

Cultura
Lettura, Liscia (Netcomm): “sempre più convergenza tra...
Lettura, Liscia (Netcomm): “sempre più convergenza tra mondo digitale e fisico”
“C'è convergenza tra digitale e fisico, non c'è più antitesi. I lettori forti si informano e acquistano sia in libreria che online e leggono sia libri fisici che digitali. I lettori più leggono e più cercano di usare diversi strumenti di lettura” ha detto Roberto Liscia, Presidente Netcomm il Consorzio per il Commercio Digitale Italiano in occasione della giornata di apertura della fiera “Più libri più liberi” a Roma dove è stato presentato NetRetail Books, uno studio sulle abitudini di lettura e gli acquisti digitali di libri degli italiani, realizzato da Netcomm con il supporto di Amazon.
Cultura
A Pompei emerge il panificio-prigione

Nel pavimento intagli per coordinare il movimento di asini e operai schiavizzati

Scoperto a Pompei il panificio-prigione, dove persone ridotte in schiavitù e asini erano rinchiusi e sfruttati per macinare il grano necessario a produrre il pane. Era un ambiente angusto e senza affaccio esterno, con piccole finestre con grate in ferro per il passaggio della luce. E nel pavimento intagli per coordinare il movimento degli animali, costretti a girare per ore con occhi bendati. Il ritrovamento sembra confermare il celebre racconto di Apuleio dal titolo "L'asino d'oro" contenuto nelle "Metamorfosi".
Per il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, "questa scoperta è un’ulteriore conferma del valore inestimabile dell’intero sito archeologico. Il Parco di Pompei continua a rivelare nuovi tesori che si aggiungono al patrimonio già ricchissimo della nostra Nazione. Queste nuove scoperte, frutto di scavi e di una ricerca scientifica continua e puntuale, confermano l’unicità di un luogo che tutto il mondo ci invidia”, si legge in una nota.
L'impianto è emerso nella Regio IX, insula 10, dove sono in corso scavi nell'ambito di un più ampio progetto di messa in sicurezza e manutenzione dei fronti che perimetrano l'area ancora non indagata della città antica di Pompei. L'annuncio è stato dato oggi dal direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel
Le indagini hanno restituito una casa in corso di ristrutturazione. Un'abitazione suddivisa - come spesso avviene - in un settore residenziale decorato con raffinati affreschi di IV stile, e un quartiere produttivo destinato in questo caso alla panificazione. In uno degli ambienti del panificio, erano già emerse nei mesi scorsi tre vittime, a conferma che nonostante la ristrutturazione in corso, la dimora fosse tutt’altro che disabitata.
La scoperta restituisce una 'fotografia/testimonianza' del lavoro massacrante a cui erano sottoposti uomini, donne e animali negli antichi mulini-panifici, del cui racconto abbiamo la fortuna di poter disporre di una fonte d'eccezione, lo scrittore Apuleio, vissuto nel II secolo d.C., che nelle Metamorfosi IX 11-13, racconta l'esperienza del protagonista, Lucio, trasformato in asino e venduto a un mugnaio, evidentemente sulla base di una conoscenza diretta di contesti simili.
Le nuove scoperte rendono possibile descrivere meglio anche il funzionamento pratico dell'impianto produttivo che, seppure in disuso al momento dell’eruzione, ci restituisce una conferma puntuale del quadro sconcertante dipinto da Apuleio.
Il settore produttivo messo in luce è privo di porte e comunicazioni con l'esterno; l'unica uscita dà sull'atrio; nemmeno la stalla possiede un accesso stradale come frequente in altri casi. "Si tratta, in altre parole, di uno spazio in cui dobbiamo immaginare la presenza di persone di status servile di cui il proprietario sentiva il bisogno di limitare la libertà di movimento - fa notare Gabriel Zuchtriegel, in un articolo scientifico a più mani pubblicato oggi sull'E-Journal degli scavi di Pompei - È il lato più sconvolgente della schiavitù antica, quello privo di rapporti di fiducia e promesse di manomissione, dove ci si riduceva alla bruta violenza, impressione che è pienamente confermata dalla chiusura delle poche finestre con grate di ferro".
La zona delle macine, ubicate nella parte meridionale dell'ambiente centrale, è adiacente alla stalla, caratterizzata dalla presenza di una lunga mangiatoia. Attorno alle macine si individua una serie di incavi semicircolari nelle lastre di basalto vulcanico. Data la forte resistenza del materiale, è verosimile che quelle che a prima vista potrebbero sembrare delle “impronte” siano in realtà intagli realizzati appositamente per evitare che gli animali da tiro scivolassero sulla pavimentazione e contemporaneamente tracciare un percorso, formando in tal modo un "solco circolare" (curva canalis) come lo descrive anche Apuleio.
"Le fonti iconografiche e letterarie, in particolare i rilievi della tomba di Eurysaces a Roma, suggeriscono che di norma una macina fosse movimentata da una coppia composta da un asino e uno schiavo. Quest'ultimo, oltre a spingere la mola, aveva il compito di incitare l’animale e monitorare il processo di macinatura, aggiungere del grano e prelevare la farina", spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.
L'usura dei vari intagli può essere ascritta agli infinti giri, sempre uguali, svolti secondo lo schema predisposto nella pavimentazione. Più che a un solco viene pertanto da pensare all’ingranaggio di un meccanismo di orologeria, concepito per sincronizzare il movimento intorno alle quattro macine concentrate in questa zona.
L'ambiente riaffiorato, con la sua testimonianza di dura vita quotidiana, integra il quadro raccontato nella mostra "L'altra Pompei: vite comuni all'ombra del Vesuvio" - che inaugurerà il 15 dicembre alla Palestra grande di Pompei - dedicata a quella miriade di individui spesso dimenticati dalle cronache storiche, come appunto gli schiavi, che costituivano la maggioranza della popolazione e il cui lavoro contribuiva in maniera importante all'economia, ma anche alla cultura e al tessuto sociale della civiltà romana.
"In ultima analisi - aggiunge il direttore Gabriel Zuchtriegel - sono spazi come questo che ci aiutano anche a capire perché c’era chi riteneva necessario cambiare quel mondo e perché negli stessi anni un membro di un piccolo gruppo religioso di nome Paolo, poi santificato, scrive che è meglio essere tutti servi, douloi che vuol dire schiavi, ma non di un padrone terrestre, bensì di uno celeste".
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Ricerca NetRetail Books: L’eCommerce trasforma le...

