Una rivettatrice è un utensile che consente di posizionare i rivetti. Con il termine rivettatrice ci si riferisce spesso a pinze di tipo manuale, adatte a posizionare rivetti a strappo. In realtà in commercio esistono diverse tipologie di rivettatrici, che permettono di inserire in un materiale qualsiasi tipo di rivetto o esclusivamente specifiche tipologie, come ad esempio i rivetti strutturali o quelli filettati. Per gli amanti del bricolage la problematica sostanzialmente non esiste, perché nella maggior parte dei casi si usano rivetti a strappo; i professionisti invece tendono ad avere a disposizione più tipi di rivettatrice, o modelli con la possibilità di modificare il puntale nel momento in cui si cambia tipologia di rivetto. Per avere un’idea della vasta gamma di prodotti di questo tipo, si può visitare la pagina https://www.trovarivetti.it/rivettatrici.
Come funziona una rivettatrice
Per capire come funziona una rivettatrice è necessario sapere cosa sia un rivetto e come funzioni questo elemento di fissaggio. Una delle principali caratteristiche dei rivetti è il fatto che si deformano nel momento in cui li si posiziona: questo li rende inamovibili se non dopo averli rotti, in parte o completamente. La rivettatrice svolge, in un solo gesto, l’azione di inserire e deformare il rivetto, in genere anche tagliando l’eventuale eccesso di materiale all’esterno del foro. Per usarne una è necessario forare precedentemente il materiale in cui inserire il rivetto, quindi avvicinare il puntale dell’utensile al foro e premere sui manici. Alla vista appaiono come grandi pinze, con un puntale stretto e forato, in cui si inserisce un singolo rivetto. Esistono rivettatrici per uso professionale, e non solo, che permettono di utilizzare i rivetti in lunghi nastri, o sistemandoli in un caricatore; in questo modo le operazioni di rivettatura procedono più spedite, senza bisogno di inserire il singolo rivetto nel puntale della rivettatrice dopo ogni posizionamento.
Rivettatrici particolari
Abbiamo descritto una semplice rivettatrice di tipo manuale, un utensile utilizzato soprattutto da chi si dedica al bricolage. I professionisti tendono a prediligere altre tipologie di rivettatrici, che rendono il lavoro più rapido. Tra le più diffuse ricordiamo le rivettatrici elettriche, a batteria o da collegare alla rete elettrica. Il motore interno imprime la forza necessaria per posizionare il rivetto, deformandone la testa ed eventualmente tagliando il fusto. Si usano in ambito professionale perché permettono di rendere meno pesante il lavoro di rivettatura, soprattutto nel caso in cui esso risulti continuativo. Di fatto la pressione da imprimere a una rivettatrice manuale, volta a fissare un rivetto, è minima; è vero però che ripetere la pressione sui manici di un grande utensile a pinza per un lungo periodo di tempo può risultare estremamente stancante. Con una rivettatrice elettrica l’addetto deve semplicemente premere un pulsante, lavoro decisamente meno gravoso.
Rivettatrici pneumatiche
L’uso di un utensile che rende il lavoro più leggero e semplice è adatto anche nelle situazioni in cui è importante la precisione: meno forza si deve imprimere nel gesto e più facile sarà verificare il posizionamento del puntale della rivettatrice e il punto di inserimento del rivetto. In ambito industriale si sfruttano spesso rivettatrici di tipo pneumatico, che funzionano grazie all’aria compressa. Sono collegate con un tubo a un compressore, ma l’utensile da tenere in mano risulta maneggevole e leggero. Questo consente di sfruttarlo anche per lunghi turni di lavoro continuativi, senza avvertirne il peso.