Connect with us

Published

on





Il Medico risponde: TIA, Attacco Ischemico Transitorio

“Il Medico risponde”

TIA, Attacco Ischemico Transitorio

DOMANDA

Professore buon pomeriggio… Complimenti per la sua interessante e scrupolosa rubrica… Anch’io sono un’affezionata lettrice di Sbircia la notizia magazine… Scusi se la disturbo, per favore se non le arreca troppo fastidio, sarei lieta di sapere che cos’è un TIA, attacco ischemico transitorio, cosa lo determina, quali sono i sintomi, quali sono i fattori di rischio ed a quali esami sottoporsi…
Grazie anticipatamente per le cortesi risposte che vorrà gentilmente fornirmi sia online che per e-mail…
Saluti a lei e tutta l’attenta équipe del giornale…
Anna ( no Facebook, no Twitter )

RISPOSTA

A cura del Dr. Ferdinando Martinez

ATTENZIONE: "Le informazioni contenute in questa rubrica medica, non devono ASSOLUTAMENTE, in alcun modo, sostituire il rapporto Medico di Famiglia/Assistito. Si raccomanda per buona regola, di chiedere SEMPRE il parere del proprio Medico di Famiglia, o Specialista di fiducia, il quale conosce in dettaglio la storia clinica del proprio Paziente. La nostra rubrica, non avendo fatto un'anamnesi di chi ci scrive, impossibile online, ha il solo ed esclusivo scopo  informativo, decliniamo quindi tutte le responsabilità nel mettere in pratica qualsiasi chiarimento o indicazione riportata al solo scopo esplicativo e divulgativo. Qualsiasi domanda umanamente  intrattabile via web, verrà automaticamente cestinata. Grazie per la gentile comprensione."

Salve Anna, grazie per la sua cortese mail e grazie per i suoi complimenti e grazie per avermi ed averci preferito, ne siamo profondamente lusingati.
Lei, con la sua mail, tocca un argomento serissimo, delicatissimo ed importantissimo e, per tal motivo, sono lieto ed onorato di risponderle a scopo semplicemente chiarificatore.

TIA Attacco Ischemico Transitorio

Che cos’è?

Anna, un TIA è una perdita della funzione cerebrale oppure oculare, dovuta alla mancanza di irrigazione di questi organi, una temporanea interruzione o riduzione dell’afflusso del sangue al cervello. L’attacco Ischemico Transitorio è un episodio neurologico di breve durata e presenta un completo recupero. Si manifesta in un’ampia varietà di modi e crea sintomi che sono spesso discreti e che non dovrebbero assolutamente, per tal motivo, oscurare la sua potenziale gravità apparentemente celata. La durata dell’incidente è un elemento fondamentale, in genere è compreso tra cinque minuti, mezz’ora o meno di un’ora. Il 25% dei TIA dura meno di cinque minuti, il 40% meno di 15 minuti ed il 60% meno di un’ora. Gli uomini sono più colpiti delle donne (2/3) e la frequenza aumenta con l’avanzare dell’età, il 75% di questo incidente si verifica dopo i 65 anni.

Il rischio di trombosi, embolia o di un conseguente AVC Accidente Vascolare Cerebrale è molto alto se non vengono affrontate immediatamente le cure specifiche ad ogni singolo caso. Ciò rende un’emergenza seria un TIA, da non sottovalutare assolutamente, poiché, generalmente, una persona su tre con Attacco Ischemico Transitorio che non venga scrupolosamente assistita e curata sembrerebbe essere colpita successivamente da un ictus nel giro di un anno. Dunque, un paziente attento e coscienzioso, dopo i sintomi, se si rivolge subito al proprio medico per accertamenti e le le cure specifiche, correrà meno rischi di sviluppare disturbi analoghi o più gravi problemi, come appunto l’ictus. Al contrario, un paziente che, trascorsi i sintomi del TIA, sottovaluta e trascura il grave episodio subito, quindi non si sottopone agli esami e alle cure specifiche del caso, è purtroppo a forte rischio di ricadute e di ictus.