La possibilità di acquistare libri online incentiva la lettura. Secondo lo studio NetRetail Books, uno studio sulle abitudini di lettura e gli acquisti digitali di libri degli italiani, realizzato da Netcomm il Consorzio per il commercio digitale italiano con il supporto di Amazon , l'eCommerce riveste un ruolo cruciale nel promuovere la lettura in Italia. Circa la metà dei lettori (52,7%) afferma di leggere di più grazie alle librerie online, sottolineando il contributo positivo del digitale al mondo della letteratura. I risultati della ricerca sono stati approfonditi in una tavola rotonda durante la fiera "Più libri più liberi" a Roma presso la Sala Aldus del centro congressi La Nuvola.
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Ghetti (BookToker): “Creator tendono a dare una varietà di...


“Il genere fantasy e il genere romance piacciono molto ai BookTok, però essendosi aperta la community ed essendo arrivati molti più creator rispetto al passato, ci sono tantissimi generi, dai classici agli horror. C'è la tendenza dei creator a focalizzarsi su determinati generi per dare una varietà di titoli. La abitudini dei lettori italiani cambiano anche in base all'età, finché si studia è più facile dedicarsi alla lettura, quando si entra nel mondo del lavoro diventa più difficile ritagliarsi i propri spazi, anche perché si sta facendo ancora fatica ad entrare nell'ottica di usare altri mezzi diversi dal libro stampato, come l'e-book o l'audiolibro” così Valentina Ghetti, BookToker, intervenuta in occasione della fiera “Più libri più liberi” di Roma durante la presentazione NetRetail Books, uno studio sulle abitudini di lettura e gli acquisti digitali di libri degli italiani, realizzato da Netcomm con il supporto di Amazon.