Ucraina, missili russi su Kiev: 4 feriti nell’attacco
Abbattuti 18 droni e 8 missili balistici, colpito il quartiere Darnytski

Un attacco missilistico russo, nelle prime ore del mattino, ha ferito quattro persone nel quartiere Darnytskyi di Kiev, in Ucraina. Lo ha riferito il capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina Serhii Popko. “Questa mattina il nemico ha lanciato un attacco missilistico su Kiev”, ha scritto su Telegram. “Lo scenario era simile a quello di esattamente un mese fa, l’11 novembre, quando furono lanciati missili balistici sulla capitale”.
Le forze ucraine hanno abbattuto tutti i 18 droni Shahed e tutti gli otto missili balistici lanciati dalla Russia, ha riferito l’aeronautica di Kiev, secondo cui, i razzi sono stati lanciati contro l’oblast di Kiev intorno alle 4 del mattino, probabilmente dalla regione russa di Bryansk, mentre i droni sono partiti dalla Crimea.
Un uomo di 31 anni ha riportato ferite da schegge, mentre i frammenti dei missili hanno causato danni anche in città, provocando un incendio in un edificio residenziale incompiuto, ha detto Serhii Popko, capo dell’amministrazione militare della città di Kiev.
Morti 339.850 soldati russi da inizio guerra
La Russia ha perso 339.850 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, aggiungendo che nel numero sono comprese le 1.030 vittime delle forze russe nell’ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 5.655 carri armati, 10.560 veicoli corazzati da combattimento, 10.636 veicoli e serbatoi di carburante, 8.070 sistemi di artiglieria, 919 sistemi di razzi a lancio multiplo, 605 sistemi di difesa aerea, 324 aerei, 324 elicotteri, 6.154 droni, 22 imbarcazioni e un sottomarino.
Kuleba: “Ue apra colloqui su adesione”
L’Ucraina ha già approvato nella Rada, il Parlamento, “tre leggi” sulle quattro che l’Ue aveva chiesto di approvare entro marzo 2024, inclusa quella sui diritti delle minoranze linguistiche, quindi “ci aspettiamo che l’Unione Europea apprezzi gli sforzi fatti dal nostro Paese e apra i colloqui di adesione”. Lo dice il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, a margine del Consiglio a Bruxelles.
“Porto risultati molto specifici – continua – tre leggi sono state adottate dal Parlamento e firmate dal presidente: sul procuratore speciale anticorruzione, sull’ufficio nazionale anticorruzione e sull’educazione e la lingua delle minoranze nazionali”. Si tratta di decisioni che dovrebbero “rimuovere le preoccupazioni espresse dall’Ungheria. Non voglio neppure immaginare né parlare”, continua, delle “conseguenze devastanti che ci sarebbero se il Consiglio Europeo mancasse di prendere questa decisione, non solo per quanto riguarda l’Ucraina, ma sull’allargamento in senso ampio. Noi abbiamo fatto i nostri compiti, ci aspettiamo che l’Ue faccia i suoi”, dice.
Gli ucraini possono anche mettersi a “saltare e ballare”, in caso di necessità, ma Kiev ha fatto quanto è stato chiesto e ora il Consiglio Europeo dovrebbe dimostrare di essere in grado di prendere delle “decisioni” sull’avvio dei colloqui di adesione, dice. “C’era una formulazione chiara nella decisione della Commissione – ricorda Kuleba – per cui l’Ucraina dovrebbe allineare la propria legislazione alle raccomandazioni della commissione di Venezia. Tutte le principali raccomandazioni della commissione di Venezia sono state implementate nella legislazione ucraina. Possiamo saltare e ballare, se viene richiesto in aggiunta. Ma, se penso a ciò che è stato fatto, credo che la partita debba essere giocata in modo equo. Se ci viene detto di fare qualcosa e lo facciamo, deve essere registrata come risultato e servire come base per prendere ulteriori decisioni”.
“Ci siamo costantemente opposti – prosegue – al concetto in base al quale, una volta che hai la lista di quello che devi fare e lo fai effettivamente, poi viene fuori che devi fare qualcos’altro: non è così che funziona. L’Ucraina ha fatto in un mese ciò che ci si aspettava fosse fatto entro quattro mesi, entro la fine di marzo: questo è un chiaro messaggio del nostro impegno e della nostra capacità. Ora non metto in dubbio l’impegno della stragrande maggioranza assoluta dei membri dell’Ue a procedere ai colloqui di adesione con l’Ucraina, ma il prossimo incontro del Consiglio Europeo deve dimostrare che esiste anche una capacità di prendere decisioni”, afferma.
L’Ucraina, spiega ancora Kuleba, “ha cambiato la legislazione sull’educazione e sull’uso della lingua da parte delle minoranze nazionali nel senso chiesto dall’Ungheria. Penso che sia un fatto che va rispettato”. “Oggi – aggiunge Kuleba – vedrò il ministro degli Esteri ungherese” Peter Szijjarto, in quello che “sarà il primo incontro di persona dall’inizio dell’invasione su larga scala” da parte della Russia. “E’ un fatto che parla da solo: continuiamo il dialogo con l’Ungheria”, spiega.
“E’ difficile capire che cosa ci sia dietro” la posizione di Budapest, tuttora contraria all’adesione, visto che l’Ucraina ha fatto “quanto richiesto. Dobbiamo capire da dove vengono queste dichiarazioni dure e qual è il ragionamento che c’è dietro”, sottolinea.
E ancora: “E’ stata l’Ucraina a risvegliare l’Ue dal coma dell’allargamento. Due anni fa era impossibile parlarne a Bruxelles”, ricorda.
Poi le richieste: “E’ come imparare l’abc. Tutti sanno di cosa abbiamo bisogno: F-16, droni e munizioni, che restano un problema. Ci servono più sistemi di difesa aerea e intercettori, per poter contrastare i missili e i droni russi”. Per Kuleba “l’Ue e gli altri Paesi che la pensano allo stesso modo devono sviluppare un certo livello di area comune nella difesa”, conclude.

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