Cosa lo determina?

Anna, l’aterosclerosi con placca aterosclerotica e suoi depositi di piastrine, i cristalli di colesterolo che si staccano e formano coaguli all’interno dei vasi che creano a distanza l’occlusione di un vaso di calibro inferiore. La conseguenza: un’occlusione arteriosa transitoria e un breve attacco ischemico. Gli emboli di origine cardiaca, conseguenze dell’aritmia cardiaca e soprattutto della fibrillazione atriale, complicanze delle protesi valvolari, cardiopatia valvolare aortica o mitralica essenzialmente. Anche una storia familiare di TIA, ictus e attacco di cuore è una causa determinante.

Quali sono i sintomi?

Anna, i segnali avvertiti sono estremamente variabili. I disturbi presentati possono essere motori, sensoriali, visivi o addirittura riguardano il linguaggio. Tra questi sintomi di Attacchi Ischemici Transitori (TIA) ricordiamo:

  • Emiparesi: diminuzione della forza muscolare di un arto superiore o inferiore o di entrambi contemporaneamente, dallo stesso lato, per diversi minuti, perdita dell’equilibrio e della coordinazione motoria;
  • Disturbi sensoriali unilaterali, percepiti su un lato del corpo;
  • Parestesie: formicolio, intorpidimento, indolenzimento in metà del corpo;
  • Difficoltà nella deambulazione;
  • Difficoltà visive, offuscamento della vista, cecità monoculare transitoria, ovvero possibilità di vedere solo con un occhio per pochi minuti;
  • Difficoltà a parlare, disartria: difficoltà di articolazione o addirittura disturbi della deglutizione, disturbi del linguaggio che vanno da un disturbo dell’articolazione anartria o un gergo incomprensibile gergonafasia, alla completa perdita temporanea afasia della parola;
  • Panico: sintomi come dolore toracico, senso di soffocamento, vertigini, nausea e respiro affannoso;
  • Ipotermia: alterati processi di termoregolazione con ridotta produzione di calore;
  • Atassia: disturbi dell’equilibrio senza o con vertigini;
  • Sensazione di intorpidimento della faccia e degli arti;
  • Difficoltà a comprendere.

Qualsiasi sintomo di questo tipo che sia regredito, indipendentemente dalla sua durata, deve essere necessariamente considerato un’emergenza sia per confermare la diagnosi o escluderla, sia per avviare ulteriori importanti esplorazioni e trattamenti oculati in merito.

Quali sono i fattori di rischio?

Anna, i fattori di rischio sono gli stessi di quelli per l’ictus in generale. Molti sono legati allo stile di vita e quindi possono essere controllati. Gli studi epidemiologici sono inequivocabili:

  • Ipertensione arteriosa (HTA): questo è il fattore dominante. Un aumento di 5-10 mmHg millimetri di mercurio, della normale pressione diastolica aumenta il rischio di ictus del 40%;
  • Fumo: il rischio relativo di ictus correlato al fumo attivo e passivo rispetto a quello dell’ipertensione è 1,5 per il tabacco contro 4 per l’ipertensione. Ma nonostante ciò, il fumo è pericoloso, trasformando il rischio relativo in un rischio elevato;
  • Colesterolo: il rischio di ictus in caso di ipercolesterolemia sarebbe compreso tra 1,3 e 2,9;
  • Malattia cardiaca: il rischio di TIA aumenta con la cardiopatia ischemica, infarto del miocardio o insufficienza cardiaca e, con la cardiopatia embologenica fibrillazione atriale. Il rischio relativo è quindi da 4 a 5;
  • Diabete: rischio relativo da 1,5 a 2;
  • Alcol: i risultati degli studi sono contraddittori. Un consumo giornaliero di un bicchiere di vino rosso, sembrerebbe protettivo. Il rischio aumenta vertiginosamente se si superano i due, tre bicchieri. Vietati perentoriamente gli altri tipi di alcolici e super alcolici come Brandy, Cognac, Armagnac, Gin, Grappa, Liquori, Rum, Tequila, Mezcal e Vodka;
  • Ormoni: terapia ormonale sostitutiva per la menopausa;
  • Omocisteina: elevati livelli di omocisteina nel sangue;
  • Estrogeni, contraccettivi: diversi studi hanno riscontrato un aumento del rischio;
  • Droghe: uso di allucinogeni, droghe, cocaina, anfetamine e metanfetamine;
  • Ereditarietà: storia familiare di TIA, ictus e attacco di cuore;
  • Anemia falciforme: i globuli rossi, per via della loro forma, tenderebbero a formare degli agglomerati che ostruiscono i vasi sanguigni;
  • Obesità, sovrappeso;
  • Inattività fisica, vita sedentaria.

