L’Italia si dice pronta a prendersi cura di oltre 300 ex residenti del campo profughi di Moria.
Struttura, che è la più grande d’Europa e che accoglie attualmente circa 12.700 richiedenti asilo, sull’isola greca di Lesbo. Quest’isola è famosa per aver dato i natali, nel VII secolo a.C., ai poeti lirici Alceo e Saffo, nei cui versi di quest’ultimo si ritrova l’esaltazione della bellezza della femminilità e dell’eros tra donne, da cui il termine lesbismo.
L’altro ieri, martedi 22 settembre, a Roma è stato firmato un accordo che riguarda principalmente le famiglie, le persone vulnerabili e i minori non accompagnati.
L’incendio che ha devastato il campo più di due settimane fa ha lasciato più di 12.000 persone senza casa. Alcuni di loro sono attualmente ospitati in un nuovo campo a Lesbo.
Diversi Paesi, tra cui Germania e Belgio, si sono offerti di aiutare, ma il numero dei profughi di Moria presi in carico dall’Italia è considerevole.
L’Italia, che già ospita un gran numero di migranti a causa della posizione geografica, da anni chiede che i richiedenti asilo siano distribuiti equamente in tutta Europa. I Paesi dell’Europa orientale in particolare, non sono favorevoli. Ieri, mercoledì 23 settembre, la Commissione Europea ha presentato una nuova proposta per un’assistenza più solidale ai migranti.