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Il nuovo disco di Cuculo, con il grande Gegè Munari,...
Il nuovo disco di Cuculo, con il grande Gegè Munari, disponibile da martedì 18 maggio 2021
Intitolato Ensemble, il nuovo disco firmato Vittorio Cuculo Quartet Incontra i Sassofoni della Filarmonica Sabina “Foronovana” è disponibile sui principali digital stores e in copia fisica da martedì 18 maggio 2021. Prodotto dall’etichetta Wow Records di Felice Tazzini e Francesco Pierotti, in questo album, insieme al sassofonista Vittorio Cuculo (sax alto, sax soprano in Misty), compongono la sezione ritmica Danilo Blaiotta, pianista di talento della nuova generazione, Enrico Mianulli, contrabbassista di notevole esperienza e solidità ritmica e, dulcis in fundo, una vera e propria leggenda vivente della batteria jazz nazionale e internazionale: Gegè Munari. ll batterista campano non ha bisogno di presentazioni, basti pensare soltanto che ha calcato moltissimi palchi al fianco di autentiche icone sacre della storia del jazz (e non solo) come Gato Barbieri, Chet Baker, Dexter Gordon, Astor Piazzolla, Johnny Griffin, solo per citarne alcuni. Ad arricchire questo intrigante quartetto, la talentuosa cantante Lucia Filaci (in Brava), l’ottimo chitarrista e arrangiatore Roberto Spadoni (in Io non Ridevo, Fuga di Notizie e Bye-Ya), il brillante percussionista Dimitri Fabrizi (marimba in Misty) e i Sassofoni della Filarmonica Sabina “Foronovana”, coeso ensemble di fiati che apporta il suo significativo contributo sonoro al CD.

La tracklist è formata da nove brani, di cui Donna Lee (Charlie Parker, arrangiamento di Riccardo Nebbiosi), Misty (Errol Garner, arrangiamento di Riccardo Nebbiosi), Brava (Bruno Canfora, arrangiamento di Riccardo Nebbiosi), My Funny Valentine (Richards Rodgers–Lorenz Hart, arrangiamento di Massimo Valentini anche della live version), Caravan (Juan Tizol-Duke Ellington, arrangiamento di Mario Corvini) e Bye-Ya (Thelonious Monk, arrangiamento di Roberto Spadoni) sono famosi e importanti standard appartenenti alla tradizione jazzistica (eccezion fatta per Brava), mentre Io non Ridevo e Fuga di Notizie sono composizioni originali figlie della fervida creatività di Spadoni. Ensemble è un disco ancorato alla tradizione del jazz, ma al tempo stesso è concepito con l’intenzione di far emergere lo spirito di aggregazione fra tutti i musicisti. Arricchito dall’incontro tra generazioni e personalità diverse, tutto il materiale musicale trova continuità e amalgama nelle sonorità proposte dal sax del leader del quartetto.
Inoltre, Ensemble è impreziosito dalle note di copertina scritte da due giganti del jazz come Stefano Di Battista e Paolo Fresu, e dalle liner notes autografate da Eugenio Rubei, patron dello storico jazz club Alexander Platz. Vittorio Cuculo si esprime così sul suo nuovo progetto discografico: «Caratterizzato da uno spirito di incontro, Ensemblerappresenta un’idea di aggregazione fra generazioni diverse ed esperienze differenti, generi e stili musicali anch’essi diversi, mettendo in risalto la dimensione del “Noi”, importantissima nel fare musica, perché ci unisce, ci consente di stare insieme. E oggi, come non mai, questo è di vitale importanza. Inoltre, trattandosi del mio secondo CD (il mio primo è Between), il lavoro comprende un’orchestrazione per strumenti a fiato, dunque testimonia la voglia di condividere il percorso discografico con altri musicisti che suonano il mio stesso strumento. In sostanza, Ensemble è l’idea che il senso dell’appartenenza a un organismo più grande, in questo caso il jazz, debba essere recuperato e rinvigorito, donandogli acqua e linfa, così come si fa con una pianta, per farla crescere bella e robusta».
Biografia
In possesso di una grande padronanza strumentale, agilità di fraseggio, cantabilità ed estro, nonché profondo conoscitore del linguaggio bebop, Vittorio Cuculo è più che una promessa del sassofono jazz italiano. Il suo percorso di studi è ricco di borse di studio (compresa quella prestigiosissima della “Berklee College of Music” di Boston) e numerosi titoli come, ad esempio, il diploma di laurea presso la “Siena Jazz University” e quella al “Biennio Jazz” presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma con il massimo dei voti, ma fa anche incetta di premi e riconoscimenti come, fra i tanti, il premio per solisti del “Concorso Randazzo”, il secondo posto al “Premio Internazionale Massimo Urbani” per “Solisti Jazz”, il premio come “Miglior Solista Strumentale” al concorso internazionale “Johnny Răducanu”, lo “European Jazz Award 2020” assegnatogli dal “Tuscia in Jazz Festival”, fino al recentissimo primo premio (ex aequo) ottenuto al “Concorso Nazionale Chicco Bettinardi – Nuovi Talenti del Jazz Italiano” nella “Sezione Solisti”. Nonostante i suoi 27 anni, il sassofonista romano ha già condiviso il palco insieme a svariati nomi altisonanti del jazz italiano e internazionale, sia in contesti orchestrali che in formazioni ridotte, tra i quali: Bob Franceschini, Mark Sherman, Jesse Davis, Javier Girotto, Gegè Munari, Stefano Di Battista, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Enrico Intra, Marcello Rosa, Paolo Damiani, Massimo Nunzi, Maurizio Giammarco, Mario Corvini, Claudio Corvini, Maurizio Urbani, Emanuele Urso, Adriano Urso, Roberto Spadoni, Danilo Blaiotta, Enrico Mianulli, Greta Panettieri. Oltre a esibirsi in tutta Italia, sia nei famosi club che nei festival di prestigio, il suo talento è stato apprezzato pure fuori dai confini nazionali, in nazioni quali Polonia, Belgio, Francia, Russia, Germania, Romania. Diverse anche le sue esperienze mediatiche di una certa rilevanza, come Webnotte (Repubblica TV) e Rai Radio 3.
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Spettacolo
Sanremo 2024, Morgan: “Non ho presentato una canzone,...