A quali esami sottoporsi?

Anna, l’Attacco Ischemico Transitorio richiede l’effettuazione di esami urgenti. La valutazione deve essere effettuata con impellenza in una Unità Neurovascolare Dedicata o, in mancanza, in un centro atto a far fronte alle emergenze neurovascolari e dotato delle attrezzature necessarie.

  • Elettrocardiogramma (ECG): misura il ritmo e l’attività elettrica dell’apparato cardiocircolatorio;
  • Radiografia toracica: per individuare eventuali ingrossamenti o segni di infezioni o congestione nel cuore;
  • Ecocardiogramma: test tramite ultrasuoni, per ottenere informazioni accurate circa la struttura, il funzionamento e le valvole del cuore;
  • Test di funzionalità polmonare: si tratta prevalentemente di una spirometria, che valuta in che misura e a quale velocità l’aria viene introdotta ed espulsa dai polmoni;
  • Test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro: utile per individuare patologie coronariche e valutare la resistenza allo sforzo fisico;
  • Risonanza magnetica cardiaca: permette di effettuare, attraverso onde magnetiche e radio, fotografie dettagliate della struttura del cuore e dei vasi sanguigni;
  • Tecniche di medicina nucleare: prevedono l’inserimento di traccianti nella circolazione del sangue per rendere chiaramente visibili, tramite appositi scanner, cuore e vasi sanguigni;
  • Tomografia multistrato computerizzata TAC multistrato: tecnica di recente sviluppo, non invasiva, per valutare la funzionalità del cuore e delle arterie coronariche;
  • L’EcocolorDoppler dei Tronchi Sovraortici TSA: ecografia delle carotidi o dei vasi epiaortici, valutaetermina se il vaso presenti una stenosi, cioè un punto in cui l’arteria, ridotta di calibro, consente il passaggio di una minore quantità di sangue;
  • L’Angiografia cerebrale: per studiare lo stato delle arterie intra ed extra craniche, per verificare eventuali ostruzioni vascolari a causa della presenza di un trombo o di una stenosi dovuta ad aterosclerosi.

È possibile sottoporsi anche ad esami del sangue indicati per individuare eventuali problemi. Inoltre il BNP o il suo analogo NT-proBNP è importante per la diagnosi e la prognosi dello scompenso cardiaco.

  • Capacità di coagulazione sanguigna: la tendenza a formare, coaguli di sangue potrebbe predisporre alla formazione di trombi o emboli all’interno dei vasi sanguigni;
  • Pressione sanguigna: l’ ipertensione è una delle cause principali di TIA e ictus;
  • Livelli di colesterolo nel sangue: alti livelli comportano una predisposizione a TIA, ictus e problemi di cuore;
  • Livelli di glucosio nel sangue, la cosiddetta glicemia: il diabete, è uno dei fattori di rischio principali di TIA e ictus;
  • Livelli di omocisteina: alti livelli sono generalmente legati a TIA, ictus e disturbi cardiovascolari.

Quali trattamenti?

