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Ict, Cisco: da 40 anni al centro dell’evoluzione delle...
Ict, Cisco: da 40 anni al centro dell’evoluzione delle tecnologie di rete

Cisco (www.cisco.com/it) è il leader tecnologico mondiale che trasforma il modo in cui le persone si connettono, comunicano e collaborano. La sua missione è dare forma al futuro di Internet, creando il massimo valore e le massime opportunità per la società, per i suoi clienti, per i suoi dipendenti, investitori e partner. L’azienda, guidata dal Ceo Chuck Robbins, è stata fondata nel 1984; ha sede a San Josè, in California, ed impiega in tutto il mondo oltre 70.000 dipendenti, con un fatturato di 57 miliardi di dollari (FY 2023).
Da quasi 40 anni, Cisco è al centro dell’evoluzione delle tecnologie di rete, con un successo dovuto alla sua capacità di individuare e anticipare i nuovi scenari, alla scelta di investire sui talenti e sulla ricerca e sviluppo, applicando strategie di innovazione aperta e dialogando costantemente con clienti e partner in tutto il mondo. Forte di questa storia, Cisco oggi sta ridisegnando completamente ciò che la rete può fare, per offrire una piattaforma più intelligente e sicura per affrontare le sfide della trasformazione digitale oggi e in futuro: è la rete intuitiva.
La digitalizzazione crea grandi opportunità anche per la società, perché permette di affrontare in modo nuovo le grandi sfide che abbiamo davanti: educazione, salute, qualità della vita, salvaguardia dell’ambiente, diritti. Con la tecnologia è possibile costruire un mondo più equo e inclusivo e Cisco si impegna a utilizzarla per moltiplicare l’impatto positivo delle iniziative di responsabilità sociale d’impresa che promuove, con i suoi dipendenti, in tutto il mondo. Tra tutte si ricorda il Programma Cisco Networking Academy, che l’azienda ha lanciato nel 1997 e ha consentito finora a milioni di persone di acquisire competenze digitali di base e specialistiche.
Cisco è in Italia dal 1994 ed è guidata da Gianmatteo Manghi. L’azienda ha sede anche a Vimercate (MB) dove si trova il laboratorio di ricerca e sviluppo sulla fotonica Cisco Photonics, ha uffici a Roma e un Lab a Pisa. Cisco partecipa allo sviluppo del nostro Paese e sostiene la realizzazione dell’Agenda Digitale. Aiuta le imprese, le istituzioni e i cittadini a cogliere tutti i vantaggi della digitalizzazione. In particolare, Cisco si impegna per rendere più ampio e forte il nostro ecosistema di innovazione e per aiutare le nostre aziende, piccole o grandi che siano, a essere più competitive e a crescere grazie alla tecnologia.
La prova più recente di questo impegno è il piano di investimento Digitaliani, annunciato nel gennaio 2016, che ha messo a disposizione inizialmente 100 milioni di dollari in tre anni per accelerare la digitalizzazione dell’Italia e prosegue tutt’ora con progetti e iniziative quali la creazione a Milano del primo Cisco Co-Innovation Center in Europa dedicato alla cybersecurity.
Per vivere e lavorare in un paese digitale è necessario che tutti abbiano competenze digitali. Per questo Cisco ha lanciato anche in Italia, nel 1999, il Programma Cisco Networking Academy, che consente di ottenere le conoscenze di base e specializzate più richieste dal mondo del lavoro e dalla società. Oggi in Italia ci sono 352 Networking Academy, che sono state frequentate finora da oltre 317.000 persone (dati FY2022). Infine, Cisco Italia si distingue per la qualità dell’ambiente di lavoro e delle opportunità che offre ai suoi dipendenti; dal 2016 ad oggi, per otto anni di seguito, l’azienda è sul podio della classifica Great Place To Work.
Salute e Benessere
Vaccini, Andreoni: “Anti Zoster arma straordinaria,...

Il direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) in occasione del XXII Congresso nazionale che si chiude oggi a Firenze

