Come uscire dalla dipendenza da alcol in 12 passi
Gli alcolisti che hanno la necessità di provare a smettere di bere possono ricorrere al metodo dei 12 passi: si tratta di un programma, formato appunto da 12 fasi, che ha quasi 100 anni di vita, dato che è stato attuato per la prima volta nel 1935 negli Stati Uniti dall’associazione degli Alcolisti Anonimi da parte di due alcolisti, Bill Wilson e Bob Smith, che avevano notato come fossero in grado di restare astemi e contrastare l’alcolismo grazie al reciproco aiuto. Oggi esistono i gruppi AMA, cioè di auto mutuo aiuto, secondo le intuizioni sviluppate da Smith e Wilson. Il programma dei 12 passi, peraltro, viene usato oggi non solo dagli Alcolisti Anonimi, ma anche da molti altri gruppi di auto mutuo aiuto, come i Giocatori Anonimi e i Narcotici Anonimi.
Come inizia il programma
Nella richiesta di aiuto, un fenomeno psicologico molto importante è quello dell’affidamento. L’alcolista prima di tutto deve essere in grado di riconoscere che da solo non è capace di accantonare la propria dipendenza, e che quindi ha bisogno di qualcuno. In molte occasioni le persone chiedono aiuto a qualcun altro solo dopo aver provato da sole a dire addio alla sostanza. I tentativi autonomi si rivelano fallimentari, o comunque hanno successo per pochissimo tempo, e così diventa necessario rivolgersi ad altri. In realtà quello dell’affidamento è uno dei momenti più complicati, dato che richiede di ammettere un problema: il che può essere fonte di dolore.
Dopo l’affidamento
Lo step successivo ha a che fare con il riconoscimento di un potere molto più grande rispetto al singolo. Ognuno può decidere di che cosa si tratti, in quanto non esistono limiti da questo punto di vista: si può trattare di un gruppo, di un approccio spirituale, della divinità, e così via. Dopodiché si parte da questo presupposto per affidare il recupero personale a un’entità più grande, in modo da non essere costretti a contare unicamente sulle proprie risorse. Questa entità è un gruppo, che però non deve essere inteso solo come la somma di più persone. Quindi il soggetto deve affrontare con onestà il proprio presente e il proprio passato, abbandonando la menzogna in cui ha vissuto fino a quel momento. Insomma, è ora di prendersi le proprie responsabilità e di riconoscere perché si è arrivati fino a quel punto.
Addio alla menzogna
Il meccanismo della menzogna deve essere messo da parte, e non c’è più spazio per le fughe. Si deve uscire dall’isolamento, per accantonare il senso di colpa e la vergogna, sentimenti che in alcuni casi sostengono l’autocommiserazione e bloccano il processo di cambiamento. Bisogna mostrarsi per come si è, ammettendo le proprie colpe e i propri difetti: d’altra parte ci si trova davanti a persone con cui si condivide lo stesso tipo di problema. Si deve fare il pieno di empatia, insomma, abbandonando la paura di essere giudicati.
Il metodo dei 12 passi e il Centro San Nicola
Il metodo dei 12 passi rappresenta il fulcro del programma terapeutico per combattere l’alcolismo che viene utilizzato presso il Centro San Nicola (vedi sito https://www.centrosannicola.com/), la cui attività si basa anche su colloqui individuali, su gruppi terapeutici e su attività psico-corporee. Lo scopo è quello di individuare i rinforzi che favoriscono la dipendenza e che, quindi, originano gli effetti e i danni causati dalla sostanza. Inoltre, bisogna identificare gli atteggiamenti e i comportamenti che occorre mettere in atto per cambiare la quotidianità.
La preghiera e la meditazione
Anche la meditazione e la preghiera possono essere utili in questo processo, intese non in senso religioso, bensì spirituale. Si tratta di strumenti che aiutano a migliorare un contatto consapevole con la divinità, per come ciascuno riesce a intenderla. Altri punti importanti in questo processo riguardano l’umiltà e la capacità di chiedere scusa: la prima serve a riconoscere i difetti per cercare di rimuoverli; la seconda è indispensabile per ottenere il perdono di tutti coloro a cui si è fatto del male, anche per rimediare ai danni che sono stati provocati. Infine, il risveglio spirituale deve riguardare tutte le attività svolte: con la voglia di ammettere i propri torti e di accettare che risolvere il proprio problema richiede impegno e costanza.
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