Anna, l’obiettivo del trattamento e del controllo dei fattori di rischio è prevenire le fatidiche recidive. Innanzitutto, ad ogni Attacco Ischemico Transitorio di origine indeterminata, viene prescritto un trattamento antitrombotico a base di Anticoagulanti come l’eparina, il warfarin il coumadin. O Antiaggreganti piastrinici ad esempio l’aspirina, il clopidogrel, il dipiridamolo. Sarebbe opportuno trattare quindi, la gestione dei fattori di rischio cardiovascolare, con inflessibili e severe misure dietetiche igieniche, come ad esempio:

  • Smettere di fumare;
  • Controllo del peso seguendo un regime dietetico sano: il sovrappeso è deleterio, la circonferenza della vita dovrebbe essere inferiore a 88 cm per le donne e 102 cm per l’uomo;
  • Pratica regolare e costante di un’attività fisica: almeno 30 minuti al giorno, rispettando ovviamente eventuali controindicazioni e le possibilità di ciascun individuo che verranno valutate dal proprio medico o specialista;
  • Evitare gli alcolici e super alcolici;
  • Mantenere normali i valori di pressione arteriosa;
  • Controllo glicemico ad intervalli regolari;
  • Controllo costante dei parametri lipidici, in particolare del colesterolo LDL;
  • Consigliabile un serio monitoraggio continuo e disciplinato, sotto il diretto controllo del medico curante o dello specialista.

In casi estremi si ricorre al trattamento chirurgico. Le carotidi, vengono così analizzate internamente, dato che potrebbero essere occluse da un trombo o da una placca aterosclerotica. Se tale occlusione è seria, espone il paziente ad un episodio di ictus, pertanto è opportuno liberare il passaggio e permettere un normale flusso di sangue. Gli interventi possibili sono due:

  • Endoarteriectomia carotidea: tramite un’incisione a livello del collo, interviene sull’arteria carotidea, sostituendo la porzione occlusa dalla placca aterosclerotica con piccoli pezzi di tessuto artificiale;
  • Angioplastica e stent: viene infilato uno stent, ovvero un tubicino metallico espandibile, a livello della carotide. Condotto nel punto dove c’è l’occlusione, il tubicino viene gonfiato per riaprire il vaso ostruito dalla placca aterosclerotica.

Anna, le ricordo che le mie risposte sono semplicemente a scopo strettamente divulgativo e, pertanto, non intendono in alcun modo sostituirsi all’autorevole parere del Medico di famiglia, del Medico Curante o di altre Figure Sanitarie di fiducia o specialistiche, preposte alla corretta interpretazione del problema in oggetto, a cui rimando, obbligatoriamente e rigorosamente, per ottenere una più precisa indicazione incline sulle origini di qualsiasi eventuale sintomo inerente alle domande da lei gentilmente poste. Per presumibili dubbi o eventuali informazioni specifiche più personali, è pertanto correttamente opportuno, consultare il proprio Medico curante e/o lo Specialista.

Anna la ringrazio nuovamente per la preferenza accordatami e le auguro una meravigliosa domenica.

Rumores fuge, ne incipias novus auctor haberi: nam nulli tacuisse nocet, nocet esse locutum
Fuggi le chiacchiere, per non essere reputato un loro fomentatore: a nessuno nuoce aver taciuto, nuoce aver parlato.
(Marco Porcio Catone)

Aspettiamo le vostre domande, inviatecele via mail a info@sbircialanotizia.it

Docente di Medicina Clinica e Chirurgia Generale: si occupa principalmente della nostra rubrica “Il medico risponde”, ma anche della creazione di articoli riguardanti il campo della medicina. Tutti gli articoli vanno considerati a scopo esclusivamente informativo.

Cerchi qualcosa in particolare?

Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.

Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!

