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Tutti i simboli del green

Nel primo quadrimestre del 2022 tra le tendenze di ricerca degli italiani su Google in tema green troviamo la sostenibilità e il riciclo.

Questo testimonia l’importanza della tematica nella vita di tutti i giorni e la necessità di essere ben informati sull’argomento.

Non è sempre facile individuare un prodotto davvero in linea con le tematiche green, spesso è difficile conoscerne anche la composizione. Ecco perché Acea Energia, azienda leader in Italia di energia elettrica e gas, ha realizzato l’infografica Tutti i simboli del Green che guida il consumatore verso un vero acquisto sostenibile. 

Nell’infografica è facilmente intuibile la distinzione tra codici simboli del riciclo secondo il tipo di prodotto, il packaging e i materiali che lo compongono. Con uno sguardo attento alle etichette e ai simboli, è possibile riciclare correttamente i vari materiali durante la raccolta differenziata. 

Inoltre, è importante saper riconoscere i processi sostenibili nel ciclo di produzione, nonché la distribuzione di un prodotto e servizio. A tal proposito è stata creata una lista che raggruppa tutti gli attestati, i simboli e le certificazioni che riguardano il settore alimentare, l’abbigliamento, l’e-mobilitye l’ambito energetico.

Le tematiche green hanno invaso anche i social network. Igreen influencer divulgano e sensibilizzano sul tema, aumentando le interazioni di circa il 200%. I social network preferiti dai green influencer sono Instagram, Facebook, TikTok e YouTube e interessano per lo più i Millennial e la Generazione Z.

Grazie ad una corretta conoscenza di tutti i simboli del green è possibile sviluppare una coscienza ecologica e delle abitudini di acquisto consapevoli in linea con il rispetto dell’ambiente.

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Wonderwoods Vertical Forest: la città incontra la natura a Utrecht  

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Passeggiando tra le strade del centro di Utrecht, la Wonderwoods Vertical Forest cattura immediatamente lo sguardo: sembra quasi che gli alberi e le piante abbiano scelto di vivere proprio lì, in mezzo ai palazzi e al cemento. Alto 104 metri e realizzato dallo studio italiano Stefano Boeri Architetti in collaborazione con il team locale di G&S&, Wonderwoods è un grattacielo speciale perché riesce a portare dentro la città tutta la bellezza e la calma di una foresta. Qui non si vive solo in un appartamento o si lavora in un ufficio: si vive davvero circondati dalla natura, con alberi che cambiano colore, uccelli che trovano casa, e persone che si fermano a respirare un po’ di pace.

Una vittoria che rende orgogliosi

Wonderwoods non è solo un progetto bello da guardare, ma ha anche ricevuto un riconoscimento importante a livello internazionale: il MIPIM Award 2025 nella categoria “Mixed-Use”. Questo premio, che valorizza edifici sostenibili e capaci di migliorare la vita delle persone, ha visto Wonderwoods confrontarsi con tanti progetti provenienti da diverse parti del mondo, come Giappone, Brasile e Thailandia. Ciò che ha reso unico questo edificio è stata la sua straordinaria capacità di combinare natura e funzionalità urbana in modo semplice e naturale. Con oltre 360 alberi e 50.000 piante locali, Wonderwoods cambia continuamente aspetto con il passare delle stagioni, diventando un habitat per uccelli e insetti e regalando a chi vive lì una vera oasi verde nel cuore della città.

Un quartiere verticale dove sentirsi davvero a casa

Wonderwoods è pensato innanzitutto per chi ci vive ogni giorno. Nei suoi circa 200 appartamenti abitano persone molto diverse tra loro: famiglie con bambini, giovani coppie, professionisti e anziani, creando una comunità autentica e vivace. Al piano terra si trovano negozi e laboratori creativi, palestre e caffetterie perfette per incontrarsi o rilassarsi dopo una lunga giornata. Ma il cuore pulsante di questo quartiere verticale è il giardino pensile al settimo piano, uno spazio aperto con vista sulla città, perfetto per passare del tempo con amici o semplicemente godersi un momento di tranquillità. Non poteva mancare, ovviamente, un grande parcheggio per biciclette, un omaggio alle abitudini sostenibili della vita quotidiana a Utrecht.

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Frontiere e futuro, il Giro d’Italia della Csr arriva a Gorizia  

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Il Giro d’Italia della Csr, l’evento itinerante del Salone della Csr e dell’Innovazione sociale, ha scelto Gorizia, Capitale europea della Cultura 2025 con Nova Gorica, come seconda tappa dell’edizione 2025. L’appuntamento è in programma all’Università di Udine lunedì 24 marzo alle 10 all’Auditorium Fogar, in Corso Verdi 4. Il titolo della tappa è ‘Il futuro oltre la frontiera’. “La sostenibilità non può avere confini – dichiara Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone – Dobbiamo prendere esempio dagli ecosistemi naturali, che non percepiscono le frontiere come separazione fisica. Nelle persone e nelle comunità deve crescere la consapevolezza che siano tutti coinvolti e interconnessi: un messaggio quanto mai attuale che il Salone della Csr propone da anni”.

