In data 14 ottobre l’incremento nazionale dei casi è +2,0% (ieri +1,64%) con 372.799 contagiati totali, 244.065 dimissioni/guarigioni (+2.037) e 36.289 deceduti (+43); 92.445 infezioni in corso (+5.252). Elaborati 152.196 tamponi (record assoluto, ieri 112.544); 7.332 positivi; rapporto positivi/tamponi 4,81% (ieri 5,24%). Ricoverati con sintomi 5.470 (+394); terapie intensive +25 (539).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 1.844; Campania 818; Veneto 657; Toscana 575; Lazio 543; Piemonte 499; Sicilia 366; Liguria 362; Emilia Romagna 339; Puglia 315; Friuli 182; Marche 166. In Lombardia curva +1,60% (ieri +0,94%) con 29.048 tamponi (ieri 17.186 ) e 1.844 positivi; rapporto positivi/tamponi 6,34% (ieri 6,28%); 116.644 contagiati totali; ricoverati +99 (645); terapie intensive +2 (64); 17 decessi (17.011). Dedicheremo a questa Regione il commento di domani.
Come prevedibile, e accennato nei giorni scorsi, i numeri continuano a crescere perché sono effetto delle infezioni contratte una-due settimane fa, prima dell’introduzione delle nuove misure di contenimento. Delle quali vedremo gli effetti positivi (se ce ne saranno) solo a partire dalla seconda metà della prossima settimana. Sottolineiamo ancora una volta che i positivi individuati precocemente vengono posti in isolamento, limitando in qualche modo la diffusione del contagio: ma è indubbio che i dati stiano assumendo contorni molto preoccupanti.
L’ultimo Bollettino epidemiologico dell’Organizzazione mondiale della Sanità, chiuso con i dati aggiornati alle ore 10 dell’11 ottobre scorso, segnala l’Europa come l’area geografica più colpita dalla diffusione dell’epidemia, con una crescita del 34% dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente. Questo a fronte di una crescita del 10% a livello mondiale e con un dettaglio delle altre aree monitorate dell’Oms così distribuito: Africa +11%; Mediterraneo Orientale +10%; Americhe +6%; Pacifico Occidentale +6%; Sud-Est Asia -6%. In particolare per la Regione europea si tratta dell’incremento settimanale più elevato da inizio epidemia, con 694.275 nuovi casi individuati nel periodo. In forte crescita (+16% sulla settimana precedente) anche il numero dei decessi. Oltre la metà dei nuovi casi riscontrati, per un totale di 355.455 (il 51% del totale) è concentrato in Gran Bretagna, Russia, Francia e Spagna.