Notizie

Morbillo e vitamina A: una prospettiva moderna

Published

on

La questione del rapporto tra morbillo e vitamina A viene analizzata in chiave attuale da Monica Gandhi, rinomata esperta di malattie infettive presso l’University of California San Francisco (UCSF) e il San Francisco General Hospital. Secondo la specialista, l’idea che la vitamina A possa essere impiegata come misura preventiva risulta essere un concetto superato, non supportato da evidenze scientifiche contemporanee. Tale convinzione, tuttavia, continua ad avere una certa diffusione, in particolare tra alcuni gruppi no-vax.

La dottoressa Gandhi ricostruisce l’origine storica di questa percezione. In passato, quando le diete erano caratterizzate da una grave carenza di vitamina A, i casi di morbillo presentavano esiti più severi. “Tali circostanze appartengono a un’epoca in cui il morbillo era una malattia inevitabile, oggi prevenibile grazie alla vaccinazione“, scrive Gandhi in un approfondimento pubblicato su X. Studi come la revisione Cochrane hanno dimostrato che due dosi di vitamina A possono essere utili per i bambini affetti da forme gravi di morbillo, in particolare quelli sotto i due anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda, infatti, la somministrazione di due dosi sia a bambini che adulti colpiti dalla malattia. Tuttavia, Gandhi sottolinea con forza che la vitamina A non rappresenta una misura preventiva e non può sostituire il vaccino.

La specialista evidenzia che, nell’epoca attuale, caratterizzata da diete generalmente ricche di vitamina A, non esistono motivazioni per assumere questo nutriente al fine di prevenire il morbillo. Tale argomento è tornato in auge negli Stati Uniti a seguito di alcune affermazioni di Robert F. Kennedy Jr., il quale ha suggerito che la vitamina A potrebbe ridurre il rischio di mortalità correlata alla malattia. Gandhi avverte inoltre sui rischi di tossicità legati a un consumo eccessivo di questa vitamina liposolubile, che può provocare effetti collaterali come fragilità ossea e cutanea, mal di testa e danni epatici. La via più sicura per evitare il morbillo rimane la vaccinazione, raccomandata soprattutto nelle aree colpite da epidemie. I bambini devono essere vaccinati a partire dai 15 mesi di età, o dai 6 mesi in caso di epidemia.

Il morbillo è descritto dalla dottoressa Gandhi come una malattia estremamente contagiosa, tra le più trasmissibili in assoluto. I sintomi iniziali includono tosse, febbre e raffreddore, seguiti dalla comparsa di un’eruzione cutanea maculo-papulare. Un segno distintivo della malattia sono le macchie di Koplik, piccole lesioni biancastre circondate da un bordo rossastro situate sulla mucosa interna delle guance, che precedono il rash.

Il contagio avviene attraverso goccioline nell’aria emesse mediante contatto diretto con le secrezioni respiratorie di individui infetti. La fase più contagiosa della malattia coincide con il periodo prodromico tardivo, quando tosse e raffreddore raggiungono il loro apice. L’eruzione cutanea, spesso confluente su viso e collo, tende a diminuire dopo cinque giorni. L’intera sindrome si risolve in un periodo di 7-10 giorni, ma può comportare rare complicazioni come polmonite ed encefalite.

Continue Reading

Notizie

Nuove prospettive terapeutiche per l’alopecia: il protocollo bsBS

Published

on

“L’unica terapia realmente efficace, completa e multidisciplinare per affrontare l’alopecia è rappresentata dal protocollo bsBS, acronimo di Bio Stimolazione Bulbare Sinergica”, afferma Mauro Conti, direttore scientifico di Hair Clinic e presidente dell’Osservatorio Internazionale della Calvizie. Questo metodo innovativo integra fino a 16 diverse tecnologie, selezionate in base alle specifiche esigenze del paziente, con l’obiettivo di arrestare la caduta patologica, riattivare i follicoli dormienti non atrofizzati e consolidare i risultati ottenuti nel tempo.

