadini statunitensi", ha aggiunto citato dalla Cbs News.