"L'Herpes Zoster è una malattia molto dolorosa, può durare mesi, alcune volte anni, veramente con una perdita di qualità di vita incredibile. Quindi il ruolo di noi tutti, degli specialisti, degli infettivologi, è sensibilizzare la popolazione, sensibilizzare gli specialisti che hanno in cura questi pazienti: gli ematologi, gli oncologi, i dermatologi, i gastroenterologi. Il vaccino contro l'Herpes Zoster è prioritario perché questa infezione è presente in oltre il 90% della popolazione: la riattivazione del virus è legata proprio all'immunodeficienza legata all'età o alla malattia di base". Così Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), in occasione del XXII Congresso nazionale che si chiude oggi a Firenze.
"L'Herpes Zoster - spiega - comporta una fastidiosa fase acuta e delle sequele tra cui la più nota è la nevralgia post-erpetica, un dolore che colpisce la zona dove si è manifestata l'infezione e che può persistere anche per mesi. La letteratura scientifica più recente ha evidenziato anche complicanze cardio e cerebro-vascolari. La varietà e la gravità di queste conseguenze ci inducono a raccomandare fortemente la vaccinazione. Il vaccino ricombinante adiuvato, da poco disponibile, ha dimostrato un rapporto rischio-beneficio nettamente favorevole, oltre che una persistenza d'effetto di 10 anni. Tale vaccino, inoltre, può essere somministrato anche nei pazienti immunocompromessi, che sono i più esposti all'infezione e rappresentano pertanto i destinatari più indicati per la somministrazione della vaccinazione".
Questo, ricorda Andreoni, "è un virus che entra dentro di noi di solito durante l'epoca della giovinezza, si calcola che il 95% delle persone sopra i 60 anni di età è stato infettato da questo virus. Poi, una volta entrato dentro di noi, si addormenta e ogni tanto si risveglia quando la nostra immunità non riesce più a tenerlo a bada. E ovviamente il soggetto fragile, con malattie che determinano immunodepressione, il soggetto anziano che va incontro a immunosenescenza, va più frequentemente incontro a questa malattia. Si calcola che un terzo delle persone sopra i 50 anni avrà un almeno un episodio di Herpes Zoster, quindi più di una patologia che interessa il 30% della popolazione nel corso della propria vita. Parliamo di numeri enormi, di una patologia grave che evidentemente dobbiamo contrattare con tutte le misure che possiamo mettere in atto. I soggetti più a rischio sono "persone con problemi cardiaci, insufficienza renale, diabetici, epatopatia cronica, pazienti che normalmente con l'invecchiamento, inevitabilmente, vanno incontro ad alcune problematiche mediche che sono molto frequenti. Stiamo parlando decine di milioni di pazienti in Italia".
Cronaca
Vaccini, Simit: “Fondamentali per fragili e over...

A ricordarlo sono gli esperti della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) riuniti a Firenze per il XXII Congresso nazionale

I soggetti fragili sono in aumento: tra questi, non solo gli anziani, ma anche i pazienti oncologici, immunocompromessi o con gravi malattie respiratorie e cardiovascolari. Per proteggere queste popolazioni dalle complicanze delle infezioni sono disponibili coperture vaccinali sicure ed efficaci contro influenza, Covid, pneumococco, Herpes zoster, virus respiratorio sinciziale (Rsv). A ricordarlo sono gli esperti della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), riuniti a Firenze per il XXII Congresso nazionale che si chiude oggi.
"Da un po' di tempo si sta parlando di virus respiratorio sinciziale negli anziani e nei soggetti fragili - osserva Roberto Parrella, neo presidente Simit - Il virus respiratorio sinciziale è ben noto soprattutto per le problematiche collegate alle bronchioliti dei bambini, ma è evidente che nella popolazione anziana è in grado di determinare situazioni a rischio, fino anche a provocare il decesso. Ci sono dati americani che indicano fino a 120mila ricoveri con alcune migliaia di decessi collegati al virus. Nei Paesi industrializzati, negli adulti, provoca oltre 420mila ricoveri ogni anno e 29mila decessi. Finora non sono state disponibili terapie e vaccinazioni, ma è da poco disponibile in Italia il primo vaccino per gli adulti, con straordinaria efficacia nei soggetti con patologie concomitanti: nello studio cardine ha mostrato una riduzione del 94,1% della malattia grave da Rsv e un'efficacia complessiva del vaccino dell'82,6%".
Il virus respiratorio sinciziale si manifesta in maniera differente, che varia da persona a persona, con sintomi che possono essere curati generalmente dai 7 ai 15 giorni. Nell'adulto e nell'anziano sfocia in forme che assomigliano all'influenza, con sintomatologia respiratoria come febbre elevata, dolori muscolari, sintomi respiratori e con relative complicanze, ad esempio, le polmoniti. "Il vaccino - evidenzia l'esperto - è fondamentale per la prevenzione e la profilassi".
"I soggetti fragili che contraggono il virus respiratorio sinciziale - continua Parrella - sono ad alto rischio di malattie gravi a causa del declino dell'immunità correlato all'età e delle condizioni sottostanti. Se infatti la maggior parte delle persone guarisce entro una o due settimane, il virus può assumere una forma grave nelle persone vulnerabili, come gli anziani e coloro che hanno malattie polmonari o cardiache e diabete. L'Rsv può esacerbare condizioni come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), l'asma e l'insufficienza cardiaca cronica e può portare a esiti gravi come polmonite, ospedalizzazione e morte".
In generale, prosegue il vertice Simit, "chi ha patologie pregresse rischia un aggravamento delle proprie condizioni e va incontro a tassi di ospedalizzazione più elevati. Recenti studi americani rilevano come ogni anno ci siano da 60mila a 120mila ricoveri dovuti all'Rsv, di cui circa 6-8mila decessi. Altri mostrano che 20-25% di anziani ricoverati con problematiche di infezioni respiratorie acute del tratto inferiore risultano positive al virus respiratorio sinciziale. Da questi dati si evince l'importanza che può rivestire uno strumento preventivo come il vaccino".
Economia
Italia Economia n. 49 del 6 dicembre 2023

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