Durante il convegno milanese intitolato “Ricrescita e rinascita: dialoghi sulla salute e la bellezza dei capelli”, Conti ha illustrato come il protocollo bsBS rientri nel campo della medicina rigenerativa. A differenza delle tecniche tradizionali, quali trapianti o farmaci, questo approccio favorisce una rigenerazione cellulare naturale, sfruttando il potenziale rigenerativo delle cellule staminali e dei fattori di crescita presenti nel sangue. “Attraverso l’iniezione di esosomi autologhi nel cuoio capelluto, il follicolo viene rieducato a svolgere correttamente la propria funzione”, spiega Conti.

La problematica dell’alopecia è strettamente legata alla salute del follicolo, che rappresenta una struttura vitale per la crescita dei capelli. “Quando il follicolo si infiamma e si irrigidisce, riceve meno sangue e nutrimento, con conseguente accumulo di sostanze nocive che portano alla fibrosi dell’ambiente extrafollicolare”, precisa l’esperto. Questo processo compromette la capacità del follicolo di generare capelli forti e sani, favorendo la formazione di capelli sempre più sottili fino alla completa cessazione dell’attività della papilla dermica.

Secondo Conti, l’alopecia interessa circa il 70% degli uomini e il 10% delle donne, con una donna su tre che, nel corso della vita, si trova a dover affrontare problemi legati alla salute dei capelli, pur senza sviluppare alopecia conclamata. “Oltre ai fattori genetici, vi sono numerose cause cliniche e comorbilità, come anemia, disturbi tiroidei, stress, alimentazione inadeguata, celiachia e l’assunzione di antidepressivi”, sottolinea Conti. Per le donne, inoltre, la perdita di capelli è spesso associata a squilibri ormonali derivanti da condizioni quali sindrome dell’ovaio policistico, menopausa e gravidanza.

La progressione dell’alopecia inizia con un diradamento progressivo dei capelli, che diventano sempre più fragili e sottili fino a cadere definitivamente. “È fondamentale intervenire tempestivamente, poiché il follicolo tende a chiudersi irreversibilmente entro 3-4 anni dalla caduta del capello”, avverte Conti. Un trattamento personalizzato e rigenerativo rappresenta, quindi, la chiave per preservare la salute dei capelli.

La diagnosi iniziale si basa su strumenti tecnologici avanzati, come la scansione iperspettrale, che consente di valutare l’apporto di sangue, ossigeno e nutrienti al follicolo, e di identificare eventuali livelli di fibrosi. “Attraverso la rifrazione tissutale, analizziamo lo stato del cuoio capelluto, mentre il profilo lipidomico eritrocitario ci permette di comprendere lo stato nutrizionale delle cellule follicolari, fornendo indicazioni utili per correggere eventuali squilibri alimentari”, aggiunge Conti.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale, mediante strumenti come “Hair Metrix AI”, offre inoltre una proiezione accurata dei possibili sviluppi futuri, permettendo di prevenire ulteriori danni. “Questo supporto tecnologico è essenziale per un approccio predittivo e preventivo”, spiega l’esperto.

Va sottolineato che il protocollo bsBS non è indicato per pazienti oncologici né per bambini. Il percorso terapeutico comprende una fase diagnostica, seguita dalla rigenerazione, dall’intervento terapeutico e da un monitoraggio costante nel tempo. “Il follow-up è una componente imprescindibile di questo iter, il cui costo complessivo si aggira su poche migliaia di euro”, conclude Conti.

Continue Reading

Notizie

La felicità: un’attitudine da coltivare per il benessere e la longevità

Published

on

La felicità è una condizione ambita da tutti, ma non può essere attribuita esclusivamente al destino o alla fortuna. Essa rappresenta una vera e propria attitudine che può essere coltivata e sviluppata nel tempo. È fondamentale educare le nuove generazioni a guardare il mondo con un approccio positivo e ottimistico, promuovendo e rafforzando la loro intelligenza emotiva. Secondo gli esperti, la felicità è inoltre uno degli elementi determinanti per una vita lunga e sana, come dimostrato da numerosi studi scientifici.