Ad aprire i lavori della tappa saranno, insieme a Rossella Sobrero, Francesco Pitassio, delegato per la sede di Gorizia dell’Università di Udine; Patrizia Artico, Assessora a Go!2025 del Comune di Gorizia e Valeria Broggian, presidente di Animaimpresa, network votato all’innovazione e alla sostenibilità e partner della tappa di Gorizia. “La tappa di quest’anno è espressione tangibile del valore della collaborazione tra Paesi, organizzazioni e persone – commenta Broggian – È un piacere essere partner di questa occasione d’incontro che mette in luce eccellenze locali, sottolineando quanto la dimensione transfrontaliera possa essere volano d’innovazione”.

Il programma della tappa di Gorizia, consultabile online sul sito del Salone dove è anche possibile iscriversi per partecipare, proseguirà poi con due momenti dedicati alla riflessione e all’ispirazione con Andrea Bellavite, direttore della Basilica di Aquileia, e Franco Spanò, presidente dell’associazione Prologo, prima di entrare nel vivo della presentazione di esperienze e nuovi progetti dal territorio. Con l’appuntamento del 24 marzo, il Salone punta a far emergere le sinergie di intenti nate sulla scia dell’entusiasmo per Go!2025 e destinate a cambiare il futuro di questi territori. “Questa seconda tappa del Giro d’Italia della Csr a Gorizia, fortemente voluta dall’Università di Udine e dal Comune di Gorizia, ha il sapore del futuro. Verrà infatti presentato un panel straordinario di casi con il compito di raccontare la visione del territorio goriziano oltre la frontiera, ovvero un futuro sostenibile di integrazione transfrontaliera compiuta, un futuro di valore”, dice Renata Kodilja, docente dell’Università di Udine, che coordinerà i lavori insieme a Gloria Catto, titolare di Ufficine Sb.

Il primo progetto a essere raccontato sarà #Go2025Fenice, finanziato dal Programma Interreg Italia-Slovenia (Fondo per piccoli progetti Go!2025) e promosso dal Comune di Venezia e dalla Zpgš Associazione delle scuole di musica del litorale sloveno (Slovenia) con il patrocinio del Comune di Gorizia e del Comune di Nova Gorica. Il progetto, presentato da Vittorio Baroni, project manager di #Go2025Fenice e da Roberto Giuffè, chef della Pasticceria Milady, è rivolto alle nuove generazioni: centinaia di bambini delle scuole primarie veneziane, goriziane e slovene sono stati coinvolti nella produzione e diffusione di contenuti digitali culturali bilingue. Assieme al Teatro La Fenice e alle scuole di musica slovene è stato attuato un innovativo programma di attività tra cui la produzione di un dolce bio a forma di nota musicale, realizzato da chef pasticceri veneziani e sloveni con ingredienti locali di alta qualità. Il dolce sarà presentato il 23 maggio 2025 al Teatro Verdi di Gorizia, in occasione del grande concerto europeo legato al progetto #Go2025Fenice, che vedrà l’orchestra del Teatro la Fenice di Venezia esibirsi insieme ai bambini delle scuole veneziane e slovene.

Dalla valorizzazione delle eccellenze musicali e gastronomiche si passa a quella del patrimonio naturalistico, pedalando verso il futuro grazie alle ciclovie transfrontaliere della cultura. Il progetto Isonzo-Soča di Gect Go, presentato al Giro d’Italia della Csr da Tomaž Konrad, vicedirettore di Gect Go e da Marko Marinčič, socio Fiab – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, prevede la realizzazione di una rete ciclabile e pedonale fra i comuni di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba, a partire dalla passerella sull’Isonzo presso il centro di kajak a Salcano fino all’ex valico di Via San Gabriele. Nel tratto dell’area verde lungo la Kolodvorska pot, la pista ciclopedonale è costruita in granulato compresso con dettagli fluorescenti, accompagnati da lampade artistiche per l’illuminazione del paesaggio e delle pietre di confine.

Il terzo progetto presentato all’interno del panel ha come oggetto le interconnessioni energetiche transfrontaliere tra Slovenia e Italia. Un nuovo cavo interrato unirà le città italiane di Zaule e Redipuglia con quelle slovene di Dekani e Vrtojba, con l’obiettivo di migliorare la qualità, la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi di elettricità interconnessi e di integrare le energie rinnovabili, così da poter garantire accesso all’energia a minor costo e proveniente da produzioni più efficienti. A parlarne sarà Livio Filippo Colasanto, ad di Adria Link, società italiana con sede a Gorizia impegnata in partnership con due società slovene.

