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Milan-Frosinone 3-1, tris rossonero e Pioli respira
Gol di Jovic, Pulisic e Tomori per il diavolo

Il Milan batte il Frosinone per 3-1 nel match in calendario per la 14esima giornata della Serie A 2023-2024. I rossoneri allenati da Pioli si impongono con i gol di Jovic, Pulisic e Tomori: il successo consente al Milan di salire a 29 punti, di consolidare il terzo posto e puntellare la panchina del tecnico, in discussione dopo i risultati poco brillanti in Europa. Il Frosinone, a cui non basta il gol di Brescianini, rimane a quota 18, a metà classifica.
La partita
Il Milan, chiamato al riscatto dopo il flop in Champions League contro il Borussia Dortmund, inizia con prudenza e consente agli ospiti di gestire il pallone con relativa facilità. I padroni di casa non creano granché e si affidano alle conclusioni da fuori nel primo tempo che offre poche emozioni.
La monotonia viene interrotta al 42' dal disastro di Tomori, che regala palla a Cuni. L'attaccante del Frosinone si presenta da solo davanti a Maignan e prova a scavalcarlo con un tocco morbido, il portiere rossonero non abbocca e salva tutto. Il pericolo scuote il Milan, che nell'azione successiva passa in vantaggio. La respinta della difesa ciociara dopo una manovra elaborata del Milan diventa un assist per Jovic: botta al volo, 1-0 al 43'.
Il Milan ha il merito di chiudere virtualmente i conti in avvio di ripresa alla seconda vera occasione. Il lancio di Maignan è preciso, Pulisic controlla alla perfezione e buca Turati: 2-0 al 50' e il diavolo può rilassarsi. Anche troppo, a giudicare dall'amnesia che al 53' apre spazi a Ibrahimovic: il tocco supera Maignan, il pallone sfila via senza che nessuno lo ribadisca in rete. Il sipario cala al 74' con il tris della squadra di Pioli. Su corner, Jovic è bravo a fare sponda per Tomori: tocco elementare, 3-0. Prima del fischio finale c'è spazio per il gol della bandiera dei laziali. La punizione di Brescianini è un cross, nessuno interviene. Nemmeno Maignan: 3-1.
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Zaccagni e Muriel, la magia del colpo di tacco: quando il...

Due reti straordinarie: le prodezze dei giocatori di Lazio e Atalanta impreziosiscono il sabato della Serie A

Un colpo di tacco, poi il bis. Due gol, uno più bello dell'altro, in poche ore. Mattia Zaccagni e Luis Muriel regalano due perle nel sabato della 15esima giornata della Serie A. Il gesto tecnico più raffinato diventa il protagonista assoluto della giornata, con altre due 'opere' ad arricchire una galleria di prodezze che hanno fatto la storia del calcio. A Verona, Zaccagni ha portato in vantaggio la Lazio con il colpo di genio che è valso l'1-0 ma non è bastato per la vittoria capitolina. A Bergamo, invece, Muriel ha fatto esplodere lo stadio al 95' con il lampo che ha steso il Milan allo scadere: 3-2 con un capolavoro.
Due gioielli in poche ore, due prodezze diverse ma simili. La locuzione 'gol di tacco' raggruppa gesti tecnici diversi tra loro. Nell'ideale enciclopedia del calcio si ricordano i più belli e i più 'preziosi'.
In Italia, nel 1971, Roberto Bettegà stupì tutti a San Siro in un match Milan-Juventus. In Europa, anni dopo, c'è chi l'ha fatto in una finale di Coppa dei Campioni, come l'algerino Rabah Madjer, artefice del trionfo del Porto contro il Bayern Monaco con il 'tacco di Allah' nel 1987. Nell'atto conclusivo della Champions League il prodigio è riuscito anche ad Alessandro Del Piero, che però non ha evitato il k.o. della Juve contro il Borussia Dortmund nel 1997.
La rivoluzione del calcio televisivo ha portato nelle case dei tifosi le prodezze compiute a ogni latitudine. La Serie A ha contribuito ad arricchire il reportorio alla fine degli anni '90 con Roberto Mancini e Pippo Maniero, Zlatan Ibrahimovic nella sua lunga militanza italiana ha offerto più di una volta la sua interpretazione acrobatica con il mix tra calcio e taekwondo. A Roma, Amantino Mancini ha esibito la variante volante addirittura in un derby, facendo 'crollare' la curva sud giallorossa. Un capolavoro identico è riuscito a Fabio Quagliarella in un Samp-Napoli: un gol meraviglioso, che l'ex partenopeo non ha potuto/voluto festeggiare.
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Inter-Udinese 4-0, poker nerazzurro e Inzaghi torna primo...