Claudio Mencacci, past presidente della Società Italiana di Psichiatria (Sip) e co-presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), sottolinea come la neurochimica della felicità offra benefici tangibili alla qualità della vita e alla longevità. La sua esperienza coinvolge diversi neurotrasmettitori, tra cui l’ossitocina, la vasopressina e la dopamina. Quest’ultima, in particolare, è ampiamente riconosciuta per il suo impatto positivo sul sistema immunitario, stimolando la difesa dell’organismo e agendo come potente antinfiammatorio. La felicità, inoltre, eleva la soglia del dolore e protegge il sistema nervoso, contribuendo al benessere generale.

Ricerche approfondite hanno evidenziato come questa condizione sia spesso interconnessa con altre due qualità fondamentali: la gratitudine e la gentilezza. Le persone che riescono a sperimentare il sentimento di gratitudine tendono a essere più felici e meno soggette allo stress. Parallelamente, la capacità di essere gentili con se stessi, specialmente nei momenti di difficoltà, si rivela cruciale per contrastare stati di ansia e depressione. Questo atteggiamento, quando esteso anche agli altri, amplifica ulteriormente il benessere mentale.

Mencacci cita uno studio condotto dall’Università di Harvard, iniziato nel 1938 e considerato il più completo mai realizzato sulla felicità. Dopo oltre otto decenni di analisi, è emerso un risultato chiave: la felicità è strettamente legata all’amore. Coloro che amano e sono amati – non solo dal partner, ma anche dalla famiglia, dagli amici e dalla comunità – hanno maggiori probabilità di vivere una vita serena e appagante. Questo dato, che potrebbe sembrare puramente poetico, in realtà sottolinea l’importanza delle relazioni interpersonali come pilastro non solo della felicità, ma anche della longevità.

In quest’ottica, chi possiede la capacità di amare e di essere amato ha maggiori probabilità di raggiungere uno stato di felicità. Mencacci evidenzia come questa condizione possa essere insegnata attraverso un mix di empatia e strategie mirate. Per le giovani generazioni, è essenziale che i genitori si impegnino a trasmettere valori legati all’ottimismo, alla comprensione emotiva e alla libera espressione delle emozioni, siano esse positive o negative.

Infine, lo psichiatra sottolinea che i genitori, nella loro veste di modelli positivi, dovrebbero incoraggiare l’autonomia emotiva dei figli. Questo approccio rappresenta un dono di inestimabile valore, in grado di migliorare significativamente la qualità e la durata della vita delle nuove generazioni.

Continue Reading

Ultime notizie

Cronaca16 minuti ago

Caserta, choc notturno: fuga rocambolesca e due poliziotti feriti

Ci chiediamo ancora come si sia potuto arrivare a tanto. Noi, che di solito raccontiamo la cronaca con un tono...

Intrattenimento36 minuti ago

Beautiful, anticipazioni: Carter mette tutto in gioco e Hope rischia grosso

Vogliamo condividere con voi una notizia che ci ha colpiti profondamente. Ci siamo ritrovati a discutere per ore su quello...

Intrattenimento50 minuti ago

La Promessa, svolte inattese: l’altare vuoto e la forza di Catalina

Rimaniamo colpiti da quante emozioni possa racchiudere un’unica storia. Siamo davanti a La Promessa, una soap che ci ha abituato...

Notizie1 ora ago

Le italiane eccellenti: simbolo di competenza e innovazione

Le donne italiane non rappresentano solo sfide e discriminazioni, ma incarnano soprattutto eccellenza, abilità e innovazione. Questo è il messaggio...

Cronaca1 ora ago

Comitini dedica il suo auditorium al magistrato Luca Crescente

Il centro direzionale del Comune di Comitini, un piccolo paese della provincia di Agrigento, ha reso omaggio alla memoria del...