Dal sottosuolo arriva anche l’ultima storia raccontata a Gorizia, che riguarda il lato più nascosto e misterioso della città, custodito da una fitta rete di cunicoli, camminamenti, rifugi antiaerei e cripte riportati alla luce dal Gruppo Speleologico Seppenhofer, che dal 1993 è al lavoro per ottenere la completa ricostruzione del percorso dell’antica ‘grappa’, un lungo canale nato come opera di difesa alla base del colle del Castello nel periodo compreso tra il 1300 e il 1500. Il suo percorso parte da via Rastello e si snoda fino a via Rabatta, inglobando edifici religiosi che da sempre intrecciano la propria storia con la crescita dell’agglomerato urbano e rifugi antiaerei dalla classica forma a ferro di cavallo costruiti nel periodo bellico. La storia di questi canali, cunicoli e camminamenti si mescola con la leggenda: a raccontarla sarà Paolo Visintin, ricercatore del Centro Ricerche Carsiche Carlo Seppenhofer, che insieme a Giovanni Macchini ha dedicato mesi a una meticolosa ricerca archivistica esplorando documenti storici e mappe antiche. I segreti del sottosuolo di Gorizia chiuderanno la seconda tappa del Giro d’Italia della Csr: il prossimo appuntamento è a Napoli il 3 aprile 2025. Seguiranno Roma, il 14 aprile 2025, e Torino il 12 maggio 2025.

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Record per la sostenibilità forestale, oltre 1 milione di ettari certificati Pefc  

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Il 2024 segna un traguardo importante per il settore della certificazione forestale, con un numero record di nuove aziende certificate. In Italia, la superficie di foreste e piantagioni gestite in modo sostenibile ha raggiunto quota 1.061.059,26 ettari, registrando un incremento dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Questi dati emergono dal Rapporto Annuale di Pefc Italia, l’ente che promuove la certificazione per la gestione responsabile del patrimonio forestale.

Marco Bussone, presidente di Pefc Italia, ha sottolineato: “Questo risultato straordinario dimostra come la certificazione Pefc stia diventando un elemento centrale per le aziende italiane impegnate nella sostenibilità e nella responsabilità sociale d’impresa. È un passo essenziale per trasformare i processi produttivi e organizzativi. La crescente consapevolezza dei consumatori, insieme alle politiche pubbliche e ai criteri ESG, sta spingendo le aziende a operare in modo più virtuoso e responsabile, contribuendo al successo delle Green Community e affrontando le sfide ecologiche e demografiche.”

Dal punto di vista geografico, il Trentino Alto Adige mantiene il primo posto per superficie forestale certificata, con 598.463,29 ettari, seguito dal Friuli-Venezia Giulia (98.570,46 ettari) e dal Piemonte (86.847,97 ettari). Veneto e Lombardia continuano a contribuire significativamente, con rispettivamente 79.981,19 ettari e 79.084,31 ettari. La Toscana registra una crescita tangibile, raggiungendo 51.926,77 ettari, mentre Emilia Romagna e Marche arrivano rispettivamente a 27.855,07 e 14.610,05 ettari. Lazio, Basilicata e Abruzzo rimangono stabili, mentre Liguria, Umbria e Calabria registrano lievi aumenti.

Un aspetto significativo riguarda i servizi ecosistemici delle foreste certificate. Nel 2024 sono state rilasciate 15 nuove attestazioni, di cui 14 legate al carbonio e 1 alla biodiversità. Pefc Italia conta attualmente 35 certificati di servizi ecosistemici, coinvolgendo 27.856 ettari. Questi dati riflettono l’attenzione crescente verso la tutela della biodiversità, il turismo forestale e i benefici ecosistemici, supportati da progetti di finanziamento delle aziende italiane.

La certificazione di Catena di Custodia, che garantisce la tracciabilità dei materiali dal bosco al consumatore finale, ha visto un notevole aumento. Nel 2024, 236 nuove aziende hanno ottenuto questa certificazione, segnando un incremento del 16,8% rispetto al 2023. Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige guidano per numero di aziende certificate, con il Piemonte che registra il maggior numero di nuove adesioni.

I settori dell’edilizia e del packaging in legno emergono come trainanti, con una crescita significativa nelle categorie di pannellistica, segheria e legno lamellare. La certificazione di gruppo continua a favorire le piccole aziende, con il 53,4% delle nuove certificazioni ottenute tramite questa modalità.

Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia, conclude: “L’aumento delle certificazioni Pefc rappresenta un cambiamento culturale verso la sostenibilità e la trasparenza nelle filiere produttive. In un periodo segnato dalla crisi climatica, questa certificazione assume un ruolo fondamentale per la gestione responsabile del patrimonio forestale e per il benessere della collettività.”

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