Gli scienziati sono stati in grado di confermare un’ipotesi fatta su una delle fasi del Big Bang.
I ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno condotto un insolito esperimento in un laboratorio situato sotto il Gran Sasso. Hanno cercato di riprodurre una reazione fisica avvenuta immediatamente dopo il Big Bang.
Dopo diversi anni di alternanza sottoterra, gli scienziati hanno pubblicato finalmente i risultati. Se l’esperimento è avvenuto sottoterra, è stato per evitare che i raggi cosmici presenti sulla superficie della Terra interferissero con le osservazioni.
“In questo particolare studio ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione del gruppo di Fisica Astroparticellare e Cosmologia Teorica dell’Università Federico II di Napoli per ottenere un’accurata determinazione della densità barionica grazie al codice Parthenope, che simula il processo di nucleosintesi primordiale. Mentre, per la descrizione dell’interazione nucleare abbiamo collaborato con il Gruppo di Fisica Nucleare Teorica dell’Università di Pisa. L’esperimento LUNA proseguirà la sua attività scientifica nel prossimo decennio con il progetto LUNA-MV, focalizzato sullo studio di processi chiave per la composizione chimica dell’universo e la nucleosintesi degli elementi più pesanti“. Specifica il Professore Fisica Nucleare e Subnucleare Gianluca Imbriani, Responsabile della Collaborazione LUNA.
Risultati di una precisione senza precedenti
Sono stati così in grado di ricostruire le condizioni che dovevano essere esistite due o tre minuti dopo il Big Bang. Questo successo ha permesso di confermare che il fenomeno era stato seguito da una nucleosintesi primordiale.
Proiettando protoni su un nucleo di deuterio, sono stati quindi in grado di confermare l’ipotesi che i nuclei di elio e litio si fossero formati subito dopo il Big Bang, prima che i neutroni decadessero in protoni. L’accuratezza dei risultati ottenuti dai nostri Scienziati italiani è finora ineguagliata.