"Tra me e Amadeus non scorre buon sangue"

Morgan non ha presentato una canzone per il Festival di Sanremo 2024. Motivo? "Non scorre buon sangue tra me e Amadeus". Il cantante smentisce le voci secondo cui si sarebbe 'candidato' per partecipare al Festival del prossimo anno. "Per fare chiarezza e non permettere che si dicano e che si scrivano cose totalmente disinformanti e non vere vi dico cosa è accaduto in questi giorni veramente tra me e Sanremo. Come alcuni sapranno, negli ultimi tempi non scorre buon sangue tra me e Amadeus, per molte ragioni che non hanno a che fare con la vicenda del famoso testo cambiato sul palco con Bugo, ma sono successive e si fondano sulla profonda divergenza di visione professionale e culturale, di stile di comunicazione mediatica e televisiva", dice Morgan nel lungo chiarimento che Morgan affida alla sua chat.
"In pratica apparteniamo a due mondi molto distanti che hanno un'idea dello spettacolo, del servizio pubblico e della discografia diametralmente opposta -scandisce Morgan- Ciò non significa che sia preclusa l'ipotesi di collaborazione o di dialogo, anzi la diversità è una grande risorsa perché da essa origina una varietà di proposte per il pubblico a cui si offre una scelta più ampia e tutto questo è un valore sano e democratico".
L'ex Bluvertigo sottolinea: "Per ciò che riguarda Sanremo ho più volte detto come la penso, e cioè che Amadeus l'ha fatto troppe volte e questo è sbilanciato proprio nella luce dell'alternanza di cui parlavo, dunque è proprio improbabile che si racconti di me che vado a proporre brani per andare in gara quando ciò che contesto è l'impianto generale, ma devo ammettere che sono sorpreso piacevolmente del fatto che Amadeus interpellato da persone che invece, contrariamente a me avrebbero gradito la mia presenza al festival, si sia dichiarato del tutto disponibile e interessato a una eventuale mia proposta, che però non è avvenuta, proprio perché ringraziandolo sinceramente l'ho evitata". "Se è vero quello che questi miei collaboratori e produttori mi riferiscono, Amadeus avrebbe valutato volentieri la mia canzone nell'ipotesi di ammetterla alla gara e che non aveva nulla in contrario e nessun pregiudizio a proposito. Di questo io sono felice, lo saluto e gli auguro buon lavoro", conclude Morgan.
Spettacolo
Cher: tra successi intramontabili ci sorprende con stupende...

A cura di Pierluigi Panciroli
Cher, icona intramontabile dell’industria dello spettacolo, si erge come figura imponente nella storia della musica e del cinema. Nata Cherilyn Sarkisian il 20 maggio 1946 in California, la sua vita è una narrazione di trionfi artistici e di resilienza personale.
Fin dagli esordi, il suo destino sembra intrecciato con le luci della ribalta
Il debutto nel mondo dello spettacolo avviene come parte femminile del duo “Sonny & Cher”, in collaborazione con Sonny Bono, con il quale non solo condivideva il palco ma anche la vita personale. La loro hit del 1965 “I Got You Babe” divenne rapidamente un inno di un’intera generazione, catturando lo spirito del tempo.
Tuttavia Cher è destinata a oltrepassare i confini imposti dalla collaborazione nel duo. E così, staccatasi da Sonny, la carriera da solista si evolve con successi come “Bang Bang (My Baby Shot Me Down)” – la canzone composta da Sonny fu pubblicata lo stesso anno anche da Nancy Sinatra – e “Gypsys, Tramps & Thieves”, confermando la grande versatilità musicale. Con una voce unica, capace di attraversare generi e far vibrare diverse emozioni, Cher si afferma come una delle voci più caratteristiche della sua epoca.