Notizie1 ora ago

Eva Grimaldi e Imma Battaglia: una storia d’amore e un passato difficile

Eva Grimaldi e Imma Battaglia, ospiti di Silvia Toffanin a Verissimo nella giornata di sabato 22 marzo, hanno condiviso con...

Intrattenimento1 ora ago

Tradimento, anticipazioni: la corsa di Ozan tra imboscate e scomode rivelazioni

Ci troviamo davanti a uno scenario in continuo fermento. Avete mai sentito quell’impulso di voler conoscere tutta la verità, di...

Intrattenimento2 ore ago

La Promessa, l’ombra di Ayala: Martina rischia la clausura

Certe storie ci colpiscono allo stomaco. Parliamo di quelle situazioni dove ci sembra che la realtà superi i nostri incubi...

Intrattenimento2 ore ago

Il Paradiso delle Signore, resa dei conti: Botteri rientra e Rita vacilla

Ci siamo chiesti più volte se una sconfitta bruciante potesse trasformarsi in un’occasione di riscatto. E ora, dopo un periodo...

Intrattenimento2 ore ago

Un posto al Sole, anticipazioni UPAS: Damiano e Viola, quell’invito che potrebbe...

Un giorno qualunque, ci troviamo a riflettere su quanto una storia possa mutare da un momento all’altro. E non parliamo...

Intrattenimento3 ore ago

Tradimento, trame di domenica 23 marzo 2025: tensioni, colpi di scena e segreti in piazza

Siete pronti a immergervi nelle vicende di Tradimento? Vi consigliamo di mettervi comodi, perché questa domenica 23 marzo 2025 si...

Intrattenimento3 ore ago

Grande Fratello, tensioni e amicizie in crisi: Alfonso rompe il silenzio su Chiara e Zeudi

Siamo rimasti piuttosto spiazzati nel seguire gli ultimi sviluppi all’interno della Casa del Grande Fratello. In un primo momento ci...

Intrattenimento3 ore ago

Sorpresa al Grande Fratello: Lorenzo Spolverato sconvolge i pronostici e infiamma il...

Siamo di fronte a un momento cruciale. Ormai ne parliamo da mesi, eppure ogni volta ci ritroviamo col fiato sospeso....

Intrattenimento3 ore ago

Tradimento, famiglia in subbuglio: Selin e Tolga sfidano i dubbi

Ci troviamo davanti a un momento che mescola slancio e timori, passione e incertezze. Stiamo parlando di Selin e Tolga,...

Intrattenimento3 ore ago

La Promessa, trame di domenica 23 marzo 2025: il coraggio di Curro

A volte, il destino ci obbliga a scegliere strade difficili. Nel caso di Curro, la situazione di Martina lo mette...

Cronaca4 ore ago

Inaugurato a Pomezia il nuovo centro Marilab Future Labs: innovazione e tecnologia al...

Il nuovo centro polispecialistico avanzato Marilab Future Labs, appena inaugurato a Pomezia, si propone di ampliare l’offerta sanitaria locale, distinguendosi...

Cronaca4 ore ago

Università di Foggia: un convegno per approfondire il tema del terrorismo

“L’iniziativa nasce con l’intento di favorire un confronto pubblico costruttivo e inclusivo, rispettando pienamente la libertà accademica e il valore...

Esteri4 ore ago

La Cina potrebbe unirsi alle forze di peacekeeping in Ucraina

La possibilità che la Cina possa schierare proprie forze di peacekeeping in Ucraina sta emergendo come scenario concreto, qualora si...

Finanza4 ore ago

Il futuro del settore bancario italiano: possibili scenari e prospettive

Si delinea un possibile scenario a tre nel panorama bancario italiano. Qualora le ipotizzate operazioni di fusione si concretizzassero, si...

Cronaca4 ore ago

Mai più terrorismo: dialogo e memoria per la riconciliazione

Il convegno dal titolo “Mai più terrorismo: informazione e dialogo verso la riconciliazione e la pacificazione nazionale” inaugura un percorso...