Bollettino Coronavirus di Lunedì 28 Giugno 2021, rapporto positivi/tamponi allo 0,51%
In data 28 giugno, con il consueto calo che segue il fine settimana, l’incremento nazionale dei casi è +0,009% (ieri +0,01%) con 4.258.456 contagiati totali, 4.076.274 dimissioni/guarigioni (+2.839) e 127.500 deceduti (+28); 54.682 infezioni in corso (-2.480). Ricoverati con sintomi -20 (1.723); terapie intensive -5 (289) con 5 nuovi ingressi del giorno. Elaborati 75.861 tamponi totali (ieri 138.391) di cui 37.644 molecolari (ieri 62.622) e 37.409 test rapidi (ieri 75.769) con 22.236 casi testati (ieri 38.080); 389 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 0,51% (ieri 0,56% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 1,74% (ieri 2,05% – target 3%).
Nuovi casi soprattutto in: Sicilia 84; Emilia Romagna 64; Lazio 52; Campania 48; Lombardia 46; Toscana 33; Veneto 20; Piemonte 14; Puglia 9. In Lombardia curva +0,005% (ieri +0,01%) con 9.548 tamponi totali (ieri 26.438) di cui 6.861 molecolari (ieri 13.262) e 2.597 test rapidi (ieri 13.176) con 5.679 casi testati (ieri 11.686); 46 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 0,48% (ieri 0,45% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 0,81% (ieri 1,01% – target 3%); 841.598 contagiati totali; ricoverati -8 (250); terapie intensive -1 (61) con 1 nuovo ingresso del giorno; 33.775 decessi (+1).
I numeri dell’epidemia iniziano a essere condizionati in modo consistente dalla progressione della campagna vaccinale, con la messa in protezione dei più anziani: l’86% degli over 80 (dati ufficiali alla mattina del 28 giugno) ha completato il ciclo con doppia dose o vaccino monodose; il 53,1% tra i 70 e 79 anni; il 45,7% tra 60 e 69. Restano ovviamente meno protette le fasce più giovani, in particolare al di sotto dei 50 anni dove la percentuale di soggetti che ha completato il ciclo vaccinale scende a livelli molto bassi: il 20,4% tra 40 e 49 anni; il 16,1% tra 30 e 39; il 13,5% tra 20 e 29; il 2,1% tra 12 e 19 anni. Come conseguenza stiamo registrando il calo dell’età mediana dei soggetti con infezione Covid-19 confermata: 36 anni nelle due settimane 7-20 giugno, con la maggioranza dei casi nella fascia 19-50 (51,3%). Ovvero tra i soggetti con una socialità più elevata, che nel periodo estivo saranno il bacino ideale per la diffusione della variante delta.
Ricordiamo 2 punti importanti: 1) Al di sotto dei 12 anni non è possibile vaccinare, non essendoci un vaccino approvato per questa fascia di età. 2) La variante delta, che si sta rapidamente diffondendo, viene contrastata con scarsa efficacia dalla singola dose di vaccino ed è quindi fondamentale vaccinare in modo completo il maggior numero possibile di persone.
Tornando ai dati, in questa fase dell’epidemia prosegue l’anomalia della ripartizione dei nuovi casi sbilanciata verso il sesso maschile (50,8% contro 49,2%): anomalia che in passato ha coinciso con le fasi di espansione del contagio. Il calo dei casi sta finalmente rendendo possibile l’attuazione delle attività di contact tracing: che per la prima volta dopo mesi, nel periodo 7-20 giugno, hanno rappresentato il primo motivo (34%) che ha portato all’esecuzione del test. I soggetti testati perché sintomatici scendono al 30,9%, mentre il 19,7% dei tamponi è stato eseguito nell’ambito delle attività di screening.
Parallelamente, con l’inizio della stagione turistica, torna a crescere il numero dei casi importati dall’estero: ora all’1%, contro lo 0,5% del periodo 31 maggio – 13 giugno. Un dato ancora modesto, che però merita una segnalazione in attesa di ulteriori conferme della tendenza. Chiudiamo con un aspetto molto importante: pur senza una precisa indicazione numerica, l’Iss comunica che la maggior parte dei casi segnalati in Italia tra il 7 e il 20 giugno sono stati identificati in “soggetti non vaccinanti”.
Più precisamente, spiega l’Iss, sono i soggetti che “non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino Sars-CoV-2, o che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino mono dose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino”. In queste parole troviamo piena conferma a quanto scriviamo da tempo: dobbiamo considerare vaccinati solo i soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale. Tutti gli altri per l’Iss, che lo mette nero su bianco, rientrano nella categoria dei “non vaccinati”: al di là delle comunicazioni rassicuranti che parlano di “almeno una dose ricevuta” (criterio che valeva con la variante alfa, non con la delta) o calcolano le percentuali della popolazione vaccinata escludendo gli under 12 (che non possono essere vaccinati, ma possono essere infettati). Una classificazione, quella dell’Iss, che il Sars-CoV-2 se mai potesse farlo sottoscriverebbe alla lettera.
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