I nerazzurri chiudono i conti nel primo tempo con 3 gol in 10 minuti, nel finale la rete di Lautaro

L'Inter batte l'Udinese per 4-0 nel match in calendario oggi per la 15esima giornata della Serie A 2023-2024 e si riprende il primo posto in classifica. I nerazzurri salgono a 38 punti e tornano a +2 rispetto alla Juventus, seconda a quota 36. L'Udinese rimane a 12 punti, in piena lotta per evitare la retrocessione.
La partita
L'Inter esce sparata dai blocchi e va vicina al gol al 10'. Lautaro piomba sul cross di Dimarco, colpo di testa e palo. La pressione nerazzurra è costante, l'Udinese deve coprirsi ma non rinuncia a pungere quando si prospetta la chance. E' Pereyra, al 15' e al 19', ad avere due occasioni: il centrocampista non affonda il colpo, l'Inter non paga dazio. I padroni di casa tornano alla carica al 22' con Thuram, che sbaglia da ottima posizione sul secondo palo, e al 25' con Calhanoglu, che non inquadra la porta.
Il bunker bianconero crolla al 35' per il rigore che il Var assegna all'Inter, punendo il contatto tra Perez e Lautaro. L'arbitro Di Bello non fischia, la decisione cambia dopo il richiamo dall'alto. Calhanoglu non sbaglia dal dischetto, 1-0 al 37'. La partita cambia volto e l'Inter la chiude prima dell'intervallo. Al 42' Calhanoglu carica Dimarco, che di sinistro fa centro: 2-0. Al 44' arriva il tris firmato da Thuram: Mkhitaryan suggerisce, l'attaccante ringrazia e appoggia in rete.
Il secondo tempo, con il risultato in ghiaccio, è pura accademia. L'Inter alza il piede dall'acceleratore, l'Udinese ha tempo e spazio per costruire e mostrare la propria fase offensiva. Al 69' arriva il gol di Lucca, che insacca dopo la respinta di Sommer: tutto inutile, fuorigioco. Prima del sipario, gloria anche per Lautaro. L'attaccante strappa da centrocampo, arriva in zona tiro e fulmina Silvestri di sinistro: 4-0, Inter in vetta.
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Shohei Ohtani e il contratto record, 700 milioni alla...

Il giapponese passa ai Los Angeles Dodgers

Shohei Ohtani riscrive la storia del baseball e dello sport con un contratto da 700 milioni di dollari. Il 29enne giapponese, stella della MLB, lascia i Los Angeles Angels per passare all'altra franchigia della città, i Los Angeles Dodgers.
Il pitcher, free agent alla fine dell'ultima stagione, firma un contratto di 10 anni da 700 milioni di dollari complessivi di ingaggio. Una cifra stellare, che supera di 250 milioni il contratto da 426,5 milioni firmato nel 2019 da Mike Trout, altro big della Major League Baseball. Numeri fuori dalla realtà. Ohtani guadagnerà 70 milioni a stagione fino a quando avrà 39 anni e sarà pronto per la pensione. L'ingaggio complessivo fa sembrare 'normale', per dire, il contratto che Cristiano Ronaldo ha firmato con l'Al Nassr in Arabia Saudita: CR7 si prenderà circa 400 milioni fino al 2025, poi difficilmente spunterà un altro contratto dello stesso livello.
Ohtani, fermo da agosto per la lesione ad un legamento del gomito, è uno dei talenti generazionali del baseball mondiale: è un lanciatore, ma vanta un rendimento eccellente anche come battitore. Arrivato nella MLB nel 2018, il nipponico è esploso tra il 2021 e il 2023. Come battitore ha messo insieme complessivamente 124 home run, 22 tripli e 57 basi rubate. Come lanciatore, ha incamerato 34 vittorie concedendo una media di 2,84 punti in 74 partite da partente, con 542 strike out in 418 inning e un terzo sul monte.