Quando un vaccino viene approvato contro il Covid-19, deve essere prodotto su larga scala e rapidamente e le industrie farmaceutiche si stanno già preparando a ciò come la straordinaria “Catalent” ad Anagni, in provincia di Frosinone.
La corsa sembra accelerare rapidamente, verso lo sviluppo in larga scala, del vaccino anti-Covid 19. Con l’annuncio degli studi clinici, gli impianti di produzione si stanno già attrezzando per questo, perché una volta approvato definitivamenten il farmaco, sarà presto necessario poter produrre milioni e milioni di dosi ed anche confezionarle prima di spedirle in tutto il mondo.
Questo il ruolo attualmente della rinomata “Catalent” di Anagni
Tutti in questa nota azienda, sanno che bisognerà reagire prontamente con serietà ed operosità non appena sarà approvato finalmente il vaccino, come spiega il responsabile europeo dell’azienda Catalent, Dott. Mario Gargiulo: “Sapevamo che dovevamo prepararci il prima possibile. In altre parole, quando il prodotto sarà approvato dalle autorità di regolamentazione, dovrà essere immediatamente pronto per la distribuzione, in modo da aiutare le persone. Lo sanno tutti, quindi la vera sfida è correre contro il tempo“.
Trovare scorte aggiuntive in pochissimo tempo non è stato facile, ma ora l’impianto è quasi pronto per produrre fino a 400 milioni di dosi, ovvero 40 milioni di fiale contenenti ciascuna 10 dosi di vaccino.
Milioni di fiale
“Le persone qui sono molto orgogliose perché si sentono parte della soluzione a un problema enorme. Chiaramente sentiamo questa urgenza, questo bisogno di fare le cose il più rapidamente possibile. Parte del lavoro. non dipende da noi, ma il nostro lavoro a fine linea deve essere perfetto e gli operai lo sanno“, spiega il Dott. Mario Gargiulo.
Lo stabilimento impiega circa 700 persone, tra produzione, operatori farmaceutici, analisti, esperti in qualità e sviluppo di processo ed ha assunto altri 100 lavoratori che si concentreranno tutti sul vaccino Covid-19.
Obiettivo: produrre fino a cinque milioni di fiale al mese
Uno sconvolgimento quando solo pochi mesi fa, i posti di lavoro erano minacciati da un cambio di proprietario dell’impianto.
“Quando il vaccino sarà finalmente approvato, milioni di fiale di vitale importanza saranno prodotte in questa fabbrica, un’azienda all’avanguardia che ha dovuto cambiare rapidamente le sue linee di produzione. Un enorme business che dovrà espandersi in molti luoghi se vogliamo produrre dosi sufficienti per la popolazione mondiale“.
Il vaccino, secondo gli auspici del ministro della Salute, Roberto Speranza, dovrebbe essere disponibile nel nostro Paese già per fine anno.
Ricerca e produzione corrono, e l’Italia ha un ruolo di primo piano. Quello di Anagni è uno stabilimento nato negli anni ’60 ed a lungo “targato” Bristol Myers Squibb, fino a quando, nel 2020, è stato acquisito dall’americana Catalent.
La Catalent è leader globale nella fornitura di tecnologie avanzate di delivery, soluzioni di sviluppo e produzione di farmaci di sintesi, biologici, terapie geniche e prodotti da banco.
“È uno stabilimento all’avanguardia, da sempre dedicato a prodotti sterili e solidi orali, che dagli inizi degli anni 2000 ha iniziato a rifornire circa 70 mercati esteri. Siamo abituati a garantire volumi importanti e siamo dotati di isolatori, macchinari per la produzione di farmaci sterili”, sottolinea la Dott.ssa Barbara Sambuco, general manager del sito produttivo di Anagni.
Nell’attesa non possiamo che elargire un grandissimo ringraziamento alla Catalent Inc. questa straordinaria azienda farmaceutica che, in virtù di un accordo con AstraZeneca si occuperà di infialare il vaccino sviluppato insieme all’università di Oxford e in collaborazione con Irbm di Pomezia.
“La vera grandezza non è nell’aspettare grandi cause per muoversi, ma nel trovare degno motivo di contesa in un fuscello quando è in gioco l’onore.” (William Shakespeare)