Parallelamente alla carriera musicale, il suo talento si estende fino al grande schermo
Con partecipazioni cinematografiche memorabili, tra cui “Il dottor Dolittle” e “Maschio e Femmina”, Cher dimostra notevoli abilità trasformandosi in varie sfaccettature artistiche. Tuttavia, è con “Moonstruck – La luna in un giorno di luce” del 1987 (nelle sale italiane col titolo “Stregata dalla luna”) che raggiunge l’apice del successo cinematografico, guadagnandosi l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista.
Negli Anni 90 la sua carriera subisce una serie di alti e bassi, ma Cher non desiste, sempre pronta a reinventarsi. La sua audacia senza tempo e la sua moda eccentrica le esprime non solo nella musica e nel cinema, ma anche nel suo stile iconico.
Cher incarna la forza di una donna che si è affermata in un mondo spesso ostile e rappresenta il simbolo di una generazione ribelle e anticonformista. Arriva così l’anno 1998, anno di maggior successo e popolarità per Cher che con “Believe” balza in testa alle classifiche di tutto il mondo vendendo milioni di dischi come mai prima d’allora. Nello stesso periodo dà alle stampe la sua autobiografia che contribuisce ad ampliare i consensi verso di lei, come artista e come donna.
Oltre ai suoi contributi artistici, Cher è una fervente sostenitrice di varie cause umanitarie e di diritti civili. La sua voce si estende oltre i palcoscenici e le telecamere. La storia di Cher può sintetizzarsi in una trama intricata di successi, sfide e trasformazioni. La sua presenza, indelebile nella cultura popolare, continua a ispirare anche le nuove generazioni, dimostrando che la sua stella non conosce confini temporali e continua a brillare con un’aura di intramontabilità.
Cher oggi
A distanza di 10 anni dal suo ultimo album di brani inediti e dopo 5 anni dal tributo agli ABBA, ritorna ora trionfante con “Cher Christmas” il suo nuovo album, dove, con diversi classici americani e quattro brani originali per un totale di 13 tracce melodiche, ci immerge nell’atmosfera natalizia. L’album, tra l’altro, vanta la partecipazione di diverse stars come DarleneLove, Stevie Wonder, Michael Bublé, Cyndi Lauper e Tyga.
L’album offre un’interpretazione non convenzionale del repertorio natalizio, con canzoni scelte in modo diversificato, senza preoccuparsi se non sono in perfetto accordo tra loro, ma che evocano lo spirito delle festività con melodie orecchiabili e armonie vocali ricche, spesso accompagnate da cori o arrangiamenti a più voci. Gli arrangiamenti includono l’uso di strumenti come campanelli, archi, fiati e percussioni leggere, che creano la giusta e festosa atmosfera natalizia.
Spettacolo
Al Trevignano Film Fest il ‘Nelson Mandela Day’

'Un eroe del nostro tempo' il titolo dell'evento che venerdì 8 vede proiettati due film a dieci anni dalla scomparsa dell'ex presidente

"Un eroe del nostro tempo" è il titolo dell'evento speciale che il Trevignano FilmFest realizzerà venerdì 8 dicembre, in collaborazione con lo storico Cinema Palma della cittadina sul Lago di Bracciano, alle porte di Roma. Due film attorno a Nelson Mandela, di cui proprio in questi giorni ricorrono i dieci anni dalla morte (5 dicembre) e i trenta dalla conquista del Premio Nobel per la pace (10 dicembre), in una fase storica in cui democrazia e pace sono violati in diversi scenari del mondo. Ospite d’onore l’attore e regista inglese Justin Chadwick. Alle 17 verrà proiettato “Mandela – la lunga strada verso la libertà”, che Chadwick ha diretto ispirandosi all’autobiografia dell’ex presidente. Ne vengono raccontate la prima giovinezza, le battaglie come avvocato anti-apartheid, i 27 anni di carcere, la conquista delle elezioni democratiche, poi vinte nel 1994. Seguirà un dibattito, condotto da Luciana Capretti, con il regista e con un secondo ospite, il giornalista Pietro Veronese che per il quotidiano "La Repubblica" ha seguito da inviato l’intera vicenda di Nelson Mandela.
Alle 21,15 il secondo film, "Invictus" di Clint Eastwood, che sarà introdotto da Veronese e che affronta invece il periodo presidenziale di “Madiba”, come Mandela veniva soprannominato, con la sua lotta senza quartiere per la conciliazione del paese, usando, come pilastro iniziale, il sostegno alla squadra nazionale di rugby. Entrambi i film saranno fruibili con un unico biglietto del costo di 5 euro.
Il Trevignano FilmFest è una rassegna a tema animata da un gruppo di giornalisti volontari, con il patrocinio della Commissione europea e del ministero della Cultura, e nello scorso mese di settembre ha realizzato la sua dodicesima edizione, dedicata a “Genitori e figli”. Ma ha organizzato anche giornate evento, con al centro la caduta del Muro di Berlino, l’inferno delle Torri Gemelle, i Cento anni dalla Marcia di Roma. Quanto a Chadwick, è la seconda volta che viene a Trevignano: la prima nel 2012, quando presentò “The First Grader”, storia commovente di un keniota molto anziano, deciso a combattere il suo analfabetismo sfruttando un progetto del governo. Era quello il primo anno della rassegna, che venne dedicata alla scuola.