Bollettino Coronavirus del 20 Ottobre 2020
In data 20 ottobre l’incremento nazionale dei casi è +2,56% (ieri +2,25%) con 434.449 contagiati totali, 255.005 dimissioni/guarigioni (+2.046) e 36.705 deceduti (+89); 142.739 infezioni in corso (+8.736). Elaborati 144.737 tamponi (ieri 98.862); 10.874 positivi; rapporto positivi/tamponi 7,51% (ieri 9,44%). Ricoverati con sintomi 8.454 (+778); terapie intensive +73 (870).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 2.023; Piemonte 1.396; Campania 1.312; Lazio 1.224; Liguria 907; Toscana 812; Sicilia 574; Emilia Romagna 507; Veneto 490; Puglia 295; Sardegna 221; P.A. Bolzano 209. In Lombardia curva +1,57% (ieri +1,33%) con 21.726 tamponi (ieri 14.577) e 2.023 positivi; rapporto positivi/tamponi 9,31% (ieri 11,58%); 130.479 contagiati totali; ricoverati +132 (1.268); terapie intensive +10 (123); 19 decessi (17.103).
Tra molte notizie negative, una positiva: l’età mediana dei nuovi casi, calcolata negli ultimi 30 giorni (dati Iss, aggiornamento 19 ottobre) ha registrato una piccola flessione passando da 42 a 41 anni. Non è un granché, ma il dato conferma che al momento resta limitato il coinvolgimento delle fasce di età più avanzate, ovvero dei soggetti più sensibili al Sars-CoV-2 e con manifestazioni cliniche più gravi. Ricordiamo che la mediana da inizio epidemia è 53 anni, con un picco di 66 raggiunto in aprile. Per ora non si sta quindi verificando lo scenario peggiore: aumento esponenziale dei casi abbinato a una larga diffusione nella popolazione più anziana. Questo limita almeno parzialmente la pressione sulle strutture sanitarie: che tuttavia, vista la rapidità del contagio, senza interventi efficaci arriverebbero al limite delle capacità entro la fine di novembre.
Sempre negli ultimi 30 giorni, sul totale dei nuovi casi solo il 10,9% ha riguardato soggetti oltre i 70 anni di età, mentre è salito al 17% il peso di quelli al di sotto dei 18. La quota di asintomatici, nel periodo, si mantiene al di sopra del 50% in quasi tutte le fasce di età: fanno eccezione le due categorie comprese tra 70 e 79 anni e tra 80 e 89. Le uniche due fasce di età con una quasi totale assenza di casi critici si confermano quelle 2-6 e 7-19 anni.
Per chi avesse dubbi sull’efficacia delle mascherine, più che inseguire studi di varia e non sempre provata attendibilità valgono due considerazioni relative agli operatori sanitari, che la mascherina la usano sempre: la percentuale di nuovi casi rispetto al totale della popolazione si è ridotta al 3,3% (8,8% da inizio epidemia, ampiamente oltre il 10% nelle prima fase) nonostante un’esposizione al rischio più elevata delle normali categorie. Secondo: in tutti i Paesi con larga diffusione di virus respiratori, a partire dall’Africa, il coinvolgimento dei medici nel contagio è precipitato dopo l’adozione sistematica delle mascherine di protezione. Un dato consolidato ormai da decenni.

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